Vivendi non venderà SFR. Parola di Fourtou

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Europa



Il Presidente di Vivendi Universal, Jean-Ren&#233 Fourtou ha smentito le voci relative alla cessione della divisione di telefonia mobile SFR.

Davanti all¿assemblea generale degli azionisti, il numero uno del colosso dei media ha dichiarato infatti che il gruppo non intende allontanarsi dal business della telefonia mobile, ridimensionando al contempo il rischio di un¿offerta di Vodafone sull¿intera societ&#224. Offerta mirata al recupero del polo telefonico, di cui l¿operatore britannico controlla gi&#224 il 44%.

¿Vodafone ¿ dice Fourtou ¿ potrebbe lanciare un¿Opa sulla totalit&#224 di Vivendi, ma ci&#242 condurrebbe a seri rischi e difficolt&#224. Ecco perch&#233 non credo, allo stato attuale, in una simile eventualit&#224¿.

Arrivati alla guida di Vivendi Universal nel luglio del 2002, Fourtou ha assicurato che la crisi &#232 ormai alle spalle della societ&#224 che, tra il 2001 e il 2003 ha accumulato perdite per 38 miliardi di euro.

L¿indebitamento alla fine del 2003 &#232 stato riportato a 11,6 miliardi e sar&#224 inferiore a 5 miliardi entro la fine di quest¿anno, senza tenere conto della cessione di Veolia Environnement, valorizzato intorno ai due miliardi.

Al di l&#224 degli aspetti finanziari, Fourtou ha cercato di convincere gli azionisti che lo smantellamento delle attivit&#224 del gruppo non &#232 la giusta strada da seguire.

Alla fine di quest¿anno, il gruppo dovrebbe infatti riportare il proprio core business sulle telecomunicazioni (SFR-Cegetel) e sui media (Universal Music Group, Canal Plus, VU Games, nonch&#233 la partecipazione in NBC Universal).

La convinzione di Fourtou &#232 confermata dai risultati del gruppo che ha chiuso il primo trimestre con un fatturato di 5,9 miliardi, in calo del 4,1% rispetto all”anno prima ma superiore alle attese degli analisti.

Nei primi tre mesi del 2004 il polo telecom (SFR e Telecom Marocco) ha registrato un aumento del suo fatturato del 14% a 2, 4 miliardi, mentre il polo media ha generato un fatturato di 3,4 miliardi, in calo del 9%.

¿Bisogna mantenere queste attivit&#224 ¿ continua Fourtou ¿ per diverse ragioni, ma in primo luogo perch&#233 i risultati ottenuti nella telefonia ci aiutano a consolidare le attivit&#224 nel settore media, che attualmente sono tutte in ristrutturazione¿.

Anche se la telefonia, insomma, non potr&#224 riuscire ad assorbire le perdite generate negli ultimi tre anni, &#232 assolutamente negli interessi degli azionisti mantenere le attivit&#224 nel settore.

Vodafone non ha mai nascosto l¿interesse per il controllo totale di SFR: a marzo di quest¿anno, il presidente del colosso britannico dichiarava convinto che ¿¿Un giorno SFR far&#224 parte di Vodafone¿, anche perch&#233 la Francia &#232 l”unico mercato in Europa dove non il gruppo non ha controllo diretto su un operatore di telefonia mobile.

Gi&#224 nell¿autunno del 2002, comunque, Vodafone aveva tentato la scalata a SFR, offrendo a Fourtou 6,77 miliardi di euro per la sua quota del 44%, ma il patron di VU rifiut&#242 l¿offerta per non perdere il cash flow generato dalla divisione, preferendo aumentare la propria partecipazione nel capitale attraverso il riscattando delle quote di minoranza.

&#169 2004 Key4biz.it

Alessandra Talarico