Monti, ¿La UE lancerà una nuova inchiesta sull¿accesso ai contenuti¿. Scaglia,¿Eccessiva la concentrazione dei mercati televisivi¿

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“Nella seconda parte dell”anno, la Commissione Ue avvier&#224 una seconda inchiesta sulla fornitura di contenuti per Internet”. Questo &#232 uno dei dati pi&#249 rilevanti dichiarato da Mario Monti, Commissario Ue alla Concorrenza, nel suo intervento al workshop “Availability of Content for the New Media” che si &#232 tenuto stamane a Bruxelles.

Il workshop, organizzato da e.Biscom, Tim, Luxsat e Terra ha visto la partecipazione, oltre che di Mario Monti, anche di Fabio Colasanti (Direttore Generale per la Societ&#224 dell”Informazione della Commissione europea), Silvio Scaglia (CEO di e.Biscom), Marco De Benedetti (CEO di TIM), Joaquim Faira (Presidente di Terra Networks), Claudine Ripert Landler (COO Luxsat).

I nuovi mercati hanno un”importanza chiave per lo sviluppo dell”economia europea”, ha osservato Monti sottolineando la delicatezza del settore dal punto di vista della concorrenza. “Gli ex monopolisti – ha proseguito il Commissario europeo – provano a bloccare le dinamiche del mercato per cercare di mantenere la loro posizione a spese degli innovatori”.

Sviluppi recenti, come nei video su richiesta – ha continuato Monti, riferendosi alla indagine sui contenuti in Internet ¿ hanno mostrato che c”&#232 una forte domanda in questo settore, ostacolata per&#242 dalla marcata tendenza degli operatori televisivi a difendere la loro posizione a svantaggio di nuove tecnologie e nuovi attori”.

La nuova inchiesta si focalizzer&#224 su tre tipi di contenuto: musica, film e sport.

Monti ha sollecitato gli operatori a rispondere “¿al pi&#249 presto possibile” alla prossima richiesta d”informazioni di Bruxelles.

L”iniziativa dell”esecutivo europeo risponde anche alle sollecitazioni di diversi operatori delle telecomunicazioni e in particolare dei nuovi media.

Una prima inchiesta sulla vendita di diritti sportivi ad internet ed agli operatori della telefonia mobile di terza generazione &#232 stata peraltro lanciata gi&#224 a gennaio, con l¿obiettivo di raccogliere informazioni sullo stato effettivo della concorrenza in questi due mercati.

La Commissione ha mandato dei questionari agli operatori, ai detentori dei diritti, alle squadre, alle federazioni e ai canali televisivi. Il 1° luglio, ha detto Monti, &#232 scaduto il termine per le risposte e ora gli esperti Ue le stanno esaminando.

Il commissario italiano ha concluso il suo intervento sottolineando che “¿il settore dei media &#232 e rimarr&#224 in cimaall”agenda della politica di concorrenza¿” dell”esecutivo Ue.

Evidentemente la situazione del settore desta nuovi allarmi.

Un timore che &#232 pienamente emerso da tutti gli interventi che si sono succeduti al workshop organizzato da

Tra gli interventi pi&#249 attesi quello di Silvio Scaglia, Presidente ed Amministratore delegato di e.Biscom:

¿In generale, in Europa il processo di convergenza tra voce, dati e video &#232 compromesso dall¿elevato grado di concentrazione del mercato televisivo. Pi&#249 in particolare ¿ ha sottolineato Scaglia – in Italia le tradizionali piattaforme per la distribuzione dei contenuti soffrono del pi&#249 alto tasso di concentrazione. Qualche dato: i due principali operatori televisivi controllano il 95% del mercato, nella Pay TV abbiamo addirittura un incumbent che copre la totalit&#224 del mercato, infine nel wireline l¿incumbent detenie una quota di mercato pari al 70%. E¿ quantomeno improbabile ¿ ha evidenziato Scaglia – che il mercato da solo possa generare attraverso le proprie regole un sistema competitivo di accesso ai contenuti. Appare perci&#242 necessario un framework che assicuri un accesso non discriminatorio ai contenuti in questa fase di transizione che ci separa da un sistema di convergenza compiutamente realizzato¿.

Anche per Marco de Benedetti, Amministratore delegato di TIM, ¿¿Bruxelles dovrebbe agire attraverso regole antistrust semplici, per evitare la nascita di comportamenti anti-competitivi¿”.

Due i punti pi&#249 delicati del settore per De Benedetti: i contratti di esclusiva” e la possibilita” per un operatore dominante in un determinato mercato di bloccare lo sviluppo di un altro mercato.

L¿accesso ai contenuti &#232 un tema per lo sviluppo sia dei nuovi media che della banda larga (telefonica, televisiva, satellitare e wireline), nella prospettiva di una compiuta interoperabilit&#224 tra le varie piattaforme.

In effetti, il mercato dei contenuti di qualit&#224 audiovisivi, ed in particolare quello dei contenuti premium, &#232 un mercato oligopolistico per sua natura: il numero di fornitori di contenuti come le majors, le case discografiche e i detentori di diritti sportivi &#232 molto scarso.

L¿offerta di contenuti di qualit&#224 e premium &#232 quindi molto concentrata.

In un mercato dei contenuti cos&#236 concentrato, dove gli operatori new media devono competere con le piattaforme tradizionali per l¿acquisizione dei contenuti, nonch&#233 ottenere da esse il diritto di ritrasmettere le loro programmazioni, non &#232 difficile riscontrare difficolt&#224 derivanti dai comportamenti anticompetitivi di alcuni fornitori di contenuti.

E¿ piuttosto comune riscontrare l¿esercizio di pratiche inapplicabili oppure esclusive sia da parte detentori di contenuti (che tendono a favorire le piattaforme tradizionali, se cosi viene loro richiesto) che da parte delle piattaforme tradizionali, al fine di tagliare fuori gli operatori new media.

Altri meccanismi di esclusione possono ugualmente essere impiegati e tendono per esempio a limitare la distribuzione di film sui new media a non favorevoli windows cinematografiche, oppure a includere nei contratti new media per i contenuti clausole come la ¿Most Favoured Nation¿ (che mantiene tutti i maggiori fornitori di contenuti sulla stessa base di revenues).

POSSIBILI RIMEDI

Tutti i comportamenti anticompetitivi indicati sopra trovano le loro radici, in parte, nella concentrazione dei detentori di diritti di qualit&#224 e premium. Ugualmente, gli operatori televisivi tradizionali in chiaro e pay cercano di proteggere il loro business dai nuovi concorrenti.

Alcune di queste pratiche sono gi&#224 sotto controllo da parte della Commissione europea, che deve garantire che i mercati siano non collusivi, aperti e non discriminatori, e che i consumatori finali possono godere del pi&#249 alto margine di scelta al prezzo pi&#249 competitivo.

&#169 2004 Key4biz.it


Intervento di Mario Monti Commissario Ue alla Concorrenza

Intervento di Silvio Scaglia presidente e amministratore delegato e.Biscom