Internet delle cose: La Sapienza e altri 5 atenei Ue siglano accordo con l’Ubiquitous Networking Laboratory di Tokio

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Il Protocollo d’intesa porterà in Europa le più evolute tecnologie della Rete delle Cose, un settore nel quale per il prossimo anno è previsto un fatturato dal 300 miliardi di euro.

IoT


Ken Sakamura

Prende forma l’alleanza europea per l’internet delle cose, nella quale giocherà un ruolo di primo piano il CATTID dell’Università “Sapienza” di Roma che ha siglato, insieme a un gruppo di prestigiosi poli di ricerca europei, un accordo con l’Ubiquitous Networking Laboratory dell’Università di Tokyo per rendere presto disponibile in Europa una nuova generazione di tecnologie destinate ad abilitare l’Internet of Things (IoT).

L’espressione ‘internet delle cose’ designa un insieme di sistemi informatici che utilizzano software e sensori per fornire agli oggetti la capacità di dialogare fra loro e con gli esseri umani. Si tratta di un settore per il quale gli analisti intravedono un possibile fatturato di 300 miliardi di euro nel 2013 e sul quale la Commissione europea ha deciso di puntare, varando lo scorso maggio la prima fase di un partenariato pubblico-privato da 600 milioni di euro per favorire l’innovazione e aiutare le imprese e i governi a mettere a punto soluzioni per gestire un settore in crescita esponenziale.

 

L’accordo, siglato oltre che dal CATTID e dal laboratorio diretto da Ken Sakamura, anche da altri cinque centri di ricerca europei, rappresenta il primo passo concreto della European Internet of Things Alliance (EIoTA), un’associazione non-profit indipendente di cui il CATTID è membro fondatore e che ha l’obiettivo di promuovere l’uso, lo sviluppo e la commercializzazione delle tecnologie IoT attraverso la ricerca e la comunicazione.

“L’Internet of Things possiede un enorme potenziale in termini di innovazione ed è destinato a migliorare nel profondo tanto l’economia e la produzione quanto la stessa vita quotidiana dei cittadini”, ha dichiarato Carlo Maria Medaglia, Coordinatore Scientifico del CATTID. “Ken Sakamura è uno dei padri di questa tecnologia e il contributo del suo lavoro sarà prezioso per restituire all’Europa nel prossimo decennio il ruolo di leadership globale che merita, in un settore chiave per lo sviluppo della competitività globale”.

 

Lo scorso anno, tra l’altro, la Ue ha siglato un accordo col Giappone incentrato proprio sul rafforzamento della cooperazione nella ricerca sulle reti del futuro e sull’Internet of Things.

Per la vicepresidente della Commissione europea e responsabile per l’Agenda digitale Neelie Kroes, “…da qui al 2014 l’economia di Internet raggiungerà il 5,8% del PIL, ossia quasi 800 miliardi di euro, eppure l’era di Internet è appena cominciata. L’Europa deve mobilitare tutti i propri talenti per rimanere all’avanguardia in questo settore, non solo per assicurare la propria competitività in futuro e dare espressione alla creatività, all’innovazione e allo spirito imprenditoriale dei suoi cittadini, ma anche per tutelare i valori europei come riservatezza, apertura e diversità”.

 

Di grande importanza anche in quest’ottica, dunque, l’accordo con il laboratorio diretto dal ‘guru’ Ken Sakamura, noto per aver sviluppato il sistema operativo TRON, l’ambiente informatico più diffuso al mondo nei sistemi embedded, ovvero nei dispositivi digitali integrati negli oggetti.

“TRON e i software che ne sono derivati sono oggi impiegati in centinaia di milioni di dispositivi in tutto il mondo e negli ambiti applicativi più svariati, dal confezionamento degli alimenti alla medicina, dalla fotografia digitale alle automobili”, si legge nella nota del CATTID.

 

Oltre al CATTID, l’accordo con l’Ubiquitous Networking Laboratory è stato siglato dal VTT Technical Research Centre (Finlandia), la European Technology Platform on Smart Systems Integration, Bassi Consulting (Francia), Brussels Direct (Belgio) e la Smart identification Association (Regno Unito).

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