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5G: Tim scalda i motori col ‘Full Duplex Relay’. Ericsson e TeliaSonera uniscono le forze

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TeliaSonera ed Ericsson si sono impegnate a sviluppare casi d’uso e scenari 5G a Stoccolma e Tallin per comprendere l’impatto della tecnologia 5G e dei servizi a essa connessi, sulla società e le imprese.

Ericsson e TeliaSonera accelerano sul 5G. Le due società scandinave hanno stretto un accordo di collaborazione con l’obiettivo di lanciare i primi servizi già nel 2018 mentre in Italia, TIM ha avviato in anteprima mondiale le sperimentazioni della tecnologia “Full Duplex Relay” che raddoppia la capacità trasmissiva dell’attuale rete LTE e in futuro di quella 5G.

Il 5G è uno standard, ancora in corso di definizione, che grazie alla velocità centinaia di volte superiore a quella del 4G e alla possibilità di connettere centinaia di migliaia di device per chilometro quadrato con prestazioni di latenza bassissima, promette di aprire nuovi mercati per le telco.

Gli sbocchi, infatti, non riguardano soltanto le comunicazioni person to person con lo sviluppo di reti dalle prestazioni notevolmente migliorate in termini di capacità, copertura e consumo di energia, ma anche le comunicazioni tra gli oggetti nell’ecosistema di Internet delle cose, i sistemi M2M e di sistemi di eHealth.

In Europa esistono già dei laboratori dedicati allo sviluppo del nuovo standard (ad esempio in Spagna) e anche l’Italia sta pensando a un progetto analogo, ventilato recentemente dalla FUB.

I primi servizi dovrebbero partire nel 2020, ma è chiaro che gli operatori si stanno scaldando per tentare di essere i primi a tagliare l’ambito traguardo.

E’ anche grazie a questa tecnologia mobile, poi, che la Ue vuole riconquistare la leadership tecnologica perduta, obiettivo quanto mai arduo ma non irraggiungibile ed ha per questo siglato anche un accordo con la Cina che impegna le due economie a lavorare congiuntamente alla standardizzazione e allo sviluppo del 5G e che, nel lungo termine, garantirà alle imprese europee un migliore accesso al mercato cinese. Un accordo simile è stato siglato anche  con la Corea del Sud, paese molto avanzato su questo terreno e che intende lanciare i primi servizi in tempo per i Giochi Olimpici del 2018.

TIM, al momento, sta sperimentando in ambiente live insieme alla start up americana Kumu Networks la soluzione self-backhauled small cell 4G con la tecnologia Full Duplex, riconosciuta a livello internazionale come uno dei più importanti e promettenti sistemi per abilitare la rete 5G e grazie alla quale – informa l’azienda – “un ripetitore intelligente è in grado di trasmettere e ricevere il segnale mobile sulla stessa frequenza, raddoppiando appunto la capacità trasmissiva della rete”.

 

TeliaSonera ed Ericsson, dal canto loro, si sono impegnate a sviluppare casi d’uso e scenari a Stoccolma e Tallin, partendo dal primato che queste due città vantano in fatto di connettività e per comprendere l’impatto della tecnologia 5G e dei servizi a essa connessi, sulla società e le imprese.