#TalkFor5G

5G, Ferigo (Inwit) ‘Basta paure e fake news, parliamo dei benefici’

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Si è svolto oggi il webinar “Il valore del 5G, tra potenzialità e servizi. Il 5G tra paure, fake news e disinformazione: non sarà che manca l’informazione?”, organizzato da INWIT. L'ad Giovanni Ferigo: 'Lo sviluppo delle reti 5G può rappresentare il driver abilitante capace di accelerare la trasformazione tecnologica e sostenere la ripresa economica e sociale del nostro Paese'.

Si è svolto oggi il webinar “Il valore del 5G, tra potenzialità e servizi. Il 5G tra paure, fake news e disinformazione: non sarà che manca l’informazione?”, organizzato da INWIT.

Emerge sempre più la richiesta, proveniente da molti stakeholder, di maggiore informazione sulle applicazioni e sulle potenzialità che la nuova tecnologia potrà generare. Per contribuire a fornire alcune risposte questo è il primo di una serie di approfondimenti tematici dal titolo #TalkFor5G.

L’obiettivo principale di questa iniziativa è diffondere una cultura condivisa sui vantaggi legati al nuovo standard di comunicazione, per rovesciare il paradigma secondo cui il 63% dei cittadini europei non considera sicuro il 5G, l’80% delle imprese non conosce i benefici potenziali legati al nuovo standard e le fake news sui rischi del 5G continuano a circolare il rete.

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Inwit contro le fake news ‘Il valore del 5G tra potenzialità e servizi’

Lo sviluppo delle reti 5G può rappresentare il driver abilitante capace di accelerare la trasformazione tecnologica e sostenere la ripresa economica e sociale del nostro Paese – ha dichiarato Giovanni Ferigo, Ad di Inwit -. I benefici non saranno solo economici, ma riguarderanno le modalità stesse del nostro vivere. Il 5G aprirà grandi opportunità organizzative per le imprese e per le pubbliche amministrazioni e permetterà di trasformare le città in smart cities dove servizi evoluti, innovazione e attenzione alle esigenze dei cittadini costituiranno gli assi portanti del nuovo sviluppo urbano. Affinché le aziende, la PA e tutti i cittadini siano consapevoli delle potenzialità del 5G e dei vantaggi che lo sviluppo delle reti di quinta generazione produrrà sul sistema-paese, è necessario puntare sull’education, in modo da diffondere sempre più cultura e competenze digitali”.

All’evento, moderato da Michelangelo Suigo, Direttore Relazioni esterne e comunicazione INWIT hanno partecipato, fra gli altri: Giovanni Ferigo, Ad INWIT, Elena Previtera, Senior Partner Reply, Sabrina Baggioni, 5G Program Director Vodafone Italia, Michele Gamberini, Chief Technology & Information Officer Tim, Pierluigi Biondi Sindaco Comune L’Aquila, On Vincenza Bruno Bossio (PD), On Alessio Butti (Fdi), Marco Bussone Presidente UNCEM, On Massimiliano Capitanio (Lega), Prof. Antonio Capone Politecnico di Milano, On Luca Carabetta (M5S), Massimiliano Dona, Presidente Unione Nazionale Consumatori, Marco Gay Presidente Confindustria Piemonte, Giorgio Gori Sindaco Comune di Bergamo, On Raffaella Paita (Iv) Presidente IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni, On Antonio Palmieri (FI).

I punti principali dell’intervento di Ferigo

Come reso noto dagli ultimi dati del Desi Index 2020 (l’indice di digitalizzazione dell’economia e della società della Commissione Europea), l’Italia è infatti al venticinquesimo posto tra i Paesi UE come livello complessivo di digitalizzazione.

In questo contesto, il 2021 dovrà rappresentare l’anno di svolta per mettersi al passo con gli altri Paesi nel raggiungimento di una piena e integrata digitalizzazione in grado di traghettare tutti i cittadini verso una società più efficiente, sostenibile e inclusiva.

Sotto questo profilo, Inwit ritiene che lo sviluppo delle reti di telecomunicazioni super veloci di quinta generazione (5G) possa rappresentare il driver abilitante capace di accelerare la trasformazione tecnologica e sostenere la ripresa economica e sociale del nostro Paese.

