Spettro radio

700 Mhz: slitta l’asta in Svezia e Telia critica il Governo

di |

Il Governo di Stoccolma mette in stand by l’asta per i 700 Mhz perché vuole prima individuare nuove frequenze per servizi wireless di ordine pubblico e sicurezza. Telia non ci sta: così si ritarda la digitalizzazione del paese.

Slitta per motivi di sicurezza l’asta per i 700 Mhz in Svezia. Il Governo di Stoccolma mette in stand by la gara per il passaggio al mobile, e in prospettiva al 5G, della banda perché vuole prima individuare nuove frequenze per servizi wireless da destinare a servizi di ordine pubblico e pubblica sicurezza sicurezza. Però l’ex incumbent Telia non ci sta: così si ritarda la digitalizzazione del paese.

Il regolatore svedese che si occupa dei servizi postali e Tlc (PTS) ha reso noto che il Governo di Stoccolma ha deciso di rimandare la gara e di mantenere la banda 694-790 a disposizione del digitale terrestre televisivo fino al 31 maggio 2018.

In precedenza, l’asta per i 700 Mhz per servizi di banda larga mobile in Svezia era in programma a partire dal primo dicembre 2016 e il passaggio dello spettro al mobile era stato fissato entro il primo aprile 2017.

A cambiare le carte in tavola motivi di sicurezza che, secondo quanto comunicato dal direttore generale esecutivo di PTS Catarina Wretman, hanno spinto il Governo di Stoccolma ad aprire un’analisi approfondita della banda in questione per destinare alcune porzioni di spettro a servizi di ordine pubblico, pubblica sicurezza, sanità e difesa.

Una decisione, quella del governo, che non è piaciuta a Telia, l’ex incumbent svedese secondo cui l’investigazione del governo svedese è un passo in dietro nella strada verso la digitalizzazione del paese dove il consumo di dati in mobilità aumenta dell’80% all’anno. Senza nuove risorse spettrali, la Svezia rischia uno sviluppo negativo secondo Telia, precisando che destinare i 700 Mhz alla banda larga mobile è vitale per lo sviluppo digitale del paese.

La posizione di Telia è che il governo proceda con le sue indagini legate alla sicurezza senza per questo rimandare l’asta per i 700 Mhz. Il Ceo Helene Barnekow ha inoltre chiesto al governo di discutere con gli operatori soluzioni alternative per programmare diversamente (su altre bande di frequenza) i servizi di sicurezza che stanno a cuore all’esecutivo.