Inchiesta Mediaset: Berlusconi iscritto nel registro degli indagati

di Raffaella Natale |

Italia


Il premier Silvio Berlusconi figura tra le persone coinvolte nell’inchiesta Mediaset della Procura di Milano che riguarda la compravendita di diritti cinematografici acquistati da due società off-shore della Fininvest (Century One e Universal One), e poi rivenduti a Mediaset.

Il nome del Presidente del Consiglio sarebbe contenuto nella richiesta di rogatoria negli Stati Uniti, inviata nei giorni scorsi dai pubblici ministeri milanesi Fabio De Pasquale e Alfredo Robledo, titolari dell’inchiesta, al Ministero della Giustizia.

Sono, infatti, i dirigenti del ministero, come prevede il trattato di collaborazione giudiziaria sottoscritto tra Italia e Stati Uniti, che dopo aver visionato la documentazione devono trasmetterla per decreto alle Autorità americane.

Il Guardasigilli Roberto Castelli dovrà decidere entro la metà di luglio se dar corso alla rogatoria o bloccarla ai sensi dell’art.727 del codice di procedura penale, qualora ritenesse che in qualche modo ¿possano essere compromessi la sicurezza o altri interessi essenziali dello Stato”.

 

Al momento non è stato possibile raggiungere per un commento gli avvocati del Presidente del Consiglio e la procura di Milano.

L’inchiesta, avviata nel 2001, riguarda una compravendita di diritti televisivi per 470 milioni di euro da alcune major americane effettuata da Fininvest, attraverso la costituzione di due società off-shore nel 1994-96.

l’operazione avrebbe permesso di accumulare all’estero fondi neri per circa 85 milioni di euro.

Nella vicenda sono da tempo indagati il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, il banchiere Paolo Del Bue, presidente della Armer Bank di Lugano, accusato di riciclaggio per 103 miliardi di lire prelevati in contanti dal ’92 al ’94 dai conti esteri di Universal One e Century One.

 

Ma anche l’ex responsabile della Fininvest svizzera Candia Camaggi e Giorgio Vanoni, ex dirigente del comparto estero Fininvest.

In una fase successiva è stato iscritto nel registro degli indagati anche l’avvocato inglese David Mills.

Le imputazioni a carico degli indagati sono quelle di possibile frode fiscale, falso in bilancio e riciclaggio.

Secondo la procura di Milano, questi Gruppi americani avrebbero venduto i diritti televisivi a due società off-shore, le quali li avrebbero poi rivenduti con maggiorazione di prezzo a Mediaset, che avrebbe ereditato dopo la quotazione in Borsa del 1994 il sistema operativo di Fininvest.

Nella richiesta di assistenza giudiziaria, i magistrati milanesi chiedono di entrare in possesso della documentazione custodita in originale dalle case di produzione statunitensi che con Fininvest trattarono la cessione dei diritti cinematografici per la messa in onda dei film sulle televisioni private della società.

  Gli avvocati di difesa, invece, avanzano che le società off-shore erano invece estranee al Gruppo Fininvest.