Nvidia continua la sua corsa senza precedenti. Il principale beneficiario del boom dell’AI è diventato la prima società quotata in borsa a superare la soglia dei 5mila miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato, pari a circa 4mila miliardi di euro, circa quattro volte il PIL italiano, più del PIL della Germania.
Ieri il titolo ha guadagnato oltre il 5,6%, toccando quota 212,19 dollari per azione, dopo l’annuncio del presidente statunitense Donald Trump, che ha anticipato un incontro con il presidente cinese Xi Jinping per discutere dei chip Blackwell prodotti da Nvidia.
Il nuovo record arriva appena tre mesi dopo il superamento dei 4mila miliardi di capitalizzazione. Da inizio anno, il titolo è salito di oltre il 50%, spinto da una domanda senza precedenti per le GPU utilizzate nei data center per addestrare modelli linguistici di grandi dimensioni e gestire processi di intelligenza artificiale.
Le GPU di Nvidia sono preziose non solo per le prestazioni, ma anche per la scarsità: l’azienda le immette sul mercato con attenzione strategica, alimentando un ecosistema di data center che continua a espandersi a ritmi vertiginosi.
L’intero settore tecnologico sta beneficiando di questa ondata di fiducia. L’entusiasmo attorno all’AI è paragonato da molti all’impatto che l’arrivo di Internet ebbe sul mondo del business. Negli ultimi mesi, una serie di accordi multimiliardari, molti dei quali con Nvidia protagonista, ha spinto la costruzione di infrastrutture e data center per sostenere i modelli di AI più avanzati.
A settembre, Nvidia ha annunciato un investimento fino a 100 miliardi di dollari in OpenAI, con cui prevede di installare sistemi per 10 gigawatt di potenza destinati a supportare le piattaforme del laboratorio di Sam Altman.
Con una capitalizzazione di 5.000 miliardi di dollari, Nvidia vale ora più di tutti i mercati azionari nazionali messi insieme, ad eccezione di quelli di Stati Uniti, Cina e Giappone.
Commesse per 500 miliardi di dollari
Nvidia ha inoltre annunciato la realizzazione di sette supercomputer basati su intelligenza artificiale per il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, destinati sia al potenziamento dell’arsenale nucleare americano sia alla ricerca su fonti energetiche alternative, come la fusione nucleare. Il più imponente sarà costruito in collaborazione con Oracle e integrerà 100.000 chip Blackwell, l’ultima generazione di processori AI dell’azienda.
Nel quadro dell’espansione globale, Nvidia ha comunicato un investimento da 1 miliardo di dollari per acquisire il 2,9% di Nokia, con l’obiettivo di sviluppare tecnologie 6G basate su AI. Durante l’evento è stata presentata anche la nuova linea Arc, progettata per migliorare l’efficienza energetica delle stazioni base. Tra le collaborazioni strategiche annunciate figura quella con Palantir Technologies, finalizzata a velocizzare le operazioni logistiche nel settore privato, e una partnership con Uber per lo sviluppo della piattaforma per robotaxi denominata Hyperion.
L’annuncio è arrivato durante l’evento GTC a Washington, dove il CEO Jensen Huang ha sottolineato anche l’esclusione di Nvidia dal mercato cinese, dichiarando di non aver richiesto licenze di esportazione a causa della chiara opposizione di Pechino. Huang ha spiegato che l’azienda ha 500 miliardi di dollari in prenotazioni per i chip Blackwell e Rubin nei prossimi cinque trimestri.


