Rapporto ITU

Tre miliardi di persone connesse nel mondo, Italia solo al 36° posto

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Secondo l’ultimo Rapporto ITU, sono più di 3 miliardi le persone connesse al web nel mondo. L’Italia però si piazza male, al 36° posto della classifica dietro a Emirati Arabi, Qatar e Barbados, e lontana dalle posizioni delle nazioni dell’Europa occidentale.

Più di 3 miliardi di persone nel mondo sono connesse a internet e la crescita dell’ICT resta sostenuta in ogni Paese del Mondo. E’ quanto emerge dal Rapporto 2014 dell’Unione internazionale delle telecomunicazioni (ITU).

Al primo posto della classifica dei Paesi più connessi al mondo c’è la Danimarca che ha superato la Corea del Sud.

L’Italia si piazza male, occupando solo la 36a posizione, dietro a Paesi come Emirati Arabi, Qatar e Barbados, e lontana dalle posizioni delle nazioni dell’Europa occidentale.

Ai primi posti troviamo anche Svezia, Islanda, Gran Bretagna, Norvegia, Olanda, Finlandia, Hong Kong, Lussemburgo, Giappone e Australia.

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Lo scorso anno l’utilizzo di internet è aumentato dell’8,7% nei paesi in via di sviluppo, dove vive ancora il 90% dei 4,3 miliardi di persone che non dispongono di una connessione a internet.

Secondo le previsioni dell’ITU, entro la fine di quest’anno il 44% delle abitazioni del mondo avranno un accesso a internet, contro il 40% di fine 2013 e il 30% del 2010.

Nei Paesi sviluppati il 78% delle famiglie ha un accesso Internet da casa, rispetto al 31% dei Paesi in via di sviluppo e al 5% dei 48 Paesi ONU meno sviluppati.

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“L’ICT ha il potere di rendere il mondo un posto migliore, in particolare per coloro che sono i più poveri e indigenti, compresi donne, giovani e persone con disabilità”, ha commentato il Segretario Generale dell’ITU Hamadoun Touré.

Scuole connesse

Negli ultimi dieci anni è migliorato l’accesso internet nelle scuole. Nei Paesi sviluppati la maggior parte delle scuole ha la banda larga e molti Paesi industrializzati hanno raggiunto la completa copertura.

Notevoli progressi anche nei Paesi in via di sviluppo ma i livelli di accesso variano ampiamente non solo da Paese a Paese ma anche all’interno di un’unica Nazione.

Spesso si registrano grosse differenze nello sviluppo dell’Ict tra le aree urbane e quelle rurali pure nei Paesi più ricchi.

Il Rapporto ITU evidenzia la necessità di considerare internet una priorità fondamentale per la politica di ogni Paese.

Il Rapporto individua anche un gruppo di Paesi più dinamici, nell’ordine: Emirati Arabi, isole Fiji, Capo Verde, a Thailandia, Oman, Qatar, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, e Georgia.

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Telefonia mobile

Per quanto riguarda il settore della telefonia mobile, secondo il Rapporto entro la fine del 2014 ci saranno 7 miliardi di abbonati, quasi quanto tutta la popolazione mondiale.

L’ITU però avverte che non bisogna arrivare alla conclusione errata che tutti sono connessi, perché molti utenti hanno più abbonamenti con tassi di crescita a livello globale che talvolta si traducono in un piccolo miglioramento del livello di connettività specie nella parte inferiore della piramide.

Si stima, infatti, che 450 milioni di persone nel mondo vivono in luoghi ancora sprovvisti di servizi mobili.

Prezzi banda larga

I prezzi della banda larga continuano a scendere: dal 2008 al 2013 sono diminuiti del 70% a livello globale. Nello stesso periodo la velocità broadband è salita da 256kbps a 1Mbps.

Nei Paesi in via di sviluppo il calo dei prezzi è stato più veloce, del 20% anno su anno. Tuttavia il Rapporto ITU conferma che nella maggior parte di questi il costo di un abbonamento per la banda larga fissa rappresenta ancora più del 5% del reddito lordo pro-capite.

Un segnale incoraggiante riguarda il miglioramento dell’ampiezza di banda nei Paesi poveri che resta però ancora uno dei maggiori ostacoli alla diffusione dell’Ict in queste regioni, limitando anche la qualità dell’accesso internet.

Big data

Nel Rapporto è stata dedicata particolare attenzione ai Big Data per migliorare servizi pubblici quali la sanità l’istruzione e l’ambiente con la crescente digitalizzazione delle attività che permette di raccogliere e analizzare i dati provenienti da fonti diverse. In futuro potrebbero essere usati anche per fornire informazioni preziosi sugli abbonamenti di telefonia mobile per offrire servizi nuovi.

Contenuti online

Il numero crescente di utenti internet ha determinato un forte aumento dei contenuti online.

I social media, indica l’ITU, stanno contribuendo in maniera significativa all’uso di internet con un numero sempre maggiore di persone che creano, condividono o caricano contenuti sulle reti sociali.

Secondo l’ITU sono emersi un piccolo numero di giganti che sono i maggiori fornitori di contenuti a livello globale.

Su YouTube, per esempio, che è il più grande servizio di file-sharing del mondo presente in 61 Paesi e con oltre un miliardo di visitatori unici al mese, ogni minuto vengono caricati oltre 100 ore di contenuti video.

Wikipedia, la più grande e più usata enciclopedia online, dispone di 30 milioni di articoli in 287 lingue.

I Paesi sviluppati dominano la produzione di contenuti online con l’80% di nuovi domini registrati nel mondo contro meno dell’1% dell’Africa.