il caso

37 europarlamentari a Bezos: “Amazon spia i politici ed è contro i sindacati?”

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La vicenda nata da due annunci di lavoro, pubblicati e poi rimossi da Amazon, per cercare un “Intelligence Analyst" e un "Sr Intelligence Analyst”. Secondo i parlamentari europei due figure per monitorare l'organizzazione sindacale e per spiare politici locali, nazionali ed europei.

37 membri del Parlamento europeo hanno scritto una lettera a Jeff Bezos chiedendogli informazioni sul monitoraggio da parte di Amazon sia degli attivisti sindacali sia dei politici. Gli europarlamentari, riporta il Guardian, “sono preoccupati che l’azienda avesse deliberatamente preso di mira i lavoratori che cercavano di organizzarsi in sindacati e chiedono anche se la compagnia avesse ‘spiato’ i politici”.

La vicenda è nata, perché Vice ha scoperto due annunci di lavoro di Amazon per cercare un “Intelligence Analyst” e un “Sr Intelligence Analyst” in grado di monitorare le “minacce che provengono dall’organizzazione sindacale dei lavoratori” all’interno dell’azienda.

L’annuncio di lavoro per Intelligence Analyst, poi rimosso da Amazon

Uno dei due annunci di lavoro poi rimossi da Amazon

Dopo che i due annunci sono finiti su diversi siti di informazioni, Amazon li ha rimossi con questa motivazione: “l’offerta di lavoro non conteneva una descrizione accurata del ruolo: è stata pubblicata per errore”, ha detto la portavoce della società, che però non ha risposto ad ulteriori domande sul presunto errore. 

Nella lettera: “Preoccupati dal monitoraggio dei politici e delle organizzazioni sindacali”

La lettera a Bezos, coordinata da Leïla Chaibi, eurodeputata francese del partito di sinistra radicale La France Insoumise, esprime preoccupazione per “i crescenti avvertimenti sulla politica anti-sindacale della vostra azienda”. Gli eurodeputati, principalmente dei partiti di sinistra e dei verdi, rappresentano i collegi elettorali in tutta l’UE, comprese Francia, Germania, Italia e Spagna.

Nella lettera i parlamentari europei si dicono: “preoccupati se i sindacati europei, così come i rappresentanti eletti a livello locale, nazionale o europeo, sono interessati da questo approccio al ‘monitoraggio delle minacce’, che mira a reprimere l’azione collettiva e l’organizzazione sindacale”.

In Usa 20mila dipendenti positivi al Covid, le condizioni di lavoro

In attesa dell’eventuale risposta di Jeff Bezos ai 37 membri del Parlamento europeo, il caso fa di nuovo venire a galla l’ostilità di Amazon verso i tentativi dei dipendenti di unirsi in sindacati per chiedere migliori condizioni di lavoro, soprattutto negli Stati Uniti. Negli Usa, infatti, come emerge, è stato sottovalutato il rischio sanitario all’interno degli impianti. Denunciati carichi di lavoro troppo pesanti, senza distanziamento sociale e mancanza di dispositivi per la sicurezza individuale. Il risultato? 20mila lavoratori positivi al Covid-19 negli Usa.

Il report: “Ambiente di lavoro duro e disumanizzante

L’Open Markets Institute, un’organizzazione senza scopo di lucro che studia i monopoli, ha pubblicato un rapporto sulla sorveglianza dei dipendenti di Amazon, sostenendo che queste pratiche “creano un ambiente di lavoro duro e disumanizzante, in grado di causare un costante stato di paura, così come angoscia fisica e mentale”. 

Un portavoce di Amazon ha dichiarato: “Abbiamo già consigli di fabbrica e organi dei dipendenti in Amazon. Il fatto è che offriamo già una retribuzione eccellente, benefici eccellenti e ottime opportunità di crescita professionale, il tutto mentre lavoriamo in un ambiente di lavoro sicuro e moderno. In Amazon, questi vantaggi e opportunità derivano dal lavoro, così come la capacità di comunicare direttamente con la leadership dell’azienda”.

Christy Hoffman, il segretario generale dell’UNI Global Union, che rappresenta i lavoratori dei servizi, ha detto che gli annunci di lavoro hanno rivelato una “ideologia antisindacale… profondamente radicata” in Amazon.