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L’autogol della privacy di Whatsapp pesa sulle casse di Facebook

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Fuga di utenti e mancata conversione di download in ricavi da parte di Whatsapp pesano sulle finanze di Facebook.

L’aggiornamento della privacy di Whatsapp è stato uno spettacolare autogol nella porta della casa madre Facebook. Lo scrive oggi la Lex Column del Financial Times, dedicata all’errore di comunicazione della piattaforma di messaggistica che ha spinto frotte di utenti spaventati da un’improvvisa invasione nella loro privacy a prendere la fuga di massa verso app di messaggistica concorrenti.

Boom di Signal

E così nel giro di 72 ore dopo la notifica di Whatsapp, 25 milioni di utenti hanno scaricato Telegram che questa settimana è stata in cima alla classifica delle app più scaricate sugli app store di Google e Apple.

Questo anche grazie all’endorsement di Elon Musk, fondatore di tesla, che su Twitter ha consigliato ai suoi 42 milioni di follower di migrare su Signal.

Le azioni di Signal questa settimana hanno guadagnato il 400%.

Certo, bloccare l’emorragia di utenti da Whatsapp non sarà facile per Facebook, che potrebbe decidere di reagire nei confronti della rival tentando di correggere lo story telling.

C’è da dire però che il download di una nuova app non implica necessariamente l’abbandono di quella vecchia.

Whatsapp conta 2 miliardi di utenti unici al mese nel 2020, 10 volte di più della sua base clienti del 2013.

La popolarità di Whatsapp ha eclissato nel tempo quella della casa madre Facebook e della consorella Instagram.   

Nel 2019 Whatsapp è stata la app più scaricata, con 850 milioni di download, secondo stime di Sensor Tower.

Ma il modello di business non funziona, e Facebook sta facendo di tutto per fare fruttare l’acquisizione da 19 miliardi di dollari del 2014.

Leggi anche: WhatsApp, aut aut sulla privacy: addio account se non condividi i dati con Facebook

Mancanti ricavi per Facebook

Se i 2 miliardi di utenti di Whatsapp avessero contribuito in termini di ricavi come quelli di Facebook, avrebbero portato 16 miliardi di dollari nelle casse della casa madre nell’ultimo trimestre, anche se la sovrapposizione degli utenti è sconosciuta (quanti sono gli utenti di Whatsapp che sono anche iscritti a Facebook?).

La monetizzazione di Whatsapp è il problema, vista la resistenza nei confronti dell’advertising degli utenti della piattaforma.

Whatsapp Business, il servizio che consente alle aziende di parlare con i clienti, è stata lanciata nel 2018 e va bene soprattutto in Brasile e India. Grandi mercati, che però non sono fra i più redditizi. E la vendita di adesivi che funziona in Asia non va negli Usa, dove nell’ultimo trimestre gli utenti hanno generato per Facebook ricavi mensili per utente 10 volte superiori che in Asia. L’ultimo errore di Whatsapp non è fatale, ma trasformare i download in dollari darebbe nuova linfa alla casa madre.