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6G, mercato da 340 miliardi di dollari entro il 2040. Intanto riparte il 5G, +100% di ricavi entro i prossimi quattro anni

Un mercato 6G che crescerà ad un tasso annuo del 58% tra il 2030 ed il 2040

Il mondo delle telecomunicazioni è a un bivio. O fermarsi a guardare il passato o entrare nella nuova storia delle reti. Oggi siamo al cospetto delle reti 5G e della loro attuale evoluzione, ma tra pochi anni sarà la volta delle nuove reti 6G, che avranno il compito di attuare la definitiva convergenza di mondo virtuale, fisico e personale.

Lo standard 6G abiliterà tecnologie chiave per l’upgrade economico industriale del nostro tempo e il passaggio alla teraeconomy : consentirà l’adozione diffusa di soluzioni di intelligenza artificiale e la piena connettività di auto e altri veicoli a guida autonoma piena; potenzierà il quantum computing, accelererà la maturazione del metaverso, metterà in rete oggetti elettronici dell’internet delle cose con infrastrutture satellitari e terrestri, che permetteranno lo sviluppo ulteriore dell’automazione industriale prima e poi ad ogni livello produttivo, abitativo e amministrativo, fino al nostro corpo, attraversato da “in-body networks” (micro reti distribuite nel corpo umano per il monitoraggio della salute in tempo reale tramite device sanitari).

Si prevede che il 6G possa entrare nel mondo del rilevamento, dell’imaging, della cognizione wireless e del posizionamento preciso

Un mondo quindi dove tutto sarà connesso con tutto e un enorme fiume in piena di dati attraverserà i principali nodi globali della rete delle reti.

Lo standard di rete 6G sarà tutto questo e un nuovo studio pubblicato da Market Research stima un mercato da 340 miliardi di dollari di valore a livello mondiale entro il 2040.

L’incremento sarà determinato da uno straordinario tasso di crescita medio annuo, che è atteso attorno al +58% nel periodo considerato (Cagr 2030-2040)

Ripresa e rilancio del mercato 5G entro i prossimi quattro anni

Dopo qualche rallentamento dovuto ai noti problemi di pandemia da Covid-19, di continuità nelle supply chain globali e di tensioni geopolitiche sempre più aspre, le reti 5G tornano a crescere.

Entro il 2027 l’80% dei ricavi degli operatori di servizi di telecomunicazione sarà attribuibile alle infrastrutture 5G, secondo un nuovo Rapporto di Juniper Research.

Il volume globale dei ricavi provenienti dal 5G è stimato raggiungere i 637 miliardi di dollari a livello mondiale entro il 2027, praticamente il 100% in più rispetto al dato atteso per la fine del 2023 (310 miliardi di dollari).

L’aumento delle eSIM e del numero di macchine connesse in rete 5G, tra automazione industriale, auto a guida autonoma e internet delle cose, farà lievitare il traffico dati globale su rete mobile, di circa il +180% entro i prossimi quattro anni.

Potenziare le reti e investire su infrastrutture avanzate per gestire il fiume del traffico dati e contenerne i costi crescenti

Il traffico dati su rete mobile tenderà a crescere in maniera significativa, perché i consumatori sfrutteranno le funzionalità delle eSIM e delle reti di nuova generazione che portano nuovi servizi e ampliano il panorama della connettività mondiale. Tutti casi d’uso prima accessibili tramite rete fissa. Per questo gli operatori devono garantire maggiori investimenti in reti avanzate a supporto del 5G, ma soprattutto delle future reti 6G”, ha spiegato l’autore della ricerca, Frederick Savage.

In particolare, per il 6G gli operatori dovranno adottare tecnologie innovative non utilizzate al momento per lo standard 5G. l’incremento del traffico dati impone per i prossimi anni l’adozione di soluzioni chiave come le reti non terrestri o Ntn e bande di frequenza inferiori a 1 THz.

Nel 6G, le gamme di frequenza prese in considerazione comprendono la banda di frequenza da 7 a 20 GHz, la banda W (oltre 75 – 110 GHz), la banda D (da 110 GHz a 175 GHz), le bande tra 275 GHz e 300 GHz e la gamma THz (0,3-10 THz). Le bande tra 7 e 20 GHz sono prese in considerazione per la necessità di una copertura che consenta applicazioni mobili e “in movimento” per numerosi casi d’uso 6G. Le bande W e D sono interessanti sia per l’accesso 6G che per le reti Xhaul (ad esempio fronthaul e backhaul).

Queste dovranno essere le tecnologie base per gestire il volume di dati su rete mobile e il corrispondente aumento dei costi. La spesa per l’uso dei satelliti per l’accesso alle reti Ntn e l’acquisizione dello spettro ad alta frequenza, secondo lo studio, tenderà a lievitare entro la fine del decennio e questo determinerà tempi più lunghi per il ritorno degli investimenti iniziali nello standard 6G.

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