Lo scenario

Osservatorio Agcom: +6,3 milioni di unità Fttc, mentre nel mobile consumo dati a +55%

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Rete fissa, il peso delle linee con velocità pari o maggiore di 30 Mbit/s è passato dal 4,5 al 48,5%. Nella rete mobile, si registra su base annua una crescita complessiva di 3,4 milioni di sim: tale aumento è dovuto all’incremento delle sim M2M, cresciute di 4,7 milioni di unita.

Diffusi oggi dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), i nuovi dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni, che evidenziano ulteriori mutamenti nella composizione delle tecnologie utilizzate per la fornitura dei servizi di rete.

Partiamo dalla rete fissa.
Se nel marzo del 2015 oltre il 93% degli accessi alla rete fissa era in rame, dopo quattro anni questi sono scesi a meno del 55%, pari ad una flessione di oltre 8 milioni di linee. Nello stesso periodo (marzo 2015 – marzo 2019) sono cresciuti gli accessi tramite altre tecnologie qualitativamente migliori, in particolare quelle in tecnologia FTTC (+6,35 milioni di unità), FTTH (+650 mila) e FWA (+ 680 mila).

Il peso delle linee broadband in tecnologia xDSL per la prima volta scende al di sotto del 50%, si legge nella nota Agcom che accompagna i dati. Tale dinamica si riflette in un aumento delle prestazioni della rete in termini di velocità di connessione: “le linee con velocità inferiore ai 10 Mbit/s, infatti, rappresentano a marzo 2019 meno del 23% delle linee broadband e ultrabroadband, rispetto al 74% del marzo 2015. Nello stesso periodo, viceversa, il peso delle linee con velocità pari o maggiore di 30 Mbit/s è passato dal 4,5 al 48,5%. Il quadro competitivo degli accessi broadband e ultrabroadband vede Tim quale maggiore operatore con il 43,2%, seguito da Vodafone (16,3%), e da Fastweb e Wind Tre con quote comprese tra il 14 ed il 15%”.

Rete mobile, è boom di sim: in un anno sono aumentate di 3,4 milioni e con tutta probabilità si tratta di un aumento dovuto all’attivazione di 4,7 milioni di nuove sim M2M (Machine-to-Machine).
Quelle “solo voce” e “voce+dati” si sono ridotte di 1,2 milioni di unità.

Entrando nel mercato, i leader sono certamente TIM, con il 30,5% del mercato, (30,5%), seguita da Vodafone e Wind Tre, con una quota intorno al 29%. Il nuovo entrante Iliad, nei primi nove mesi di attività, rappresenta il 3,2% del mercato.
Tuttavia, se si considerano unicamente le sim “human”, escludendo quindi le M2M, il nuovo operatore raggiunge il 4,0%, mentre Wind Tre, nonostante una quota in calo di 2,9 punti percentuali su base annua, rimane il principale operatore con il 32,1%.
Prosegue a ritmi sostenuti la crescita della larga banda mobile: nel primo trimestre dell’anno poco meno del 70% delle linee “human” ha effettuato traffico dati, con un consumo medio unitario di dati stimabile in 5,4 GB/mese in crescita del 55% rispetto a marzo 2018.

È comunque ampio il panorama delle comunicazioni, dei canali e dei diversi mercati, tra cui internet, tv, radio ed editoria.
L’utilizzo di internet, nel mese di marzo 2019, ha riguardato 42 milioni di utenti medi giornalieri, per un totale di 87 ore di navigazione mensile a persona. Continua a crescere l’audience dei principali social network, dove Facebook con 36 milioni di utenti unici (pari all’85% dei navigatori) si conferma il social maggiormente frequentato, seguito da Instagram (gruppo Facebook) visitato dal 60% degli internauti e Linkedin, social network professionale, che raggiunge in media circa 18 milioni di utenti. 

Il settore delle tv, rispetto a marzo 2018, riscontra una lieve flessione degli ascolti per la Rai (36%,; -0,4 punti percentuali), mentre Mediaset raggiunge 3,4 milioni di telespettatori, corrispondenti ad una quota del 32,7% (+0,2 punti percentuali). Nello stesso periodo, Comcast ottiene una performance positiva (+0,6 punti percentuali) e si assesta su di una quota di ascolti del 7,2%, così come risultano in crescita gli ascolti di Discovery (+0,2 punti percentuali), mentre La7 del Gruppo Cairo Communication realizza una contrazione (-0,9 punti percentuali).

Più viva che mai la radio, con al primo posto per ascoltatori unici si colloca il gruppo Fininvest, le cui emittenti radiofoniche nel periodo esaminato (settembre 2017 – luglio 2018) hanno raggiunto 7,6 milioni di ascoltatori unici (pari al 29% dei radioascoltatori e al 15% dei cittadini italiani d’età superiore ai 14 anni). Nello stesso intervallo temporale le emittenti nazionali del gruppo RTL sono state seguite in media da 7,1 milioni di ascoltatori unici (pari al 27% del totale dei soggetti che hanno ascoltato la radio e al 14% sugli italiani) mentre il gruppo GEDI ha ottenuto 6,4 milioni di ascoltatori medi (pari al 24% sul totale della radio e 12% sulla popolazione italiana).

Male l’editoria, che nel mese di marzo 2019 ha visto la vendita di quotidiani (copie cartacee e copie digitali) dei principali gruppi editoriali posizionarsi di poco superiore ai 2,6 milioni di copie, in flessione del 9% rispetto allo stesso mese del 2018. Con riferimento all’intero periodo considerato (marzo 2015 – marzo 2019), le copie giornaliere complessivamente vendute (cartacee e digitali) dai principali editori si sono ridotte del 31%, passando da 2,5 a 1,8 milioni di unità.

Riguardo al settore postale, infine, i ricavi complessivi, nel primo trimestre dell’anno sono aumentati dell’1% rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno; in particolare, i servizi di corriere espresso risultano in crescita del 3,1%, mentre quelli postali sono in flessione del 2,7%.
Gruppo Poste Italiane è il principale operatore con oltre il 40,9%. I servizi di corriere espresso, invece, mostrano invece un maggiore livello di competizione: i tre principali operatori risultano essere GLS Italy con il 19,8%, seguita da DHL (19,4%), BRT (15,9) e da TNT-FedEx con il 15,6%.