Telefonia mobile, la Norvegia allenta la pressione sugli operatori. E in Italia?

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Europa



La Norvegia sar&#224 il primo Paese europeo ad allentare la pressione sugli operatori 3G: il governo di Oslo ha, infatti, proposto un contratto con termini di scadenza pi&#249 flessibili per quelle compagnie che si aggiudicheranno le due licenze vacanti. In pi&#249 ha promesso di alleggerire il fardello sui gestori gravati dai debiti in seguito all”acquisto di una licenza di terza generazione. Solo promettendo condizioni pi&#249 favorevoli di quelle attuali – afferma il Ministro delle Telecomunicazioni – si potranno incoraggiare i gestori ad avanzare nuove offerte per le licenze inutilizzate.

Al momento dell”assegnazione delle licenze, nell”autunno 2000, erano presenti sette candidati, ma furono assegnate soltanto 4 licenze; due vennero poi restituite ai proprietari. Attualmente, per&#242, soltanto due operatori – Telenor e TeliaSonera – hanno avviato i lavori per la posa delle infrastrutture e hanno gi&#224 ottenuto una dilazione di 15 mesi per la consegna delle reti, che dovrebbero coprire il 40% della popolazione.

Gli altri vincitori non hanno invece retto alla pressione: l”operatore svedese Tele2 ha rinunciato alla licenza con la convinzione di dover affrontare investimenti eccessivi, mentre Broadband Mobile ha fatto richiesta di bancarotta. Queste due licenze verranno ora rimesse in vendita per 29 milioni di dollari. Al vincitore verr&#224 chiesto di coprire il 30% della popolazione in sei anni.

In lizza per l”acquisto della licenza il colosso di Hong Kong Hutchison Whampoa, con la controllata Hi3G Access, che sarebbe gi&#224 in trattative con il governo norvegese.

Non va molto meglio la situazione in Italia dove l”annuncio della prossima quotazione di Wind in borsa potrebbe far credere il contrario. Nel nostro Paese, oltre ai tre operatori leader del mercato – TIM, Vodafone Omnitel e Wind – resta, infatti, ben poco di esaltante: Blu &#232 fallita e degli altri new comers, soltanto la solita Hutchison Whampoa naviga in acque tranquille. Anthill non &#232 neanche riuscita ad aggiudicarsi la licenza e Ipse, che la licenza l”aveva acquistata, sta tentando di restituirla. E la sua attività è ferma dal febbraio 2001.

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