KirchMedia: fallite le trattative con Haim Saban. Si riaprono le possibilità per Mediaset

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KirchMedia finir&#224 nelle mani della banche creditrici. Sembra ormai questo il destino del polo televisivo del Gruppo Kirch, dopo il fallimento delle trattative con il produttore americano Haim Saban.

Questo epilogo, rappresenta anche una battuta d¿arresto alle ambizioni di ampliamento sul mercato tedesco dell¿emittente francese Tf1, che sarebbe entrata in un secondo momento nell¿operazione accanto a Saban.

¿Gli amministratori fallimentari di KirchMedia e l¿investitore americano Haim Saban si sono lasciati amichevolmente¿, &#232 stata la dichiarazione di un portavoce battuta nel tardo pomeriggio di ieri dalle agenzie.

Torna a porsi un grosso interrogativo sul destino di quest¿asset, che rappresentava il gioiello pi&#249 grosso dell¿impero creato dal magnate Leo Kirch, che nell¿aprile scorso &#232 stato costretto dai debiti (6 miliardi di euro, ndr) al deposito dei bilanci.

Due mesi fa Haim Saban, conosciuto nell¿ambiente per i suoi investimenti azzardati, aveva concluso un accordo preliminare con gli istituti di credito e con il curatore fallimentare per la rilevazione delle attivit&#224 televisive di KirchMedia, rinite nella societ&#224 ProSiebenSat.1 che gestisce quattro emittenti tedesche.

Saban voleva poi acquistare anche la gigantesca library di 18mila film e serie televisive di Leo Kirch.

Per finalizzare l¿acquisto, Saban avrebbe dovuto versare 525 milioni di euro per ProSiebenSat.1 e 100 milioni di euro per il catalogo cinematografico di Kirch.

L¿operazione era stimata in circa 2 miliardi di euro, calcolando anche dei debiti.

Ma la difficolt&#224 a trovare finanziatori per l¿investimento, ha fatto gettare la spugna al produttore americano, detto ¿la sfinge di Hollywood¿ per via delle sue origine egiziane.

Saban intendeva stabilire una serie di partnership per entrare nel mercato televisivo tedesco, che &#232 il pi&#249 grande d¿Europa. Prima fra tutte quella con il Gruppo francese Tf1.

I due avevano gi&#224 presentato un¿offerta comune lo scorso anno, ritenuta per&#242 dall¿amministratore fallimentare inadeguata all¿enterprise value, preferendo allora quella dell¿editore tedesco Bauer Verlag.

E¿ stato successivamente che Saban ha giocato al rialzo, costringendo l¿editore a mollare la gara.

Il Gruppo francese per&#242 aveva gi&#224 dichiarato di non poter investire nell¿immediato nell¿operazione. Il presidente Patrick Le Lay nel mese di aprile aveva dichiarato che avrebbero partecipato successivamente alla nuova unit&#224 con una somma compresa tra i 100 e i 150 milioni di euro, con l¿impegno ad aumentarla.

Ma a parte Tf1, Saban non &#232 riuscito a convincere i fondi di investimento a partecipare all¿operazione, anche per la cattiva performance sul mercato di ProSiebenSat.1.

Il Gruppo tedesco, grande rivale di RTL, ha archiviato per il primo trimestre una perdita netta di 32,8 milioni di euro.

Saban aveva avuto contatti anche con Mediaset nel tentativo di mettere insieme un gruppo di investitori per concludere l”affare. A met&#224 aprile il direttore finanziario di Mediaset Marco Giordani aveva affermato che la proposta era per&#242 lontana dalle condizioni poste dal Gruppo italiano sia per il prezzo sia per altri aspetti.

In un comunicato KirchMedia ha dichiarato che adesso proceder&#224 con un piano alternativo per mettersi al sicuro nel medio-termine, un piano che prevede che le banche creditrici (HypoVereinsbank, la Bayerische Landesbank, la DZ Bank e la Commerzbank) appoggino un aumento di capitale per ProSieben.1, compreso tra i 200 e i 300 milioni di euro. Oggi le azioni di ProSiebenSat1 sono crollate in Borsa del 10%.

Sembra, in ogni caso, che Mediaset possa a questo punto avanzare un¿offerta.

Il Gruppo non ha mai nascosto il proprio interesse per il polo primo televisivo commerciale privato tedesco.

E lo ha ribadito anche dopo aver ricevuto la notizia del fallimento delle trattative con Haim Saban.

Mediaset ha ricordato quanto gi&#224 affermato dal presidente Fedele Confalonieri in occasione dell”assemblea degli azionisti. ¿Kirch Media ci interessa ancora e siamo in conversazione¿, aveva spiegato Confalonieri, sottolineando che “non abbiamo perso definitivamente il treno” e che ¿ci sono ancora possibilità¿.