Blog ed elezioni: continua la sfida sul web in vista del voto americano

di |

Mondo



I blog, la versione digitale dei cari vecchi ¿diari¿, affollano sempre di pi&#249 il Web, diventando ogni giorno pi&#249 visitati e ormai considerati, in molti casi, fonti d¿informazione aggiornate e attendibili.

Aumentano anche, vista la popolarit&#224 di questi ¿giornali¿ personali, gli strumenti che consentono il loro aggiornamento in real time, anche attraverso il telefonino.

La finlandese Nokia ad esempio &#232 riuscita a battere tutti gli altri vendor sul tempo e ha presentato a Parigi alcune soluzioni che permetteranno ai sempre pi&#249 numerosi bloggers sparsi per la rete, di aggiornare il loro sito inserendo testi e foto direttamente dal telefonino, senza l¿ausilio del Pc.

I blog ¿ termine che sta per web log (giornale di bordo sul web) ¿ sono molto diffusi negli Usa, ma negli ultimi mesi, sostenuti da grandi firme del giornalismo nostrano, cominciano a prendere piede anche in Europa.

La facilit&#224 di creazione di un blog, unita alla crescente diffusione delle tecnologie di comunicazione mobile, ne hanno fatto uno strumento di informazione e propaganda capace di uscire dalla nicchia che si era creata in Rete per entrare di diritto nell¿arena dell¿informazione globale.

Ne sanno qualcosa i due candidati alle elezioni presidenziali Usa, caratterizzate, quest¿anno pi&#249 che mai, dalla massiccia presenza sul Web di blog dedicati all¿avvenimento.

Che siano contro Bush o contro Kerry, i siti ¿anti¿ regnano sovrani sulla campagna elettorale dei due candidati alla Casa Bianca, che avendo capito la potenza del mezzo, incoraggiano la tendenza alla ricerca di notizie sul web per screditare l¿avversario e tirare acqua al proprio mulino.

Kerry ce l¿ha con i cattolici? Bush &#232 uno scroccone? La campagna dei democratici &#232 finanziata dall¿industria del porno?

A tutte queste domande si pu&#242 trovare risposta sul web, dove il gioco attualmente pi&#249 alla moda &#232 ¿distruggi il candidato¿ e si sprecano ironie e cattiverie non sempre gratuite.

Il fenomeno, come tutti quelli pi&#249 scomodi che la storia ricordi, &#232 nato spontaneamente, come alternativa a dei mass media sempre pi&#249 ¿pilotati¿ da questa o quella forza politica, per trasformarsi in un potente strumento non solo per far conoscere le proprie opinioni personali su un determinato argomento, ma anche per far conoscere ai cittadini fatti e notizie che non sempre riescono a trovare spazio sui media tradizionali.

La netparodia, ironica e pungente, non conosce limiti e non risparmia nessuno: ed ecco allora che il sito Bush is Lord si propone di fornire le prove del fatto che Bush non &#232 solo il presidente degli Stati Uniti, ma anche ¿una guida spirituale e la salvezza personificata¿.

Quanto a Kerry, il sito stolenhonor, lo dipinge come il tipico intellettuale della costa est, debole e pronto a sacrificare gli interessi americani col solo scopo di piacere al resto del mondo.

I blog, insomma, vegliano sull¿operato e sui comportamenti privati dei personaggi pubblici, pronti a mettere in discussione ogni minimo dettaglio, come l¿uso, da parte di Bush, di un auricolare che avrebbe suggerito al presidente le risposte durante uno dei dibattiti televisivi considerati l¿ultima prova del fuoco in vista delle elezioni.

E se da un lato sono in molti a temere le ripercussioni dei blog sulla campagna elettorale Usa, gran parte dell¿opinione pubblica &#232 a favore di questo nuovo strumento d¿informazione, capace di animare folle di elettori spesso molto pi&#249 sonnacchiose di quest¿anno.

Dietro le caricature e le parodie si nascondono infatti molto spesso siti ben costruiti che mettono in luce grosse magagne dietro un sorriso smagliante: il sito Billionaires for Bush, ad esempio, fa finta di incitare i miliardari a votare per Bush, per denunciare, per&#242, la collusione tra il presidente e ¿la lobby degli industriali e degli ereditieri¿ e il profondo divario tra i ricchi e i poveri, reso ancora pi&#249 profondo dall¿attuale amministrazione.

Argomenti a volte molto spinosi e che non trovano il risalto che dovrebbero su giornali e televisioni e che vengono presentati con la giusta ironia: questo il motivo del successo dei blog e della loro ascesa a fonte d¿informazione a volte anche autorevole.

Per chi, infine, volesse farsi due risate, consiglio questo tormentone, rilanciato da Repubblica.it.


Alessandra Talarico

Per ulteriori approfondimenti, leggi:

Presidenziali Usa: tra Bush e Kerry sfida a colpi di blog

Guerra in Iraq: i blog unica voce fuori dal coro?

I blog fanno bene al business. Parola di Bill Gates

Google vola grazie alla pubblicit&#224. Nel futuro, blog e posta elettronica

I weblog sbarcano sul cellulare

La nuova frontiera del blog: il moblogging

&#169 2004 key4biz.it