Pirateria online: Urbani si confessa e spiega le ragioni del suo ravvedimento. ¿In una società mammista come la nostra possiamo chiudere un occhio¿

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Chi di voi non si &#232 chiesto cosa abbia fatto cambiare idea al Ministro Urbani e lo abbia spinto a rivedere la propria posizione riguardo alla pirateria online?

Credo tutti.

Ma quanti di voi sanno la verit&#224? Beh, pensateci un po¿¿ l¿opposizione? la campagna fatta dai sostenitori del file-sharing? Niente di tutto questo.

Ma solo una riflessione sociologica, che il ministro ha elaborato all¿ombra del suo ombrellone e che &#232 venuta fuori solo adesso.

La verit&#224 &#232 che: ¿Bisogner&#224 avere un occhio di riguardo per i giovanissimi che scaricano cose da Internet per uso personale e privato (¿) sempre di furto si tratta, ma in una societ&#224 mammista come la nostra possiamo chiudere un occhio¿.

Questa la spiegazione del ministro Urbani, rilasciata nell¿occasione del suo intervento agli Stati Generali dell”editoria.

Che gli italiani fossero mammoni e la societ&#224 italiana ¿mammista¿, lo sapevamo e lo abbiamo sempre saputo, ma mi sconcerta sapere che sia questa la spiegazione di Urbani e mi fa sorridere.

Dopo mesi di battaglie, di interventi parlamentari, di ricorsi, di battute e controbattute, per convincere il ministro, non ci siamo resi conto che bastava ricordargli quanto l¿Italia sia ¿mammista¿, fondamentale ragione per guardare con occhi diversi la situazione del downloading illegale.

Ricordiamo che le nuove disposizioni, cos&#236 come modificate da successivi interventi e grazie alla battaglia di molti, hanno come obiettivo la lotta alla diffusione illegale via Internet di opere di ingegno e una serie di interventi a sostegno delle attivit&#224 cinematografiche e dello spettacolo.

Secondo quanto prevede attualmente la Legge Urbani, tutte le opere di ingegno che saranno immesse in Rete dovranno avere un bollino Siae e potranno essere scaricate privatamente. Chiunque provvedesse al downloading di opere senza tale iscrizione, rischia una sanzione di 154 euro che pu&#242 arrivare fino a 1.032 euro in caso di recidiva.

Le sanzioni sono diverse, a seconda che il reato viene commesso da chi lo faccia a scopo di lucro o se il downloading e lo scambio di file sulle reti peer-to-peer avvenga in realt&#224 semplicemente per uso strettamente privato. Questo aspetto &#232 stato quello su cui maggiormente si sono battuti gli oppositori al Dl Urbani. Si teme infatti che non sia abbastanza chiara la distinzione, con rischio per il semplice utente che dalla Rete scarica opere per un mero interesse personale e non per guadagnarci in barba al diritto d¿autore.

Viene anche introdotto un prelievo del 3% per i produttori, destinato alla Siae, sul prezzo di listino dei masterizzatori.

Novit&#224 anche per gli enti lirici – tra cui la riduzione dal 12 all”8% del contributo per la partecipazione di soci privati alle attivit&#224 delle fondazioni – mentre restano stabilite a 90 milioni di euro per il 2004 le risorse per il cinema.

I 655 emendamenti che erano stati presentati da maggioranza e opposizione all”art. 1 del Decreto legge sulle norme antipirateria e sui provvedimenti per il cinema erano stati tutti ritirati, prima dell¿approvazione finale del decreto.

Urbani, dopo le polemiche, ha presentato in un articolo apposito le necessarie correzioni che eliminino il rischio di conseguenze penali per chi scambia materiale protetto da copyright.

A cominciare dalla formula scelta per indicare quando scattano le sanzioni per i pirati: l”attuale ¿per trarne profitto¿ dovrebbe tornare ad essere l”iniziale ¿per fini di lucro¿.

Il ministro si &#232 impegnato ad apportare delle modifiche ai punti pi&#249 dibattuti dagli oppositori alla legge: verranno puniti solo quanti diffondono copie pirata a fini di lucro” e sar&#224 limitata l”applicazione del prelievo Siae.

“Le modifiche, che andranno incontro alle sollecitazioni dei ”navigatori”, sono state definite a seguito di una riunione – tenutasi a margine del congresso di Forza Italia – cui hanno preso parte i ministri Giuliano Urbani e Lucio Stanca, il senatore Franco Asciutti e l”onorevole Ferdinando Adornato, presidenti delle commissioni parlamentari di merito per la legge vigente in materia“, si leggeva nella nota, stilata nell¿occasione.

In particolare, ha spiegato il ministro Stanca, “si &#232 convenuto sulla immediata presentazione in Parlamento di un disegno di legge per modificare gli aspetti problematici delle legge di conversione del Dl sulla pirateria informatica e sulla tutela della propriet&#224 intellettuale”.

Tre, in sostanza, le modifiche concordate, recependo le indicazioni dell”opposizione.

“Le penalizzazioni attualmente previste per chi duplica e diffonde, anche in Rete, copie pirata di film e musica ”per trarne profitto saranno invece applicate solo a chi lo fa ”a fini di lucro”, in tal modo verr&#224 precisata meglio la fattispecie del reato e, quindi, ristretta l”area di applicabilit&#224 della norma“, si legge ancora nella nota.

Con lo stesso provvedimento, inoltre, sar&#224 limitata l”incidenza del prelievo a favore della Siae sulle vendite degli apparati di produzione. Infine, “verr&#224 istituita una Commissione per la ridefinizione delle modalit&#224 di tutela del diritto di autore concernente la diffusione delle opere dell”ingegno per via telematica (il cosiddetto ”bollino blu”), che verr&#224 costituita con decreto del Ministro per l”Innovazione e le Tecnologie, su proposta del Ministro per i Beni e le Attivit&#224 Culturali, presso il Dipartimento per l”Innovazione e le Tecnologie della Presidenza del Consiglio dei Ministri”.

Insomma, signor ministro, per farle capire l¿importante discrimen tra utenti Internet privati e i criminali della Rete, bastava ricordarle che i giovani italiani sono mammoni?

Italia: spaghetti, pizza e mandolino!

&#169 2004 Key4biz.it

Raffaella Natale

Per ulteriori approfondimenti, consulta:

Archivio delle news sul Decreto Urbani, la Direttiva Europea e la Proprietà intellettuale