Un green new deal per l’Italia

di Flavio Fabbri |

Green economy Rapporto 2013

REPORT

Di ENEA, Fondazione Sviluppo Sostenibile

Pubblicato: novembre 2013

Pagine: 256

Prezzo: 26,00

 

Non senza qualche ritardo e con alcune diffidenze residue, la green economy è ormai entrata nel lessico ufficiale della politica in Italia. Molto più matura, dopo gli Stati generali del 2012, è la visione della green economy da parte del sistema industriale. Un Green New Deal per l’Italia parte proprio dai concetti della green economy per avanzare e sostenere la proposta di un Green New Deal per l’Italia e l’Europa come percorso per uscire dalla crisi.

 

Serve infatti una nuova idea di società, capace di promuovere un benessere più sobrio ed equo, oltre a consumi responsabili e stili di vita sostenibili come base per il rilancio del senso civico e per il rafforzamento del tessuto dell’etica pubblica.

 

Il secondo Rapporto sulla green economy nel nostro Paese, “Un green new deal per l’Italia. Green economy Rapporto 2013“, di ENEA e Fondazione Sviluppo Sostenibile, a cura di Edo Ronchi, Roberto Morabito, Toni Federico e Grazia Barberio, delinea nella prima parte le basi per un Green New Deal per l’Italia, in un quadro internazionale segnato da minacce di stampo populista all’integrità della costruzione europea.

Vengono analizzati gli ostacoli e le criticità, assieme alle riforme indispensabili per orientare gli investimenti e la fiscalità.

 

La seconda parte approfondisce le strategie di intervento e gli strumenti attuativi per un Green New Deal che parte dalle città e ha come obiettivi la valorizzazione dei patrimoni architettonici e culturali, la lotta ai cambiamenti climatici, le energie rinnovabili, l’efficienza nell’uso dell’energia e dei materiali, l’uso delle ICT per la comunicazione e la partecipazione, la bonifica delle aree degradate e il ripristino dell’efficienza nella distribuzione e nell’uso della risorsa idrica.

 

A dare respiro globale alle analisi e agli scenari tracciati nel rapporto, due saggi inediti di Simon Upton, capo del dipartimento ambiente dell’OCSE, e di Tim Jackson, economista, consulente del governo britannico e autore di Prosperità senza crescita.