L'operazione

Inwit-Vodafone Italia, ok dell’Antitrust Ue al merger delle torri. Tutti i rimedi richiesti da Bruxelles

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La Commissione Europea ha dato il via libera all’integrazione delle infrastrutture passive di rete di Inwit e Vodafone Italia.

La Commissione Europea ha dato il via libera all’integrazione delle infrastrutture passive di rete di Inwit e Vodafone Italia, dando l’ok alla prima towerco italiana nonché seconda maggior towerco quotata in Europa, con un portafoglio di oltre 22mila torri.

Concesse 4mila torri ai competitor nei centri urbani con almeno 35mila abitanti

A seguito di un confronto costruttivo con la Commissione Europea, si legge in una nota, Tim e Vodafone hanno assunto impegni per favorire l’accesso all’infrastruttura passiva di Inwit a tutti gli attori sul mercato, per cui Inwit renderà disponibile spazio a terze parti su 4mila delle sue torri nei centri a maggiore urbanizzazione (con più di 35mila abitanti), mantenendo invariati i contratti di locazione in essere. I suddetti impegni permetteranno a Inwit di massimizzare l’utilizzo delle torri, consentendo al contempo a Tim e Vodafone di implementare in maniera efficiente le loro rispettive reti 5G.

Accordi escluso in centri con più di 100mila abitanti

La Commissione Europea ha valutato positivamente i piani di Tim e Vodafone di condivisione degli apparati attivi al di fuori delle principali città, consentendo una più rapida implementazione del 5G su un’area geografica più ampia, ad un costo inferiore e con un minor impatto ambientale. L’accordo di condivisione degli apparati attivi escluderà i comuni con popolazione superiore ai 100mila abitanti, così come i dintorni più densamente popolati.

Vodafone incasserà 2.140 milioni per conferimento torri. Controllo congiunto

Per effetto dell’integrazione – approvata con il 99,9% dei voti dagli azionisti di minoranza di Inwit e il cui completamento è atteso per la fine di marzo – Vodafone incasserà 2.140 milioni di euro, come annunciato a luglio 2019, e Vodafone e Tim controlleranno ciascuno il 37,5% di Inwit.

Inwit pagherà un dividendo straordinario di 0,5936 euro per ciascuna delle azioni ordinarie della società in circolazione post fusione, come già deliberato dall’assemblea Inwit il 19 dicembre scorso. Il perfezionamento dell’integrazione societaria entro la ‘record date’ del 19 maggio prossimo comporterà un dividendo ordinario Inwit per il 2019 (proposto all’assemblea Inwit del 6 aprile prossimo) pari a € 0,132 per azione.

I rimedi di Bruxelles

Bruxelles, nel via libera dell’Antitrust, risponde di fatto a Iliad e Fastweb, che avevano espresso ‘riserve’ sull’operazione di fusione tra Inwit. “Considerando che, con cinque operatori di rete mobile, i mercati delle telecomunicazioni in Italia sono meno concentrati di quelli di altri Stati membri e che le riserve riguardanti lo sviluppo della rete delle imprese entrate nel mercato di recente sono state risolte con la decisione di concentrazione odierna – si legge nel comunicato della Commissione Competitività Ue – le modifiche proposte appaiono a prima vista adeguate per ridurre le possibili preoccupazioni derivanti dagli accordi di condivisione della rete in Italia tra Telecom Italia e Vodafone“.

Il vicepresidente della Commissione Ue Margrethe Vestager, nonché titolare della Concorrenza, ha detto che “il rapido dispiegamento della tecnologia 5G in Italia sarà un beneficio per consumatori e aziende in Italia. Oggi diamo il via libera alla joint venture fra due operatori mobili che intendono combinare le rispettive torri per raggiungere questo obiettivo in comune, senza per questo compromettere la concorrenza retail e wholesale”.

La nuova Inwit affitterà spazio sulle torri in primo luogo ad operatori di telefonia mobile.

Le concessioni

  • Inwit metterà a disposizione a condizioni ragionevoli e non discriminatorie spazio libero su 4mila torri in comuni con più di 35mila abitanti dove terze parti potranno installare, operare, mantenere e utilizzare apparati per la fornitura di servizi presenti e futuri fixed wireless e mobile.
  • Inwit darà adeguata pubblicità delle torri che saranno rese disponibili.
  • Inwit metterà in atto una procedura per rispondere in tempi certi alle richieste di terze parti per l’accesso alle torri, e potrà rifiutarsi di concedere spazio sulle torri soltanto per motivi tecnici, previa motivazione delle ragioni di tali dinieghi.
  • In caso di lite per l’accesso alle torri, sarà messa in atto una corsia preferenziale con un meccanismo per la risoluzione della disputa con un esperto indipendente che giudicherà sulla contesa.
  • Inwit, Telecom Italia e Vodafone non eserciteranno nessun diritto di termine anticipato dei contratti di hosting in essere né degli accordi quadro esistenti ma offriranno la possibilità di prolungarli.

Secondo la Commissione Ue l’operazione non suscita più preoccupazioni sul fronte della concorrenza.  

Network sharing

La creazione della nuova joint venture rientra in un più ampio quadro di collaborazione fra Time e Vodafone per il rapido dispiegamento delle reti 5G in Italia. L’obiettivo è ampliare l’accordo alla condivsione delleaprti passive delle rispettive reti (tralicci, torri ecc) su tutto il territorio nazionale, e di condividere le parti attive (gli apparati di trasmissione del segnale) delle rispettive reti 2G, 4G e 5G al di fuori dei comuni con più di 100mila abitanti e delle aree più densamente popolate.

In altri termini, Tim e Vodafone continueranno a competere nelle città a maggior densità di popolazione e collaboreranno invece nelle zone meno popolose e in quelle rurali.

I due operatori manterranno separate invece la gestione dello spettro e della parte core delle reti e continueranno ad agire sul mercato separatamente come due operatori commercialmente separati.