Mci in attesa dell´uscita dalla bancarotta rivede i bilanci 2000 e 2001

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Stati Uniti



In attesa dell’uscita dall’amministrazione controllata, Mci (ex WorldCom) ha messo mano ai bilanci 2000 e 2001 ¿ quelli all’origine degli scandali – da cui sono ¿scomparsi¿ 74,4 miliardi di dollari.

 

Mci dovrebbe uscire dalla protezione del Chapter 11 della legge fallimentare americana entro aprile e ha dovuto perciò presentare alla Sec (l’organo di controllo della Borsa Usa) i bilanci riveduti e corretti all’insegna della trasparenza: alla fine, il fatturato è risultato di 37,7 miliardi nel 2001 e 39,3 miliardi nel 2000.

A suscitare più impressione, però, le perdite subite dal gruppo nel periodo e mai contabilizzate: nel 2001 il deficit di 15,6 miliardi è stato ¿trasformato¿ in utili per 2,1 miliardi, mentre nel 2000 le perdite per 48,9 miliardi sono diventate profitti per 4,6 miliardi.

All’epoca, il gruppo era diviso in due distinte entità: Mci raggruppava le comunicazioni long distance e WorldCom i servizi alle imprese e l’accesso a Internet.

 

Per quanto riguarda il 2002, anche se ancora non ci sono le cifre ufficiali, la società ha perso altri 9,2 miliardi.

 

Il mese scorso, Mci aveva chiesto altri 60 giorni di tempo per completare la revisione dei conti e poter uscire dal regime di bancarotta. Dopo aprile, il gruppo potrà finalmente dire di essersi lasciato alle spalle le malversazioni contabili che lo hanno trasformato nel simbolo della pagina più buia della finanza americana, che ha coinvolto molte altre aziende Usa tra cui Enron, Xerox e HealthSouth.

 

Il 31 ottobre scorso Mci ha ricevuto l’ok della Sec per uscire dalla bancarotta. La protezione del Chapter 11 ha consentito alla società di riportare il debito tra 5 e 6 miliardi di dollari, dai precedenti 41 miliardi.

 

In compenso, il gruppo ha riorganizzato la propria struttura organizzativa e il consiglio di amministrazione, reclutando più di 400 contabili per ricomporre le procedure di controllo interne e ha varato un nuovo codice di condotta.

Il nuovo presidente, Michael Capellas ¿ ex patron di Compaq ¿ ha preso le redini del gruppo nel dicembre 2002, con una sola missione: salvare l’azienda.

 

Capellas ha reso noto che il gruppo dispone di liquidità cospicue, valutate per sei miliardi di dollari a fine 2003.

 

E se per Mci le disavventure stanno per finire, non così si può dire per l’ex presidente Bernie Ebbers, accusato di truffa, associazione a delinquere e falsificazione di documenti. Ebbers, che ha con l’azienda debiti per 300 milioni di dollari, rischia fino a 25 anni di carcere.

 

Quello che all’inizio dell’affaire WorldCom sembrava solo un capro espiatorio, a differenza dell’ex direttore finanziario Scott Sullivan, si è sempre dichiarato non colpevole, nonostante diversi rapporti indipendenti abbiano dimostrato la sua condiscendenza nei confronti delle pratiche contabili della società.

Sullivan ha invece riconosciuto la sua colpevolezza riguardo le accuse di cospirazione, frode e false dichiarazioni. l’ex CFO sta di fatto collaborando alle indagini che hanno portato alle accuse contro Ebbers.

 

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Alessandra Talarico

 

 

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