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Rete unica, ok antitrust Ue non è scontato

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Il via libera della Commissione Ue alla società della rete unica non sarà facile per la complessità dell’operazione e il rischio che si configuri il vulnus degli aiuti di Stato.

Come già anticipato dal nostro sito nei giorni scorsi, non sarà facile avere il via libera dell’antitrust Ue alla creazione della società unica della rete AccessCo, che nei piani di Tim e Cdp e con la benedizione del Governo, dovrebbe realizzare e gestire la rete unica per la banda ultralarga.

Percorso a ostacoli

La strada si presenta lunga e ricca di ostacoli, scrive l’Ansa, anche se a determinate condizioni – cioè garantendo l’imparzialità e l’indipendenza dell’azienda – potrebbe essere raggiungibile. E’ questa la valutazione che si raccoglie per ora a Bruxelles tra agli addetti ai lavori vicini al dossier mentre in Italia si continua a discutere del progetto che dovrebbe portare alla nascita della nuova compagine societaria.

Consultazione su aiuti di Stato broadband

Intanto la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager – i cui servizi continuano a seguire da vicino gli sviluppi della vicenda italiana – ha deciso di avviare una consultazione pubblica per verificare se le norme varate nel 2013-2014 sugli aiuti di Stato per la banda ultralarga siano ancora adeguate, alla luce dell’evoluzione della situazione e delle tecnologie disponibili.

Il riesame riguarda in particolare la possibilità data ai Paesi membri di sostenere, anche con aiuti di Stato, lo sviluppo delle reti destinate a fornire l’accesso a internet veloce nelle aree cosiddette bianche, cioè quelle senza la prospettiva di redditività necessaria a mobilitare investimenti privati. La consultazione, destinata a tutti gli stati membri e agli stakeholder, si chiuderà il 5 gennaio gennaio. La Commissione valuterà anche le conclusioni di uno studio indipendente sui progressi finora conseguiti.

Partita delicata

La partita più complessa, dal punto di vista delle necessarie autorizzazioni, è comunque quella che l’Italia dovrà giocare sul tavolo di Bruxelles dove si evidenzia l’unicità del caso italiano. I servizi della Commissione, a cui non è stata finora notificata l’operazione tra Tim e Kkr per la nascita di FiberCop, hanno assunto un atteggiamento definito ‘di ascolto’ in attesa delle prossime mosse.

AccessCo sorvegliata speciale?

Secondo le fonti interpellate dall’ANSA non sarà però facile che si realizzino tutte le condizioni necessarie per ottenere il via libera di Bruxelles. E si corre il rischio che la nuova società per la rete unica, ovvero quella che è stata indicata con il nome di AccessCo, diventi una ‘sorvegliata speciale’ da parte dell’antitrust europeo.

Ruolo di Cdp sotto i riflettori

Tra gli aspetti che verranno valutati con maggiore attenzione figurano quelli relativi alle modalità di partecipazione alla nuova società di tutte le aziende che ne abbiano titolo e volontà; il meccanismo che sarà seguito per assicurarne una governance in linea con le normative europee ed anche la valutazione del ruolo di Cassa depositi e prestiti (Cdp) che, in quanto emanazione diretta dell’azionista pubblico, potrebbe configurarsi come aiuto di Stato.

Vista la complessità del caso e il suo impatto, inoltre, l’operazione potrebbe essere oggetto di scrutinio non solo dalla direzione della Commissione Ue che si occupa della concorrenza e che fa capo a Vestager, ma anche da parte della direzione Connect, responsabile dello sviluppo dei sistemi digitali.