AIE: presentato Rapporto NielsenBookScan, ‘Crescono solo librerie e internet, mentre perde quota la Gdo’

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Dopo anni di crescita, rallentano più del resto del mercato i piccoli e medi editori in questo 2011. La conferma viene dai dati NielsenBookScan presentati oggi a Più libri più liberi, la Fiera nazionale della piccola e media editoria in programma fino all’11 dicembre al Palazzo dei Congressi dell’EUR.

 

Chiude con il segno meno questo 2011 (da gennaio a ottobre), confidando nel Natale. Ma per numero di copie vendute il segno è ancora positivo – Cala l’ombra del segno meno sul settore del libro: a fine ottobre si registra infatti un -0,7% sul totale del mercato (pari a -7,1 milioni di euro di spesa in meno) nei canali trade (librerie tradizionali, catene di librerie, grande distribuzione e internet). Una novità, dopo anni di performance di tutto rispetto per il comparto. Migliorano invece i dati a volume: il numero di copie vendute nello stesso periodo registra infatti un +0,4% complessivo.Nella Grande distribuzione il dato arriva al +1,6%, mentre cresce poco (dello 0,1%) per librerie e online.

 

Crescono a valore solo il settore ragazzi (+5,7%) e la non fiction pratica (in cui rientrano libri per il tempo libero, libri di cucina, famiglia e benessere) (+4,7%); sostanzialmente stabile la non fiction generale (in cui rientrano testi d’arte, religione, attualità, storia) con un +1,1%. Perde invece un 2,4% la fiction (ma i libri per il Natale sono da poco arrivati in libreria). Resta stabile il peso dei tascabili rispetto all’hardcover.

 

Crescono solo librerie e internet, mentre perde quota la Gdo – Librerie e internet registrano un +0,1%: insieme valgono l’83,4% del mercato (nel 2010, nello stesso periodo, erano all’82,8%). Perde quota in modo significativo (-4,1%) la Grande distribuzione organizzata (Gdo), che si attesta sul 16,6% (era al 17,2% nel 2010) risentendo della minore capacità (e frequenza di visita: la quarta settimana!) di spesa delle famiglie italiane.

 

I piccoli in questo 2011 risentono maggiormente rispetto alla media del mercato della congiuntura meno favorevole – Perdono quasi il 5% (il 4,8% per la precisione) i piccoli e medi editori in questo 2011. E “valgono” oggi il 12,8% del mercato (escluso la GdO). Riacquistano quindi posizioni i grandi editori, che recuperano lo 0,8% complessivo del mercato a valore a prezzi di copertina. Nel 2010 e nel 2009 sull’analogo periodo, i piccoli, avevano invece mostrato performance diametralmente opposte: + 14,9% (2009 rispetto al 2008) e + 6,2% (2010 rispetto al 2009).

 

Per i piccoli cresce (bene) il settore ragazzi e tiene anche la non fiction pratica. Perdono il 9% nella fiction – Crescono quasi del 9% (8,7% per la precisione) le vendite (esclusa GdO) dei piccoli e medi editori nel settore dell’editoria per bambini e ragazzi e crescono quasi dell’1% (dello 0,9% per la precisione) nella non fiction pratica. Perdono invece il 9,2% (pari a 5,1milioni di euro) nel segmento della fiction e l’8,4% nella non fiction specialistica (in cui rientrano testi di filosofia e pedagogia, computer, linguistica, etc).

 

Il commento – “Il Natale, per grandi e piccoli, è ancora alle porte e non è facile prevedere quelli che saranno i comportamenti dei lettori nelle prossime settimane – ha spiegato il presidente dell’AIE Marco PolilloTitoli di autori importanti non hanno ancora dispiegato i loro effetti di vendita. Certo è che anche il nostro settore ha iniziato ad entrare nel cono d’ombra in cui da tempo sono entrati i consumi degli italiani. C’è da dire che in altri periodi di crisi il libro, sotto Natale, ha sempre mostrato potenzialità importanti. Ci auguriamo che anche questo 2011 non smentisca queste tendenze“.

 

La maggior flessione delle vendite nei piccoli piuttosto che nei grandi – ha proseguito il presidente dei piccoli editori di AIE Enrico Iacomettioltre a risentire del calo generalizzato dei consumi è influenzata secondo me anche dalla minore liquidità e disponibilità finanziaria dei librai, che, nel selezionare i libri da tenere, sacrificano quelli dei piccoli editori“.