Diffusione abusiva di contenuti digitali. Gasparri, Stanca e Urbani firmano il Patto di Sanremo. Consumatori critici

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Il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, quello dell¿Innovazione Lucio Stanca e quello dei Beni e le Attivit&#224 Culturali Giuliano Urbani, hanno firmato oggi, al Teatro Ariston, il Patto di Sanremo, protocollo d¿intesa sulle linee guida da seguire per combattere la diffusione abusiva di contenuti digitali e creare una Rete pi&#249 sicura.

Questo il senso dell¿iniziativa che vede coinvolti i tre ministeri e oltre cinquanta rappresentanti (presidenti e amministratori delegati) delle aziende e degli enti locali.

I tre ministri hanno tenuto subito dopo una conferenza stampa per illustrare i contenuti e gli obiettivi del Patto che, per la vastit&#224 dei settori coinvolti, non ha precedenti in Europa.

Stanca, Urbani e Gasparri si sono impegnati per trovare soluzioni positive al fenomeno della diffusione abusiva di contenuti digitali attraverso le reti telematiche, per consentire di promuovere lo sviluppo virtuoso del mercato di tali contenuti, delle reti e delle nuove tecnologie a supporto della diffusione della creazione artistica del nostro Paese.

Sulla base di un¿analisi dello sviluppo del mercato dei contenuti digitali (eContent), svolta dall¿apposita Commissione interministeriale presieduta da Paolo Vigevano e sviluppatasi attraverso pi&#249 di 100 ore di audizioni dei rappresentanti delle categorie interessate, si &#232 giunti all¿elaborazione delle ¿Linee Guida per l¿adozione di codici di condotta ed azioni per la diffusione dei contenuti digitali nell¿era di Internet¿, con lo scopo di creare un ambiente digitale ¿sicuro¿ che incoraggi i titolari dei contenuti a mettere a disposizione sulle reti telematiche il maggior numero possibile di opere attraenti per il consumatore, destinate alla fruizione ed allo scambio da parte degli utenti.

L¿obiettivo pu&#242 essere perseguito con una seria e determinata collaborazione tra quanti sono impegnati nella diffusione della cultura sulle reti telematiche: governo, fornitori di connettivit&#224, titolari dei diritti, case di produzione (musicale, cinematografica, televisiva, editoria, intrattenimento, etc.) e gestori di piattaforme di distribuzione. Da qui, l¿idea del Patto di Sanremo.

¿La firma del Patto ha un”importanza notevole per il mercato dei contenuti digitali ed un significato strategico per il futuro¿, ha dichiarato il ministro Gasparri.

¿Oggi la diffusione abusiva di questi contenuti rappresenta un problema molto sentito e gli stessi produttori si trovano in un mercato dove le regole spesso sono messe da parte. Da qui l”esigenza di creare un ambiente digitale pi&#249 sicuro che avr&#224 il vantaggio non solo di incoraggiare chi &#232 titolare dei contenuti digitali ad aumentare la quantit&#224 di opere offerte in Rete ma di soddisfare le esigenze di scambio e fruizione dei numerosi utenti¿.

Si avvia cos&#236 una collaborazione, che potr&#224 andare anche oltre. ¿Penso – ha detto Gasparri – alla possibilit&#224 che le istituzioni, di concerto con i fornitori di connettivit&#224, con i titolari dei diritti, con le case di produzione e con i gestori digitali possano valorizzare la cultura nella Rete ed avviare campagne di informazione e di sensibilizzazione dei consumatori¿.

Ma a quanto pare l¿iniziativa non ha raccolto un comune consenso. Immediata la replica del senatore Fiorello Cortiana, presidente dell”intergruppo bicamerale per l”Innovazione Tecnologica, che ha usato parole forti e irrituali contro i tre ministri, definendoli ¿i Ministri delle markette sanremesi¿.

Cortiana ha commentato ¿¿possono dire ci&#242 che vogliono, ma sono le leggi che vota il Parlamento che dicono la verit&#224: io ieri sera, nell”aula del Senato della Repubblica, ho votato contro un articolo che dice che chi scarica musica e film incorre in un reato penale, e tale articolo &#232 stato approvato dalla maggioranza¿.

¿Stanca ¿ ha aggiunto il senatore – pu&#242 far finta che la sanzione pecuniaria ne cambi la natura, ma se sapesse di diritto saprebbe che non &#232 cos&#236: le Forze dell”Ordine e la Magistratura, per l”obbligatoriet&#224 dell”azione penale dovranno impiegare risorse e personale per rincorrere milioni di cittadini criminalizzati da questi oboli pre-elettorali¿.

A riguardo, il ministro Stanca ha controbattuto che il “ragazzino” che scaricher&#224 musica da Internet per ascoltarla non sar&#224 punibile penalmente.

Il ministro ha precisato che, mentre la legge oggi in vigore colpisce penalmente, anche con l”arresto (art. 171 ter), chi immette in un sistema di reti telematiche file musicali, film ed altri contenuti protetti dal diritto d”autore senza fare distinzioni tra le finalit&#224 di lucro e di profitto, con le modifiche apportate dal Senato verr&#224 punito solo lo scopo di lucro. Pertanto con le nuove norme chi, senza fini di lucro, diffonder&#224 in Rete contenuti protetti dal diritto d”autore sar&#224 soggetto solo al pagamento di una sanzione pecuniaria che estinguer&#224 il reato penale.

Insoddisfazione anche da AltroConsumo, che in una nota ha fatto sapere di essere contraria alle sanzioni penali per chi scarica dalla Rete opere con finalit&#224 di fruizione personale.

L¿associazione indipendente di consumatori ha dichiarato che non firmer&#224 lo Schema di linee guida per l¿adozione di codici di condotta e di azioni per la diffusione dei contenuti digitali nell¿era di Internet presentato dai ministri Stanca, Urbani e Gasparri a Sanremo.

¿Il quadro giuridico che regolamenti il settore &#232 ancora indeterminato ¿ si legge in una nota – Parlare di codici di condotta o ipotizzare campagne di comunicazione, quando ancora le regole del gioco non sono state fissate, &#232 prematuro e demagogico¿.

Paolo Martinello, presidente di AltroConsumo, ha detto: ¿Siamo contrari a criminalizzare indistintamente attivit&#224 quasi sempre non soggette a sanzioni penali e in alcuni casi esenti anche da sanzioni amministrative¿.

Malcontento anche da parte dell¿Adoc, che giudica il provvedimento ¿degno di uno stato di polizia¿.

Carlo Pileri, presidente dell¿Adoc, ha commentato che ¿Il cosiddetto Patto di Sanremo cancella in un sol colpo, tutte le tutele sulla riservatezza che i cittadini dovrebbero vedersi garantite. L¿interruzione del collegamento a Internet, cozza contro gli stessi principi per cui la Rete &#232 stata concepita e grazie ai quali si &#232 sviluppata negli ultimi anni, ovvero la condivisione della cultura, lo scambio di conoscenze, la libert&#224 di scelta¿.

Raffaella Natale

Per ulteriori approfondimenti, leggi:

eContent: firma del Patto di Sanremo contro la diffusione abusiva di contenuti digitali

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