Tutto lo scibile umano a portata di mouse: Google e il sogno di una biblioteca ¿universale¿

di |

Mondo


Eric Schmidt

Il progetto di Google di mettere on line milioni di testi disponibili finora solo nelle pi&#249 prestigiose biblioteche universitarie, avvicina sempre pi&#249 l¿uomo alla realizzazione di un sogno antico: una biblioteca mondiale e virtuale, raggiungibile con un solo click.

La societ&#224 che ha stravolto l¿approccio alla vastit&#224 delle informazioni circolanti su Internet, creando il motore di ricerca pi&#249 utilizzato al mondo, ha stretto una serie di accordi con le maggiori biblioteche del mondo, da Harvard a Oxford, da Stanford alla biblioteca pubblica di New York, passando per l¿Universit&#224 del Michigan, per rendere la moltitudine dei volumi in loro possesso disponibili in Rete.

Un¿operazione epocale, paragonata da qualcuno all¿invenzione della stampa, da altri alla Biblioteca Alessandrina.

¿Diciamola cos&#236 ¿ spiega John Wilkin, responsabile della biblioteca dell¿universit&#224 del Michigan ¿ le risorse elettroniche cambiano completamente il paesaggio. Le biblioteche universitarie sono sempre state considerate come luoghi poco accessibili, ora sono alla portata di tutti¿.

Google, insomma, ha aperto la strada alla democratizzazione del sapere, un nuovo passo verso un¿informazione veramente globale che potr&#224 essere raggiungibile anche in quei Paesi dove &#232 pi&#249 forte l¿uso della censura.

Sar&#224 infatti pi&#249 difficile, speriamo, impedire alla gente di accedere a documenti banditi perch&#233 considerati ¿nocivi¿ per lo status di questa o quella dittatura.

In totale, Google conta di digitalizzare 15 milioni di opere: la quasi totalit&#224 degli otto milioni di volumi conservati nella biblioteca di Stanford, i sette milioni dell¿Universit&#224 del Michigan, le opere di Oxford anteriori al 1900, alcuni documenti rari della biblioteca di New York e 40 mila testi di Harvard.

Il costo totale dell¿operazione &#232 stimato tra i 150 e i 200 milioni di dollari, anche se non sar&#224 tanto l¿aspetto finanziario a preoccupare la societ&#224 (che ha raggranellato 1,7 miliardi di dollari dall¿Ipo di agosto) quanto i suoi tempi ¿tecnici¿: ci vorranno infatti almeno sei anni per digitalizzare tutto il materiale reso disponibile dalle biblioteche.

Tra le opere che diventeranno accessibili agli internauti, i ¿Principi¿ di Isaac Newton (1687), conservati a Stanford, ¿La discendenza dell¿uomo¿ di Charles Darwin (1871), nella collezione di Oxford.

I testi pi&#249 antichi potranno essere consultati nella loro integrit&#224 e gratuitamente. Per gli altri, sottomesse alle ferree leggi sul copyright, saranno disponibili solo degli estratti e le referenze.

¿E¿ un grande passo in avanti¿, ha dichiarato Michael Keller, responsabile della biblioteca di Stanford.

¿Noi numeriamo da anni i nostri testi per renderli pi&#249 accessibili, ma con i libri, contrariamente alle riviste, i nostri sforzi sono limitati per ragioni tecniche e finanziarie¿.

Grazie all¿accordo con Google, aggiunge Keller, la catalogazione passa ¿dalla fase artigianale a una scala industriale¿.

La societ&#224 di Mountain View, come gi&#224 la libreria on line Amazon, offre gi&#224 un servizio che consente di visionare estratti da libri appena pubblicati, grazie ad accordi con dozzine di case editrici.

La biblioteca on line di san Francisco “The Internet Archive” ha annunciato in questo contesto, accordi con decine di biblioteche americane, canadesi, indiane ed europee, per riunire in rete e rendere accessibili in rete milioni di opere catalogate.

Gli editori possono avvantaggiarsi dai sistemi informatici e permetteranno sicuramente un maggiore accesso alle opere protette da diritto d¿autore.

&#200 stato dimostrato, infatti, che quando un libro &#232 accessibile su Internet, le vendite s¿impennano.

Quella di Google, tuttavia, &#232 un¿iniziativa senza precedenti da cui tutti potranno trarre vantaggio: ¿Rendere accessibili le nostre collezioni a un pubblico immenso e gratuitamente, &#232 il cuore della nostra missione¿, spiega Paul LeClerc, presidente della New York Public Library.

Tanto per rendere un¿idea della portata dell¿operazione, che richieder&#224 comunque diversi anni per essere portata a termine, solo i testi contenuti nella biblioteca dell¿universit&#224 del Michigan, messi uno di fianco all¿altro occuperebbero una linea lunga 212 chilometri.

Alessandra Talarico

Per ulteriori approfondimenti, consulta:

Archivio delle news su Google

&#169 2004 Key4biz.it

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz