M&A: Deutsche Telekom e France Telecom offrono più garanzie all’antitrust Ue per accelerare la fusione Orange-T -Mobile

di Alessandra Talarico |

Europa


Deutsche Telekom

Per accelerare l’approvazione della fusione tra le rispettive divisioni mobili britanniche, Deutsche Telekom e France Telecom hanno avanzato all’antitrust europeo alcune proposte, tra cui la vendita di parte del loro spettro radio e l’offerta di alcune garanzie sull’accordo di condivisione delle infrastrutture con 3UK.

 

La fusione tra T-Mobile UK e Orange porterà alla creazione di una joint venture  che – con quasi 30 milioni di clienti, una market share del 37% e un fatturato pro-forma che nel 2008 si sarebbe attestato a 9,4 miliardi di euro – contrasterà la leadership di O2 (divisione della spagnola Telefonica) con una quota di mercato del 27,7% e Vodafone che ha una quota del 24,7%.

 

Contro la fusione, tuttavia, si è schierato l’Office of Fair Trading (OFT) – l’organismo di tutela contro le pratiche commerciali abusive – secondo cui l’operazione rischia di ostacolare seriamente la concorrenza nel settore della telefonia mobile del Regno Unito.

L’OFT ha quindi chiesto alla Commissione europea – che sta già indagando sul progetto e darà un suo parere entro il 1° marzo – di poter esaminare gli effetti della megafusione sul mercato mobile britannico.

L’intervento dell’OFT rischia di far slittare il via libera all’operazione al 2011: l’OFT, infatti, esaminerà il progetto e deciderà se riferire all’Autorità britannica per la concorrenza (Competition Commission) per chiedere un’ulteriore indagine, che potrebbe portare allo stop dell’operazione se venissero confermate le ripercussioni negative per la concorrenza sul mercato mobile britannico.

 

Da qui la decisione di offrire alla Commissione dei ‘remedies‘: una soluzione preferibile all’apertura di un’indagine da parte dei regolatori britannici.

La Ue, da canto suo, ha confermato di aver ricevuto le proposte di impegni dei due operatori storici e di averle sottoposte alla consultazione degli altri operatori del settore, per comprendere se siano ritenute sufficienti a mitigare la preoccupazione dei competitor.

 

La società nata dalla fusione tra i due gruppi andrebbe infatti a possedere una porzione di spettro particolarmente ampia per i servizi a banda larga mobile, in particolare nella frequenza dei 1800 Megahertz. Si teme, inoltre, per le ripercussioni che la fusione potrebbe avere sull’accordo di condivisione della rete in corso tra T-Mobile e 3UK, dal momento che Orange possiede una propria rete e non avrebbe più bisogno di appoggiarsi a quella di 3, il più piccolo operatore sul mercato mobile britannico.

 

Se le proposte presentate alla Ue fossero ritenute funzionali alla soluzione di queste due questioni, la resistenza dei concorrenti potrebbe affievolirsi e le due società potrebbero concludere l’operazione nei tempi stabiliti, cioè per la metà del 2010.