Bambini e Internet: la Corte suprema rivedrà il COPA. Da oggi chiuse le chat di Microsoft

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La Corte Suprema degli Stati Uniti &#232 stata chiamata a pronunciarsi nuovamente sul controllo dei contenuti Internet inappropriati.

Al centro deldibattito, ancora una volta,il Child Online Protection Act (COPA) la legge varata dal Presidente Clinton nel 1998 per proteggere i minori su Internet. Secondo quanto stabilito dal COPA, chi gestisce un sito Internet &#232 obbligato ad accertarsi dell¿identit&#224 di quegli utenti che vogliono accedere a materiale pornografico o comunque inadatto a minori.

L”applicazione del COPA &#232 stata per&#242 bloccatafin dall¿inizio perch&#233 le associazioni di tutela per le libert&#224 civili sostengono che esso viola il diritto alla libert&#224 di parola sancito dal Primo Emendamento. E cos&#236 la legge ¿ che prevedeva una condanna fino a 6 mesi di prigione e una multa di 50mila dollari – non &#232 mai stata rinforzata.

Nel 2002 poi il COPA &#232 stato invalidato da tre giudici in seguito al ricorso dell¿Unione americana per le libert&#224 civili (American Civil Liberties Union) e di un gruppo di societ&#224. La Corte d¿appello conferm&#242 l¿ingiunzione, con la motivazione che ¿ per rispettare la legge ¿ gli operatori avrebbero dovuto censurare drasticamente i loro siti o adottare costosi sistemi per verificare la veridicit&#224 dei dati ricevuti. Il rischio era inoltre quello di dar vita ad un meccanismo censorio per cui si sarebbe dovuto considerare “inappropriato” tutto quello che veniva cos&#236 reputato dalle comunit&#224 pi&#249 puritane in ogni Stato.

Adesso, su richiesta del Dipartimento di Giustizia, la Corte Suprema degli Usa si &#232 detta disposta a riconsiderare le motivazioni che hanno portato a tali ingiunzioni. La Corte dovr&#224 stabilire se la legge pone troppe restrizioni sul materiale che gli adulti hanno il diritto di vedere o acquistare e decidere se il governo ha o no il diritto di costringere chi gestisce un sito web per adulti a implementare i sistemi di protezione affinch&#233 i bambini non accedano loro malgrado a materiale pornografico.

La decisione della Corte, che comincer&#224 ad esaminare le argomentazioni all¿inizio del 2004, &#232 attesa per la fine di giugno.

In Europa la delicata questione dell¿accesso a Internet sicuro per i bambini &#232 stata affrontata avendo come priorit&#224 quella di consentire agli utenti della rete la libera scelta relativamente all¿acquisto di filtri per materiale non desiderato ed all¿adozione di sistemi di valutazione dei contenuti di siti sospetti. Nel 1998 la Commissione Europea ha iniziato a lavorare al suo Piano d¿Azione per Internet, che pu&#242 essere considerato come il primo passo verso la cooperazione tra attori privati e autorit&#224 pubbliche per una gestione di Internet che garantisse allo stesso tempo una maggiore libert&#224 dell¿informazione e la sicurezza dell¿infanzia. A maggio, il Consiglio dei ministri della Ue ha approvato l¿estensione del piano d¿azione per altri due anni, fino al 31 dicembre 2004. Il Consiglio ha anche raggiunto un accordo per incrementare la cooperazione con i paesi emergenti, dove i contenuti illegali sono ospitati o prodotti, in uno sforzo per armonizzare nel modo migliore le misure protettive.

Le pagine a carattere pornografico su Internet sono circa 260 milioni, il 1800% in pi&#249 rispetto a cinque anni fa. Ricercando la parola ¿porn¿ su Google, si ottengono 80 milioni di pagine, senza contare i siti che sfruttano gli inevitabili refusi ortografici per indirizzare a loro insaputa i navigatori verso siti a luci rosse.

Secondo le ultime cifre diffuse dall¿associazione Save the Children – attiva nella battaglia contro lo sfruttamento e l”abuso sessuale di minori su Internet con il progetto ¿Stop-it¿ ¿ un singolo Web site sulla pedofilia pu&#242 guadagnare fino a 90.000 euro al giorno attraverso la vendita di foto e video contenenti scene di sesso tra adulti e bambini.

Internet, insomma, &#232 diventato il medium pi&#249 utilizzato per diffondere pornografia infantile, per vendere e acquistare immagini rappresentanti uno dei pi&#249 terribili abusi che possono commettersi ai danni di un minore. La rete fornisce un supporto formidabile: siti, newsgroups, chat rooms offrono la possibilit&#224 di diffondere materiale pornografico infantile in tutta sicurezza e in completo anonimato.

Ricordiamo inoltre che da oggi Microsoft non render&#224 pi&#249 disponibili le chat room sul suo portale MSN. La decisione, spiega l¿azienda, mira a proteggere gli utenti pi&#249 piccoli da tutte le informazioni non sollecitate come lo spam o le pubblicit&#224 pornografiche, che inevitabilmente intasano la posta elettronica dei frequentatori delle chat room. Queste, tra l¿altro, sono assiduamente frequentate dai ragazzini, che accedono al computer senza nessun tipo di controllo, esposti alle insidie dei malintenzionati che si nascondono dall¿altro lato dello schermo, fingendosi loro coetanei per spingerli a incontri di tipo sessuale.

Alessandra Talarico

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