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Digitalizzazione, Butti: “L’Italia supera la media europea grazie a IO, PagoPA e SEND”

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Nell’audizione presso la Commissione bicamerale per la semplificazione, il Sottosegretario all'Innovazione Alessio Butti ha illustrato i risultati ottenuti dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale grazie al PNRR: 68.000 progetti avviati, IT Wallet, PDND e standardizzazione dei servizi. Focus anche su cloud, interoperabilità e sperimentazioni con l’intelligenza artificiale.

Una Pubblica Amministrazione più semplice, accessibile, moderna. È questo il quadro emerso dall’audizione presso la Commissione bicamerale per la semplificazione del Sottosegretario all’Innovazione Alessio Butti, che ha presentato il documento “Semplificazione amministrativa e trasformazione digitale” redatto dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale. Un bilancio chiaro e dettagliato sull’impiego strategico delle risorse del PNRR, con cui il Dipartimento ha innescato una delle più vaste operazioni di innovazione tecnologica e semplificazione normativa nella storia amministrativa del Paese.

6,7 miliardi per digitalizzare la PA

Il Dipartimento gestisce 6,7 miliardi di euro della Missione 1 Componente 1 del PNRR, pari all’11% di tutti i milestone e target nazionali (67 su 617). Per raggiungere oltre 22.000 enti pubblici e favorire una partecipazione massiva degli Enti, è stata adottata la formula “Avvisi a lump sum”, che prevede voucher a obiettivi raggiunti. Il risultato? 68.000 progetti digitali avviati, con il 99% dei Comuni e il 90% delle scuole coinvolti. Oltre 2 miliardi di euro sono già stati liquidati alle PA locali, e il Dipartimento ha completato oltre due terzi del proprio piano.

Cloud, siti standardizzati e documenti digitali: la PA diventa più vicina

Il Sottosegretario ha, dunque, evidenziato tra i progressi più tangibili delle diverse progettualità finanziate:

  • Strategia Cloud Italia: oltre 4.000 enti hanno trasferito dati e servizi su infrastrutture cloud sicure e affidabili, migliorando la qualità di 25.000 servizi pubblici digitali.
  • Standardizzazione dei siti web: 10.500 enti hanno adottato modelli comuni per siti e servizi, con 7 mesi di anticipo rispetto alla scadenza PNRR.
  • IT Wallet: lanciato a fine 2024, ha già 5,5 milioni di utenti attivi e 9,3 milioni di documenti digitali caricati, tra cui patente, tessera sanitaria e Carta europea della disabilità. Nuove funzioni sono in arrivo, tra cui l’accesso ai servizi PA e la possibilità per privati di integrarsi come provider.
  • PDND (Piattaforma Digitale Nazionale Dati): il fulcro del principio “once only”. Ad oggi 8.000 amministrazioni aderenti, 600 milioni di sessioni di scambio, 11.000 API pubblicate. Permette l’interoperabilità tra banche dati come ANPR, ISEE e Agenzia delle Entrate, e viene già utilizzata anche per gli appalti pubblici.

Europa promuove l’Italia: “Un salto digitale”

I merito al Country Report 2025 della Commissione UE sullo stato della Digital Decade, il Dipartimento sottolinea poi come l’Italia guadagni terreno in aree storicamente critiche:

  • +15 punti nei servizi pubblici digitali al cittadino, superando la media UE, grazie a IO, PagoPA e SEND.
  • 84 punti nell’accesso ai dati sanitari, migliorando la fruizione del Fascicolo Sanitario Elettronico.
  • IT Wallet premiato come best practice europea: l’Italia partecipa a tutti e 4 i progetti pilota continentali.

Secondo l’Eurobarometro, il 73% degli italiani ritiene che la digitalizzazione stia rendendo più semplice la vita quotidiana.

Riforma del CAD e intelligenza artificiale

Sul piano normativo, il Sottosegretario fa sapere che è in cantiere una riforma del Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), con delega già approvata in prima lettura. L’obiettivo è allineare le regole al contesto europeo, rafforzando l’interoperabilità tra sistemi e rendendo l’accesso ai servizi pubblici ancora più sicuro e semplice.

Ma lo sguardo è già rivolto al futuro: un disegno di legge sull’intelligenza artificiale è in fase di discussione in Parlamento. Accanto, si muove la sperimentazione “Reg4IA”, che coinvolge Regioni e Province Autonome in quattro aree chiave (sanità, ambiente, competitività, sicurezza del territorio). Uno dei progetti più promettenti riguarda l’ottimizzazione delle liste d’attesa sanitarie grazie all’IA.

Tutti i dati raccolti andranno ad arricchire il patrimonio informativo pubblico, in una logica che mette i dati al centro delle politiche pubbliche.

L’Italia digitale, insomma, non è più un’utopia. È una macchina in corsa che, grazie al PNRR, alle tecnologie e al coordinamento istituzionale, sta già cambiando il volto della burocrazia e rendendo la vita più semplice a milioni di cittadini.

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