A differenza delle precedenti mobile generation, il 5G infatti non è soltanto un tipo di connettività più veloce, ma una vera piattaforma digitale pervasiva che abilita alla percorrenza altre tecnologie correlate quali l’intelligenza artificiale, il cloud e l’IoT, capaci di avere impatti rilevanti in ogni settore: dalla salute all’industria, dalla PA ai trasporti, dall’energia al turismo.

Impatto economico

È dunque facile capire perché, come sostenuto da molti autorevoli studi, si stima che le reti di quinta generazione avranno un forte impatto economico: secondo una recente indagine di Analysys Mason, l’adozione di casi d’uso “full 5G” porterà benefici sul PIL europeo di circa 210 miliardi di euro e di oltre 14,2 miliardi di euro solo per l’Italia.

I benefici non saranno solo economici, ma riguarderanno le modalità stesse del nostro vivere. La penetrazione del 5G aprirà grandi opportunità organizzative per le imprese e per le pubbliche amministrazioni e permetterà di trasformare le città in smart cities.

Casi d’uso

Secondo un’analisi condotta da DLA Piper nel 2020, in base alle interviste di 235 esperti di tecnologia provenienti sia dal mondo dell’impresa che dalle pubbliche amministrazioni europee, i casi d’uso del 5G che riguardano lo sviluppo delle smart cities saranno quelle con il più alto potenziale di crescita nel prossimo futuro, con un incremento stimato del 22%.

Il 5G sarà infatti un fattore chiave per abilitare nuove forme urbane, fornendo la connettività necessaria per la smart mobility, servizi pubblici ed edifici più intelligenti, nonché un migliore controllo del consumo energetico, contribuendo così alla riduzione delle emissioni di gas serra.

Copertura capillare

Questa rivoluzione sarà possibile solo se ci sarà una copertura capillare della rete mobile ultraveloce, non soltanto in outdoor, con le torri di telecomunicazioni, ma anche – grazie ai sistemi DAS (Distributed Antenna System) o alle small-cells, che permettono di coprire con il segnale mobile aree molto affollate e con problemi di ricezione – all’interno di edifici, stazioni, ospedali, aeroporti, musei, aziende, università, centri commerciali e luoghi di aggregazione.

L’80% dei dati mobili originato indoor

Va considerato che già oggi un cliente 4G consuma in media 10 Gbyte/mese e che addirittura l’80% dei dati mobili è originato da indoor. Con il 5G è ragionevole pensare che questi numeri cresceranno esponenzialmente: più dati (in media 10 volte più del 4G), più veloci (1-10 millisecondi, circa 10 volte meno degli attuali) e moltissime più connessioni.

Tuttavia, affinché le aziende, la PA e tutti i cittadini siano consapevoli delle potenzialità del 5G e dei vantaggi che lo sviluppo delle reti di quinta generazione produrrà sul sistema-paese, è necessario puntare sul tema dell’education, in modo da diffondere la cultura digitale tra la popolazione, in particolare tra gli imprenditori e i manager, aspetto questo sul quale il nostro Paese è ancora molto indietro.

Dibattito sul 5G ideologizzato

Il dibattito sul 5G, infatti, si è “ideologizzato” oltre il dovuto, rendendo quello che dovrebbe essere un salto tecnologico molto ben definito, un concetto astratto al pari della “globalizzazione”. 

Ormai si parla di 5G solo rispetto a ciò da cui dovremmo proteggerci:

  • elettromagnetismo à rischi per la salute (ancora assistiamo a casi di assurdo vandalismo dei cd “Stop 5G” contro le antenne)
  • automazione e AI rischi per il lavoro;
  • nuova architettura di rete (quindi nuove apparecchiature, software etc.) rischi per la cybersecurity. 

Verticali e vantaggi per le nostre vite

Un dibattito di questo tipo rischia solamente di creare un costante “rumore di fondo” che ci porta lontano dalla vera questione: come l’innovazione tecnologica abilitata dal 5G può migliorare la nostra vita e la nostra economia? 

