Google vola grazie alla pubblicità. Nel futuro, blog e posta elettronica

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Google ha presentato i primi risultati finanziari della sua storia, lasciando dietro di se un misto di interpretazioni anche molto contrastanti.

Il gruppo di Mountain View, proprietario del motore di ricerca pi&#249 popolare del Web, ha realizzato negli ultimi tre mesi un utile netto di 52 milioni di dollari, pari a 19 centesimi per azione, contro i 20,4 milioni o 8 centesimi del medesimo periodo dello scorso anno.

I ricavi si sono attestati invece a 805,9 milioni di dollari, contro i 393,9 nel terzo trimestre del 2003.

I risultati sono stati nettamente inferiori alle attese degli analisti, che si aspettavano un utile di 56 cents per azione (Thomson First Call) e a quelle della stessa societ&#224, che pur non avendo diffuso nessuna previsione finanziaria aveva parlato di 70 cents per azione.

Escludendo le spese eccezionali (tra cui l¿accordo stragiudiziale concluso ad agosto con la rivale Yahoo!) l¿utile del trimestre in questione &#232 pi&#249 che raddoppiato e raggiunge quota 125 milioni di dollari, pari a 45 centesimi per azione.

Il gruppo ha spiegato in una nota che queste performance sono da attribuire alla crescita del traffico sul sito, a cui si aggiunge il grande successo riscosso dalle strategie di advertising sponsorizzato, che attraggono sempre pi&#249 societ&#224 verso il motore di ricerca.

I profitti dunque, hanno tratto beneficio dal fatto che i costi di acquisizione del traffico ¿ corrispondenti ai versamenti dovuti ai siti partner dei programmi pubblicitari AdSense ¿ sono molto diminuiti nel giro di un anno, rapportati al totale delle vendite.

¿Il miglioramento dei margini ¿ spiega Google in una nota ¿ escludendo il regolamento delle dispute con Yahoo!, si spiega principalmente con gli introiti pubblicitari proporzionalmente pi&#249 bassi dei siti membri della rete Google, e questo ha significato spese minori in percentuale alle vendite¿.

Insomma, il gruppo &#232 molto soddisfatto dei risultati raggiunti, che provano come l¿azienda abbia tenuto fede agli impegni presi al momento della quotazione e come voglia continuare a essere credibile sul lungo periodo.

¿Il business sta funzionando molto bene¿ dichiara il CEO di Google Eric Schmidt, aggiungendo ¿C¿&#232 stata molta preoccupazione riguardo la nostra quotazione che avrebbe potuto distrarre eccessivamente i nostri impiegati. Ma abbiamo fatto l¿Ipo e siamo tornati subito al lavoro¿.

Dal momento della quotazione sul Nasdaq, avvenuta lo scorso 19 agosto, Google ha assunto circa 400 nuovi dipendenti: a fine settembre, la societ&#224 contava 2.668 impiegati a tempo pieno, ossia il 16% in pi&#249 rispetto a tre mesi prima.

E¿ da dire che molti di loro, i cosiddetti Googlers, sono tornati a lavorare milionari.

Nonostante questo, molti analisti restano scettici e si riferiscono al decollo del valore delle azioni (che nella seduta di marted&#236 hanno chiuso a 149,38 dollari) come all¿ultimo ¿impeto di energia¿ (Janco Partners).

Nonostante tutto, ammette comunque l¿analista Martin Pyykkonen, ¿bisogna dare atto che &#232 stato un trimestre molto forte¿.

I risultati di Google, dimostrano tra l¿altro, che la societ&#224 &#232 cresciuta molto pi&#249 della rivale Yahoo! che pure ha presentato risultati molto buoni.

Durante la conference call con gli analisti finanziari, il management della societ&#224 ha anche ribadito la propria scelta di non voler seguire la tradizionale prassi di riportare risultati e offrire linee guida per gli analisti.

¿Lo abbiamo detto fin dall¿inizio che Google &#232 una compagnia inusuale per molti aspetti¿, ha spiegato Schmidt.

Al di l&#224 di ogni considerazione circa il valore, o la convenzionalit&#224 della societ&#224 e delle sue strategie &#232 da sottolineare il grande stato di forma dell¿advertising on line.

La pubblicit&#224 ha rappresentato, infatti, il 51% dei profitti di Google nell¿ultimo trimestre, contro il 49% di un anno fa.

¿La domanda (di spazi pubblicitari a pagamento) esiste ed &#232 molto grande, nonch&#233 per certi versi inaspettata¿, dice ancora Schmidt.

La constatazione &#232 supportata dalle recenti ricerche di mercato, secondo cui il business delle ricerche sponsorizzate &#232 cresciuto con una media del 38% l¿anno negli ultimi 5 anni, e raggiunger&#224 nel 2008 il vcalore di 13,4 miliardi di dollari, contro i 2,6 miliardi del 2003 (SG Cowen & Company).

Uno scorcio di futuro &#232 tuttavia trapelato dagli abbottonatissimi Larry Page e Sergey Brin che hanno riferito che il gruppo focalizzer&#224 i suoi sforzi futuri sui blog, la posta elettronica (Gmail) e i prodotti relativi alla fotografia digitale.

&#169 2004 Key4biz.it

Alessandra Talarico

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