Archiviato, almeno temporaneamente, il nodo del caro energia per famiglie e imprese con l’approvazione del DL Bollette, il dibattito politico torna a concentrarsi sull’elevato prezzo dell’elettricità in Italia, ancora significativamente più alto rispetto alla media europea.
Aumentare l’estrazione di gas sul territorio italiano
Nonostante le dichiarazioni iniziali del Governo, che puntavano a un disaccoppiamento tra il costo dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e quello del gas, per arginare l’impennata dei prezzi e ridare competitività al sistema industriale, la linea sembra ora cambiare. L’esecutivo punta infatti su un approccio più pragmatico e nazionale, che sembra rigettare la linea dell’abbandono dei combustibili fossili. Il nuovo obiettivo è aumentare le prospezioni e le estrazioni di gas sul territorio italiano.
A confermare il cambio di rotta è stato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, rispondendo a un’interrogazione parlamentare sulle strategie per incrementare l’estrazione interna di gas e petrolio, nonché sull’ampliamento delle importazioni di gas naturale liquefatto (GNL), anche alla luce delle negoziazioni con gli Stati Uniti in merito ai nuovi dazi commerciali.
La revisione del meccanismo del gas release
Il Ministro ha ricordato come, già con l’introduzione della misura del gas release, varata in piena crisi energetica dopo l’invasione russa dell’Ucraina, si sia puntato ad aumentare la produzione interna destinando parte del gas estratto a prezzo calmierato alle industrie italiane ad alto consumo energetico.
La recente cancellazione del PiTESAI, il Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee, e la revisione del meccanismo del gas release, contenuta nel Decreto Ambiente, hanno creato un contesto normativo più favorevole per gli operatori del settore, incentivando l’utilizzo delle risorse nazionali.
“Ad oggi sono già stati restituiti agli operatori diversi permessi di ricerca”, ha dichiarato Fratin, “e un nuovo permesso è stato rilasciato per l’esplorazione offshore nell’Adriatico. Ulteriori procedimenti sono in fase avanzata e potrebbero concludersi a breve, aprendo una nuova fase di sviluppo per le attività di ricerca e produzione di idrocarburi in Italia”.
Le importazioni di GNL dagli USA
Sul fronte delle importazioni di GNL, il Ministro ha ribadito la volontà di mantenere una strategia di diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Tuttavia, in merito alla possibile richiesta di aumentare le importazioni di energia dagli Stati Uniti nel contesto della trattativa sui dazi, Fratin ha precisato che le negoziazioni sono nelle mani della Commissione Europea, con il coinvolgimento e la supervisione degli Stati membri. Al momento, però, non sarebbero ancora stati definiti gli ambiti specifici del confronto.
In attesa di chiarimenti sul tavolo transatlantico, l’Italia sembra dunque pronta a riscoprire le proprie riserve energetiche, nella speranza di ridurre la dipendenza dall’estero e allentare la pressione dei prezzi sull’economia nazionale.