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5G, da BMW a Bosch e Lufthansa. In Germania corsa alle frequenze per le reti private

Case automobilistiche, aziende chimiche e altre imprese del mondo produttivo stanno facendo il necessario per creare le loro reti 5G private, allo scopo di saltare a pié pari i carrier Tlc, che al momento non hanno ancora realizzato i nuovi network del futuro per un uso di massa dei primi servizi commerciali.

Succede in Germania, dove l’uso privato delle reti 5G è consentito per legge e dove i grandi big dell’industria BMW, Bosch, Volkswagen, BASF e Lufthansa sono soltanto alcune delle aziende che hanno già fatto domanda per realizzare la loro rete locale 5G. Una corsa al 5G privato avviata quando il regolatore tedesco ha aperto a questa possibilità lo scorso mese di novembre.

Secondo il Wall Street Journal, ad oggi sono 33 le imprese private che hanno già acquistato i diritti per l’utilizzo delle frequenze 5G.

5G, a cosa servono le reti private

Le reti private 5G sono particolarmente indicate per applicazioni industriali come ad esempio la gestione di robot e la guida di veicoli autonomi all’interno di impianti produttivi, che hanno bisogno di connessioni sempre più rapide e affidabili, che devono poter svolgere compiti critici in tempo reale, secondo gli esperti.

Il fatto è che sarebbe troppo rischioso affidare applicazioni industriali ad una connessione WiFi, uno standard inaffidabile per certi tipi di operazioni delicatissime. Se quindi un paio di secondi di ritardo nella connessione non è un disastro in ufficio al contrario la possibilità di controllare al millisecondo quando una macchina pesante lavora dei materiali può essere determinante per il successo di un’industria.

I network privati contribuiranno inoltre a rafforzare la cybersecurity, dicono le aziende, perché saranno in grado di configurare le reti per rispondere esattamente alle loro esigenze, sfruttando funzioni di sicurezza su misura come la crittografia senza l’obbligo di dover condividere la banda larga con altre aziende.

In Germania ad oggi le aziende hanno pagato somme contenute per le frequenze, comprese fra poche migliaia di euro fino ad un massimo di un milione.

Le aziende potranno decidere dove conservare i dati, senza interventi esterni di terze parti. E’ questo uno dei benefici identificati dalla Mugler, una società di Tlc che realizzerà una rete privata 5G che collegherà fra loro due uffici in due diversi edifici su un fabbricato per la logistica di 40mila metri quadrati. L’obiettivo dell società è anche quello di risparmiare affidandosi alla rete privata.

Reti private 5G, anche un modo per bypassare Huawei?

A spingere l’interesse delle aziende tedesche per un uso privato delle frequenze 5G, secondo il Wall Street Journal, anche i timori per la cybersecurity dovuti al caso Huawei. In questo modo, le aziende possono acquistare direttamente le apparecchiature di rete che preferiscono, in particolare se desiderano evitare di dipendere dalle scelte tecnologiche degli operatori Tlc. Non che vi sia un ban nei confronti di Huawei in Germania, certo è però che “per tagliare la testa al toro” un’azienda potrebbe decidere di acquisire le frequenze 5G direttamente e gestire in autonomia la propria rete, senza dover dipendere dalle scelte dei fornitori di operatori Tlc terzi.

Interesse anche negli Usa

Anche negli Usa le aziende sono interessate a realizzare le loro reti private 5G. In primo luogo, ci sta pensando Walmart, che sta negoziando i termini della sperimentazione con Verizon. Le rete avrà lo scopo di sostenere i servizi di digital health nei negozi fisici di Walmart. Verizon sta realizzando le prime reti in alcune città e arene sportive degli Usa.  

Cosa si può fare con le reti 5G private

Le imprese private tedesche, ma questo vale per tutti i gruppi industriali, possono realizzare network 5G senza gli operatori Tlc, e possono scegliere i fornitori per l’attrezzatura necessaria che potranno installare direttamente.

Anche in Gran Bretagna è in vigore un sistema analogo di cessione delle licenze 5G alle aziende. Negli Usa non è ancora così, serve sempre l’intermediazione degli operatori che detengono i diritti sulle licenze.

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