Lorenzo Cesa alla Reding: Tlc, serve una politica per favorire gli investimenti

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Bruxelles 29 settembre 2004

Affiorano i primi seguiti del seminario ¿Rethinking the European ICT Agenda¿.

Riportiamo di seguito l¿intervento dell¿europarlamentare Lorenzo Cesa (intervenuto due giorni fa al nostro seminario di Roma) fatto pochi minuti fa al Parlamento di Strasburgo, riunito in seduta plenaria, e rivolto alla Commissaria europea Viviane Reding, designata come responsabile della Societ&#224 dell¿Informazione:

¿La sua presenza oggi, signor Commissario, acquista un particolare rilievo poich&#233 &#232 convincimento generale che la Societ&#224 dell”Informazione sia uno dei settori chiave nell”agenda di Lisbona.

Infatti, la crescita dell”economia europea &#232 strettamente correlata allo sviluppo delle tecnologie delle comunicazioni e dell”informazione (Information and Communications Technologies-ICT), come ha anche indicato un recente studio per la presidenza olandese in materia. Per garantire tale sviluppo, occorrono strategie di lungo termine, tese a favorire gli investimenti, la competizione fra le reti e lo sviluppo dei nuovi servizi.

Uno dei problemi principali oggi nel mercato delle comunicazioni elettroniche &#232 l”applicazione eterogenea delle normative europee. Con riferimento, ad esempio, alla banda larga, sono presenti oggi 25 diverse strategie nazionali. Si rende quindi necessario fissare una politica europea, che sia coerente e armonizzata. Ci&#242 assicurerebbe il rispetto del principio di parit&#224 di trattamento, assoggettando le imprese che operano anche all”estero alle medesime regole applicate nel paese di origine.

Ritengo inoltre che la definizione di strategie debba essere accompagnata in maniera imprescindibile da una Commissione forte, che continui ad esercitare il suo ruolo incisivo di iniziativa, di verifica e di controllo del processo di attuazione del nuovo quadro normativo delle comunicazioni elettroniche da parte degli Stati membri.

Considerando i suddetti fattori chiave per il rilancio del settore delle tecnologie delle comunicazioni e dell”informazione, Le chiedo, signor Commissario, quali iniziative Lei intenda intraprendere per la realizzazione di strategie di lungo termine, armonizzate a livello europeo, tali da favorire gli investimenti, la concorrenza fra le reti e lo sviluppo dei nuovi servizi, in coerenza con gli obiettivi del nuovo quadro regolamentare¿.

Di seguito, riportiamo l¿intervento di Lorenzo Cesa al seminario ¿Rethinking the European ICT Agenda¿, tenutosi a Roma il 27 settembre 2004.

(Ogni giorno vi proporremo gli interventi degli speaker del seminario e di operatori, parlamentari, addetti ai lavori, che intendono alimentare il dibattito e che ci faranno pervenire i propri contributi).

Il dibattito odierno sullo studio della PriceWaterhouseCoopers per la presidenza olandese mi d&#224 l¿opportunit&#224 di fare alcune riflessioni sul futuro dell¿Unione Europea.

Siamo oggi ad un punto di svolta: l¿agenda di Lisbona &#232 per l¿Europa una sfida. Fare dell¿Europa l¿area pi&#249 competitiva entro il 2010 &#232 un obiettivo sfidante.

Ma occorre individuare quelle strategie e soprattutto quei settori che possono consentire questo traguardo.

Anzitutto guardiamo ai settori. E¿ necessario che le strategie di Lisbona non producano effetti dispersivi. Occorre individuare un numero ristretto e selezionato di obiettivi e assegnare ad alcuni settori dell¿economia un certo grado di priorit&#224 rispetto ad altri.

Il settore delle Information e Communication Technologies (ICT) &#232 un settore chiave per la crescita dell¿economia europea.

Lo studio di PriceWaterhouseCoopers indica che l¿andamento dell¿economia europea &#232 strettamente correlato alla diffusione delle tecnologie dell¿informazione.

Pertanto il nostro interrogativo di partenza &#232: come garantire la crescita del settore ICT? Quali gli strumenti a disposizione del legislatore europeo per favorire ¿ anzich&#233 ostacolare ¿ gli investimenti delle imprese nel settore? Come garantire una effettiva competizione fra le reti di comunicazioni? Come creare un ambiente favorevole alla diffusione dei nuovi servizi della societ&#224 d¿informazione?

Vorrei perci&#242 richiamare tre aspetti importanti.

Primo: le strategie.

Assistiamo oggi in alcuni mercati ad una divergenza delle regolamentazioni dei singoli Stati. Prendiamo la larga banda. Le strategie nazionali dei 25 paesi, sulla base dell¿eEurope 2005 Action Plan, dovrebbero tendere ad uno sviluppo coerente e armonizzato del mercato a livello europeo, per garantire alle imprese che operano anche all¿estero le stesse regole applicate nel proprio paese. Queste condizioni, basilari per la creazione del mercato unico, garantiscono la parit&#224 di trattamento fra i soggetti. In un contesto internazionale che tende alla globalizzazione dei mercati, l¿Europa non pu&#242 permettersi di ostacolare la competitivit&#224 delle proprie imprese.

