Banda larga: la Ue ha disposto le linee-guida per i fondi strutturali

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Definiti dalla Commissione Europea i principi di base per aiutare le regioni che intendono co-finanziare investimenti tramite i fondi strutturali nel settore delle comunicazioni elettroniche, con particolare attenzione alle reti ed ai servizi per la diffusione della broadband.

La consultazione che coinvolge gli operatori del settore e le parti interessate, che si concluder&#224 il prossimo 2 luglio, sta vagliando tra l¿altro anche l¿elaborazione di guidelines che stabiliscono i principi generali per gli investimenti in infrastrutture per l¿Internet veloce nelle regioni pi&#249 povere, che sono quelle zone in cui il mercato non avrebbe interesse ad investire.

Dopo aver raccolto i vari pareri, Bruxelles preparer&#224 il documento definitivo, che riprender&#224 i principi contenuti nella bozza.

La versione finale, secondo alcune fonti della Commissione, sar&#224 pronta entro la fine del mese di luglio, il documento ufficiale sar&#224 sottoposto successivamente ai Paesi membri.

Tra i criteri indicati ci sono la ””necessit&#224 di un quadro strategico””, l”individuazione geografica e l”obbligo di neutralit&#224 tecnologica e di accesso aperto. Le linee-guida individuano anche l”intera gamma di modalit&#224 di attuazione degli interventi.

L¿obiettivo primario &#232 quello di aiutare le regioni pi&#249 povere ad utilizzare i fondi strutturali dell”Ue per portare Internet ad alta velocit&#224 anche nelle aree pi&#249 remote e in quelle rurali.

Secondo la Commissione Ue, la costruzione di nuove infrastrutture e servizi che possono essere sostenuti attraverso i fondi strutturali nelle regioni beneficiarie va condizionata ¿ad alcuni criteri da tenere in considerazione¿, il primo dei quali riguarda la ¿necessit&#224 di un quadro strategico¿ e prevede che i progetti in infrastrutture siano collegati con gli obiettivi dello sviluppo economico regionale, mentre ¿i progetti isolati non dovrebbero ricevere sostegno¿.

Il secondo parametro &#232 l”identificazione geografica: in linea di principio gli investimenti devono essere diretti verso aree ¿che altrimenti sarebbero trascurate¿ dal libero mercato, con particolare attenzione ¿alle aree rurali e remote non ancora coperte da infrastrutture adeguate¿. Gli investimenti in infrastrutture per le comunicazioni elettroniche devono inoltre ¿rispettare il principio della neutralit&#224 tecnologica¿ e il ricorso ai fondi strutturali ¿non deve favorire nessuna tecnologia particolare n&#233 limitare le scelte tecnologiche della regione¿. Il terzo criterio riguarda l”obbligo di garantire il libero accesso alle infrastrutture e ai servizi creati ¿a tutti gli operatori e fornitori di servizi¿, che deve accompagnarsi al rispetto ¿del nuovo quadro normativo sulle reti di comunicazione¿ e delle regole in materia di concorrenza.

Per quel che riguarda le modalit&#224 di attuazione la Ue fa riferimento a gare d”appalto”aperte”” da organizzare ””al livello appropriato”” sotto la supervisione di autorit&#224 competenti, che permettano di affidare il contratto ””all”operatore che fornir&#224 il servizio al costo pi&#249 basso””.

In merito ai finanziamenti i fondi ””dovrebbero essere limitati all”ammontare di risorse necessario per la fornitura del servizio”” e in linea di principio dovrebbero finanziare le istallazioni e le attrezzature aperte a tutti gli operatori e i fornitori di servizi.

La bozza ammette sia la propriet&#224 pubblica delle infrastrutture che quella privata, indicando per&#242 che, nel caso in cui il proprietario sia un attore di mercato il contributo statale deve essere condizionato all”accettazione dei requisiti di funzionamento ””che mantengano la natura aperta a tutti gli operatori della struttura””.

Intanto per quel che riguarda l¿Italia, il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri in una recente intervista ha dichiarato che la diffusione della larga banda &#232 un obiettivo di democratizzazione che favorir&#224 un utilizzo diffuso e migliore di Internet.

Inoltre arriva la notizia che il ministero delle Comunicazioni, con un decreto pubblicato sulla GU (la n. 148 del 28 giugno), ha stabilito le modalit&#224 per erogare gli incentivi decisi con la Finanziaria per chi &#232 passato all”Internet veloce per i contatti stipulati dal primo febbraio al 9 marzo 2003.

Con un precedente decreto dello steso ministero, si era invece stabilito le modalit&#224 di finanziamento per il periodo 2 dicembre 2002-31 gennaio 2003. La legge finanziaria ha stabilito uno stanziamento di 27 milioni di euro, che divisi per i 75 euro di incentivo riservati ad ogni abbonato che sceglie di passare al collegamento Web a banda larga, possono accontentare 360mila navigatori. Solo Telecom, a met&#224 aprile, aveva superato i 400.000 nuovi accessi a larga banda, con un incremento a marzo del 45% sul mese precedente e del 120% nel primo trimestre di quest”anno rispetto allo stesso periodo dell”anno scorso. Le autorizzazioni preventive stabilite con il decreto in questione, coprono circa 4 milioni di euro e si aggiungono ai 5 milioni stanziati in precedenza per il periodo 2 dicembre 2002-31 gennaio 2003. In questa fase gli operatori di tlc non possono beneficiare – si legge nel decreto ¿ di contributi superiori al 10% rispetto ai dati di vendita comunicati per il periodo 1 febbraio – 9 marzo 2003. Il rimborso riconosciuto viene comunque liquidato nella misura del 70%, rinviando ad una fase successiva il rimanente 30%.

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