La trimestrale

Netflix, utili e abbonati da record. Ma la concorrenza spaventa gli investitori

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Il primo trimestre si chiude per Netflix con un utile salito a 344 milioni di dollari dai 290 milioni dello stesso periodo dell'anno scorso. In aumento anche i ricavi, cresciuti del 22% a 4,52 miliardi di dollari. Il numero degli abbonati è progredito di 9,6 milioni di unità, più delle attese raggiugendo i 148 milioni di abbonanti in tutto il mondo.

Netflix continua la sua corsa nel primo trimestre del 2019, ma delude nelle stime. Ad alimentare i timori degli investitori è l’aumento della concorrenza nel settore della tv in streaming, dove sono attesi gli esordi di colossi come Apple e Walt Disney.

Preoccupazioni che si riflettono nell’andamento dei titoli a Wall Street: il colosso americano dello streaming arriva a perdere nelle contrattazioni after hours fino al 9%, per poi recuperare.

I numeri

Il primo trimestre si chiude per Netflix con un utile salito a 344 milioni di dollari dai 290 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. In aumento anche i ricavi, cresciuti del 22% a 4,52 miliardi di dollari. Il numero degli abbonati è progredito di 9,6 milioni di unità, più delle attese.

Netflix ha chiuso il primo trimestre con totale di 7,9 milioni di abbonati negli Stati Uniti, in aumento del 31% rispetto all’anno precedente. La società ha visto 1,7 milioni di nuovi abbonati negli Usa durante il periodo, rispetto ai 2,3 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente.

La debolezza nel mercato Usa sottolinea l’importanza del panorama internazionale per la società che conta 148,9 milioni di abbonati in tutto il mondo. Il numero degli abbonati ha superato le attese di 148,2 milioni per il periodo e ha oltrepassato Hbo e Cinemax, che contano congiuntamente circa 140 milioni di utenti in tutto il mondo, mentre Hulu, disponibile solo negli Stati Uniti, ha 25 milioni di iscritti.

Il titolo di Netflix ha inoltre guadagnato il 34% da inizio anno ad oggi, ma ha ceduto l’1,3% nelle contrattazioni after-hours.

Aumento di abbonati, ma aumento dei prezzi

Nella lettera agli azionisti la società ha dichiarato di essere cauta nelle sue linee guida per la crescita degli abbonati, in parte a causa degli aumenti dei prezzi che si stanno diffondendo negli Stati Uniti, in Brasile, in Messico e in alcune parti d’Europa.

Ciò include il più grande aumento dei prezzi negli Stati Uniti di Netflix, che colpisce ancora i clienti statunitensi esistenti, e aumenta il prezzo del piano più popolare di Netflix da 11 a 13 dollari al mese. Netflix ha dichiarato che potrebbe vedere una piccola quota di abbonati abbandonare il servizio a breve termine.

L’azienda ha inoltre riconosciuto la nuova concorrenza di Apple e Disney nella sua lettera agli investitori, dichiarando che non si aspetta che ciò ostacoli la crescita.

La guerra dello streaming

La società dovrà affrontare una feroce competizione nei prossimi mesi, soprattutto da parte di Walt Disney, Apple e da AT&T, le quali hanno annunciato prossimi lanci dei rispettivi servizi di video in streaming.

La settimana scorsa Disney ha annunciato il lancio del proprio servizio analogo, Disney+, che avrà un prezzo mensile di 6,99 dollari, circa la metà di quello proposto da Netflix. Anche Apple ha annunciato il proprio ingresso nel mercato della distribuzione televisiva, con diversi accordi con Hbo e Cbs Corp. AT&T ha invece comunicato ieri la vendita della propria quota in Hulu per circa 1,43 miliardi con lo scopo di focalizzare gli sforzi sui propri servizi streaming che lancerà verso la fine del 2019.

Davanti ai guadagni, gli analisti della Deutsche Bank hanno sostenuto che le preoccupazioni sulla concorrenza sono state esagerate, perché il servizio Disney + per famiglie non è un sostituto per l’ampia piattaforma di Netflix e il suo diretto rivale, Hulu, non è stabile a livello globale come lo è Netflix.

Insomma la guerra dello streaming ha inizio, ma intanto Netflix si gode la testa della classifica.