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5G, accordo Ue-Cina. Oettinger: ‘Traguardo importante per le aziende europee’

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Il Commissario Ue a Pechino: ‘Un successo da cui l'industria europea delle telecomunicazioni trarrà grande beneficio, perché saremo in grado di vendere le nostre tecnologie di rete a livello globale’.

Europa e Cina uniscono le forze sul 5G: è stato siglato oggi a Pechino un accordo di reciprocità che impegna le due economie a lavorare congiuntamente alla standardizzazione e allo sviluppo del 5G e che, nel lungo termine, garantirà alle imprese europee un migliore accesso al mercato cinese.

Un accordo, quello siglato nell’ambito dell’ EU-China High Level Economic and Trade Dialogue, che la Commissione europea ha definito una ‘pietra miliare’ e che riguarda una tecnologia che rappresenterà l’ossatura delle reti di comunicazione di prossima generazione.

Il Commissario Günther Oettinger, in missione a Pechino dopo la tappa negli Usa, ha sottolineato come la cooperazione globale sul 5G è essenziale proprio perché la tecnologia “sarà la spina dorsale delle nostre economie”.

“Con questo accordo la Ue fa squadra con i principali partner asiatici nella corsa globale per fare del 5G una realtà entro il 2020. Si tratta – ha aggiunto Oettinger – di un passo cruciale per il successo della tecnologia”.

In base all’accordo, Ue e Cina si impegnano su diversi fronti, tutti fondamentali per lo sviluppo globale e armonizzato del 5G.

Innanzitutto, entro la fine del 2015, dovrà essere raggiunta una “visione globale sul concetto, le funzionalità di base, le tecnologie essenziali e la pianificazione per il 5G”.

Cina ed Europa, quindi, esploreranno insieme “le possibilità di collaborazione e implementazione di azioni di ricerca congiunte nell’area del 5G e faciliteranno la partecipazione bilaterale delle imprese nei progetti di ricerca sul 5G”.

Altrettanto importanti sono altresì la “promozione di standard globali e il supporto all’attuale lavoro di standardizzazione di organizzazioni quali il 3GPP e l’ITU” e la cooperazione “nell’identificazione delle bande di frequenza necessarie a soddisfare le esigenze di spettro per il 5G”.

 

“Standard diversi per il 5G finirebbero per spezzettare il mercato globale delle telecomunicazioni e per creare barriere all’esportazione per i fornitori europei. Non possiamo essere d’accordo su tutto con la Cina e ci saranno ancora molte discussioni, ma ora abbiamo tutte le carte in mano per fare del 5G un successo. Un successo da cui l’industria europea delle telecomunicazioni trarrà grande beneficio, se non altro perché saremo in grado di vendere le nostre tecnologie di rete a livello globale”, ha concluso il Commissario europeo.

La Ue, che ha già siglato un accordo di questo tipo con la Corea e con il Giappone, vuole porsi come asse portante dello sviluppo del 5G, come ha sottolineato di recente anche Roberto Viola,  Direttore Generale della DG Connect della Commissione Ue: per farlo, al di là di accordi ‘simbolici’, bisogna puntare su azioni concrete e fare in modo che tutto il mondo si muova alla stessa velocità in termini di sviluppo e implementazione della tecnologia.

E’ essenziale, quindi, l’apporto della Cina che è non solo uno dei principali motori dello sviluppo economico globale anche in campo tecnologico, ma è pure il maggiore mercato mondiale per le tecnologie, i prodotti e i servizi 5G: l’accesso senza restrizioni al mercato cinese è dunque un vantaggio di non poco conto per le aziende europee, che potranno così accedere e partecipare alle iniziative di ricerca finanziate da Pechino, ai progetti di sviluppo e innovazione svolte in Cina alle stesse condizioni con cui le aziende cinesi attualmente partecipano alle iniziative promosse dalla Ue.

Il 5G dovrebbe essere commercialmente disponibile a partire dal 2020 quando, si stima, il traffico internet sarà 30 volte superiore ai livelli del 2010.

Importante, quindi, la tempistica dell’accordo, visto che la standardizzazione del 5G partirà nel 2016 insieme alle discussioni sul fabbisogno di spettro radio della tecnologia, che culmineranno nella World Radio Conference 2019.