MobilCom, via libera dell´UE al rifinanziamento

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Europa



La Commissione europea ha dato il via libera agli aiuti, sotto forma di un prestito di 50 milioni di euro garantito dallo Stato, all”operatore mobile tedesco MobilCom. Gli aiuti erano stati concessi nel settembre 2002, in seguito alla rottura del contratto con France Telecom, assieme a cui MobilCom avrebbe dovuto sviluppare la rete 3G tedesca. Il ritiro di FT aveva, infatti, messo MobilCom in una grave crisi di liquidit&#224.

Le indagini preliminari della Commissione hanno rivelato che, al momento della concessione del prestito di 50 milioni, MobilCom registrava in effetti una riduzione del cash flow e, quindi, l”impresa poteva essere considerata un”impresa in difficolt&#224. In base agli orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficolt&#224, infatti, i prestiti a breve termine o le garanzie sui prestiti possono essere approvati come aiuti se l”aiuto si limita all”importo necessario per mantenere l”impresa in attivit&#224 fino all”elaborazione di un piano di ristrutturazione.

La Commissione ha avviato, per&#242, un procedimento d”indagine formale su una seconda tranche di aiuti – un prestito di 112 milioni di euro garantito dallo Stato e da un consorzio di banche pubbliche e private – concesso a MobilCom nel novembre 2002. Le autorit&#224 tedesche non hanno ancora potuto dimostrare se il secondo prestito fosse indispensabile per coprire le spese di gestione corrente di MobilCom che, comunque, si era impegnata a presentare un piano di ristrutturazione entro sei mesi dall”approvazione da parte della Commissione del prestito destinato al salvataggio.

In base alle informazioni raccolte dalle autorit&#224, la seconda tranche di aiuti sarebbe stata utilizzata non solo per coprire le spese correnti, ma anche per finanziare una serie di misure di ristrutturazione. Tuttavia, poich&#233 finora non &#232 stato presentato alcun piano di ristrutturazione, la Commissione non dispone delle informazioni necessarie per valutare se gli ulteriori aiuti si possano considerare aiuti alla ristrutturazione ai sensi degli orientamenti comunitari.