Pertanto, &#232 fondamentale che la strategia dei regolatori europei in matteria di comunicazioni elettroniche sia lineare, univoca e coerente, per permettere la necessaria armonizzazione dell¿implementazione del nuovo quadro normativo delle comunicazioni elettroniche del 2002, pena un ritardo dell¿Europa rispetto alle altre aree in termini di competitivit&#224 e propensione delle imprese di telecomunicazioni agli investimenti.

Secondo: le politiche degli investimenti.

Il mercato delle telecomunicazioni &#232 caratterizzato da investimenti fissi consistenti rispetto ad altri mercati. Si pensi alla realizzazione delle infrastrutture capillari sul territorio per gli operatori fissi e mobili nazionali, o ai costi delle frequenze UMTS. Gli operatori hanno bisogno di regole che favoriscano e non ostacolino la propensione all¿investimento. Le economie di scala sono una componente fondamentale per un operatore di telecomunicazioni. Solo strategie a livello europeo unitarie, chiare e coerenti permettono agli attori del mercato una pianificazione chiara e realistica dei propri investimenti.

Nell¿ambito dello sviluppo degli investimenti, la competizione fra le diverse reti di comunicazioni costituisce un elemento determinante per lo sviluppo del mercato. Una pluralit&#224 di reti arricchisce l¿offerta, migliora la qualit&#224 dei servizi e promuove lo sviluppo delle tecnologie innovative.

Terzo: I nuovi servizi e i contenuti in rete.

Lo sviluppo del mercato ICT e la tendenza alla convergenza nell¿offerta dei servizi a cui abbiamo assistito negli ultimi anni hanno prodotto un effetto moltiplicatore nel nuovo mercato della societ&#224 dell¿informazione e media: la possibilit&#224 che un servizio possa essere offerto indistintamente su diverse piattaforme tecnologiche (cavo, ADSL, rete mobile, televisione satellitare, digitale terrestre) porta ad un sempre maggiore diffusione dei contenuti sulla rete. La circolazione dei contenuti legittimi e a pagamento, nel pieno rispetto delle regole sui diritti di propriet&#224 intellettuale, &#232 un fattore propulsivo per lo sviluppo della societ&#224 dell¿informazione, a beneficio sia del mondo delle imprese che dei cittadini. A questi ultimi viene infatti garantita una sempre maggiore accessibilit&#224 alle tecnologie, alla societ&#224 dell¿informazione ai sistemi on line di acceso alle amministrazioni pubbliche.

In questo contesto, &#232 importante che le regole incentivino la nascita dei nuovi servizi e delle nuove tecnologie e non costituiscano una barriera allo sviluppo della societ&#224 dell¿informazione.

Pertanto, innanzitutto un alleggerimento della regolamentazione, incentivi alla nascita dei nuovi servizi, nel rispetto della neutralit&#224 tecnologica e della competizione.

Lasciatemi concludere con un messaggio ai miei colleghi delle istituzioni europee, in questo momento delicato di svolta dettato dall¿agenda di Lisbona.

E¿ fondamentale che l¿Europa, prima ancora dei governi nazionali, delinei una strategia per le comunicazioni elettroniche che sia efficace ed unitaria.

I dieci ¿punti di svolta¿ indicati nello studio della PriceWaterhouseCoopers per il settore delle tecnologie dell¿informazione, possono rappresentare il punto di partenza per dare vigore a un settore che ha un ruolo primario nella crescita dell¿Europa. In questo contesto la nuova Commissione europea, che si insedier&#224 il prossimo 1 novembre, dovr&#224 esercitare un ruolo insostituibile, di iniziativa e di controllo di una coerente ed efficace implementazione del quadro normativo delle comunicazioni elettroniche da parte degli Stati membri.


Di seguito riportiamo alcuni documenti, pubblicati dalla Ue, che rappresentano una documentazione di base per approfondire i temi dello sviluppo dell”Ict europeo:

  1. COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI – Sugli ostacoli all”accesso diffuso a nuovi servizi ed applicazioni della societ&#224 dell”informazione mediante piattaforme aperte di televisione digitale e comunicazioni mobili di terza generazione
  2. COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO, AL PARLAMENTO EUROPEO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI – Sulla transizione dalla trasmissione radiotelevisiva analogica a quella digitale (dallo “switchover” digitale allo “switch-off” analogico)
  3. DOCUMENTO DI LAVORO DEI SERVIZI DELLA COMMISSIONE – Il contributo del formato panoramico e dell¿alta definizione alla diffusione della televisione digitale a livello mondiale
  4. COMMISSION STAFF WORKING PAPER – On the interoperability of digital interactive television servicesCOMMISSION STAFF WORKING PAPER – On the interoperability of digital interactive television services
  5. COMMUNICATION FROM THE COMMISSION TO THE COUNCIL, THE EUROPEAN PARLIAMENT, THE EUROPEAN ECONOMIC AND SOCIAL COMMITTEE AND THE COMMITTEE OF THE REGIONS – Mobile Broadband Services
  6. COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO, AL PARLAMENTO EUROPEO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI – Sull”interoperabilit&#224 dei servizi di televisione digitale interattiva
  7. COMMISSION STAFF WORKING PAPER – Communication from the Commission to the Council, the European Parliament, the European Economic and Social Committee and the Committee of the Regions on interoperability of digital interactive television service


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