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Rifiuti nello spazio, nel 2025 l’ESA pronta a mandare in orbita gli spazzini

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Per poter porre fine al problema dei rifiuti spaziali, l'Agenzia spaziale europea ha scelto una start-up svizzera a capo di quella che sarà la prima missione al mondo per rimuovere la spazzatura dall'orbita terrestre.

Secondo gli ultimi dati delle Nazioni Unite, sei decenni di corsa allo spazio hanno lasciato in orbita migliaia di tonnellate di rottami metallici.

Per poter porre fine al problema dei rifiuti spaziali, l’Agenzia spaziale europea ha scelto una start-up svizzera per quella che sarà la prima missione al mondo per rimuovere la spazzatura dall’orbita terrestre.

Pulire lo spazio: al via la missione ClearSpace-1

Per la spedizione di raccolta detriti che partirà nel 2025, l’Esa ha scelto di affidarsi alla startup svizzera ClearSpace.

Lo scopo sarà quello di ripulire l’orbita bassa della Terra grazie a un satellite dotati di quattro bracci robotici, che sarà prima testato su uno specifico obiettivo.

Lo ‘spazzino’ spaziale dovrà catturare e distruggere il cosiddetto Vespa (Vega Secondary Payload Adapter), un adattatore per ospitare più satelliti all’interno, rimasto in orbita a 660 km di altitudine dopo il secondo volo del razzo Vega nel 2013.

Con ClearSpace-1 l’Agenzia Spaziale Europea potrà testare le tecnologie utili per la rimozione dei rifiuti nello spazio “ottenendo una posizione di leadership mondiale in questo campo”, come spiegato dal capo del dipartimento Clean Space dell’Esa Luisa Innocenti.

Lo spazzino di ClearSpace-1 avrà il compito di catturare il Vespa con i quattro bracci robotici di cui è dotato per poi deorbitare e bruciare, insieme alla componente non più funzionante, rientrando nell’atmosfera. 

Inquinamento spaziale: un problema in crescita

Le orbite attorno alla Terra sono sempre più ingombre di detriti che rappresentano una minaccia crescente per il volo spaziale.

Si stima che nell’orbita bassa della Terra ci siano oggi 3000 satelliti non funzionanti e decine di milioni di detriti che si formano dagli scontri tra pezzi più grandi, che rendono “la questione dei rifiuti spaziali più urgente che mai”, ha dichiarato Luc Piguet, Ceo di ClearSpace.

La situazione potrebbe farsi ancor più critica nei prossimi anni, quando “il numero dei satelliti aumenterà”, ecco perché “è evidente la necessità che un “carro attrezzi rimuova i satelliti guasti da questa zona trafficata”, ha detto Piguet.

Maggiore è il numero di oggetti in orbita, maggiore è la probabilità che si verifichino nuove collisioni e creando più spazzatura alla deriva. L’ESA stima che ci siano circa 750mila oggetti di oltre 1 centimetro senza utilità in orbita ad un’enorme velocità – 56mila chilometri all’ora – e il cui impatto contro un satellite o una stazione spaziale può causare gravi danni.

Inoltre, si prevede che la spazzatura aumenterà, perché la corsa allo spazio continua il suo sviluppo e, soprattutto, perché una nuova generazione di satelliti piccoli e basso costo ha iniziato a invadere l’orbita terrestre.