Il punto fondamentale da cogliere è che il 5G non servirà solo a migliorare l’aspetto “basico” della connettività (maggiore velocità –> maggiore fruibilità dei contenuti online dovunque e in qualsiasi momento – in modalità always on). 

Il 5G, frutto dell’unione di un diverso uso delle frequenze e di una diversa architettura di rete – molto più prossima ad ognuno di noi perché fondata anche su antenne più piccole e frequenze di minore intensità – servirà come acceleratore del miglioramento di settori specifici, i cd. “verticali” di cui ci hanno parlato i colleghi di Tim, Vodafone e Reply.

Scarsa consapevolezza dei vantaggi fra le aziende

Rappresenta un forte segnale in questa direzione il fatto che, secondo il rapporto dell’Osservatorio “5G & Beyond” del Politecnico di Milano – presentato a novembre 2020 – appena il 24% delle aziende end user, utilizzatrici finali dei servizi abilitati dal 5G, ed il 28% delle imprese Ict hanno una solida conoscenza delle caratteristiche tecnologiche e delle potenzialità delle nuove reti. Inoltre, solo un’impresa su cinque si sta attivando per sfruttarne il potenziale, mentre l’80% è ancora fermo perché non conosce o ha dubbi sui benefici di questa tecnologia.

Sul 5G serve maggiore informazione

Questi dati evidenziano la cattiva o insufficiente informazione esistente su tutto quello che riguarda il 5G. Un problema questo non solo italiano ma che riguarda molti Paesi: secondo i risultati del sondaggio “5G Awareness & Needs”, effettuato da Ipsos ad ottobre 2020, il 63% dei cittadini ritiene che il 5G non sia sicuro, con un intervistato su tre che dichiara di aver letto la maggior parte di notizie sul 5G sui social media. Di contro, emerge una grave lacuna nella comunicazione istituzionale: solo l’8% degli europei ha avuto informazioni da fonti governative e il 40% dei cittadini si dichiara non soddisfatto delle comunicazioni veicolate dal proprio Governo.

Sul fronte delle opportunità, un altro studio molto interessante è quello del McKinsey Global Institute (MGI)[1] secondo il quale con il 5G le Smart Cities saranno più sicure (-10% incidenti, -30% furti), più veloci (-45/65% del tempo in uffici pubblici), più green (-10/15% emissioni) e più sostenibili (+3% occupazione e minor costo della vita).

Il 5G sarà senza dubbio una delle tecnologie abilitanti per la promozione di una società più sostenibile, favorendo innovazione, inclusione, riduzione delle disuguaglianze, l’adozione di modelli produttivi sempre più circolari e un fattore chiave per abilitare città più sostenibili, fornendo la connettività su misura necessaria per la smart mobility, per servizi pubblici ed edifici più intelligenti, in linea con i 17 Sustainable Development Goals dell’Agenda 2030 dell’ONU.

Conclusioni

Per concludere. Oggi è fondamentale che il nostro Paese sfrutti a pieno la grande opportunità offerta dal Next Generation EU per lo sviluppo delle reti 5G su tutto il territorio nazionale e per accelerare la digital transformation. Da questo punto di vista, rappresenta senza dubbio un punto di partenza molto importante il fatto che il Governo ha deciso di destinare oltre 4 miliardi di euro delle risorse previste per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza allo sviluppo della Banda ultralarga e del 5G su tutto il territorio nazionale.

Tuttavia, parallelamente, è indispensabile investire per favorire la diffusione nel Paese di conoscenza, competenza e cultura delle tecnologie emergenti.

Solo così si potrà dar vita a quell’ “ecosistema digitale di applicazioni” capace di sfruttare veramente a pieno le opportunità per idee, prodotti, servizi e modelli di business innovativi che il 5G rende possibili e che saranno le fondamenta per un reale percorso di crescita del Paese dal punto di vista produttivo, economico e sociale.

Come diceva Mark Twain “Il segreto per andare avanti è iniziare”. Quindi iniziamo e facciamo presto!


[1] https://www.mckinsey.com/~/media/McKinsey/Industries/Public%20and%20Social%20Sector/Our%20Insights/Smart%20cities%20Digital%20solutions%20for%20a%20more%20livable%20future/MGI-Smart-Cities-Executive-summary.pdf

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