Il quadro

Industry Tlc, c’è ‘un problema Italia’? Trend finanziario insostenibile per le telco (seconda parte)

di |

Nel periodo 2012-2018 gli operatori Tlc hanno perso circa 7 miliardi di ricavi, a fronte di un aumento del traffico dati quintuplicato su rete fissa e decuplicato su rete mobile.

Nel periodo 2012-2018 gli operatori Tlc hanno perso circa 7 miliardi di ricavi, a fronte di un aumento del traffico dati quintuplicato su rete fissa e decuplicato su rete mobile. In particolare, il mercato del mobile ha perso circa 900 milioni di euro nel 2018.

Crollo del costo dei dati

I ricavi netti della filiera Tlc si attestano nel 2018 a 28,1 miliardi, in calo di 200 milioni rispetto al 2017 (-1%). Pesa soprattutto il forte calo del mercato retail mobile, non compensata dalla vendita di terminali in aumento del 5% e dei servizi retail del mercato del fisso (+2,6%). Il costo dei dati è crollato dal 2012 di oltre il 90% nel mobile e dell’80% nel fisso.

Il confronto con gli altri paesi Ue

I prezzi in Italia sono più bassi rispetto ai principali paesi europei, a fronte di una maggior fornitura di Giga ai clienti finali. Le Tlc sono l’unico settore fra le utility che ha subito un calo dei prezzi negli ultimi anni, e secondo i dati Agcom i prezzi medi dei servizi Tlc sono diminuiti molto più nettamente rispetto al resto d’Europa (-24,8% a fronte di una flessione dell’11,6%).

Arpu in Italia più basso nella Ue

I ricavi medi per cliente in Italia (Arpu) ammontano a 17,9 euro, mentre in Spagna e Germania raggiunge 18,7 euro, in Francia 19,9 euro e nel Regno Unito 23,1 euro.

Pesano il costo per Giga e l’asta 5G

Anche il prezzo d’acquisto dei Giga è molto più a buon mercato in Italia che negli altri principali paesi europei: con una spesa di 10 euro in Italia si acquistano 9,3 Giga di traffico; con la stessa cifra in Francia si acquistano 4,8 Giga; in Spagna 3 Giga, nel Regno Unito 2,3 Giga e in Germania 1,7 euro.

L’asta 5G in Italia ha registrato un costo 7 volte maggiore che in Irlanda, 4 volte superiore alla Spagna, 3 volte superiore al Regno Unito e doppio rispetto alla Germania.

Gli investimenti continuano a crescere

Nonostante il trend in contrazione dei ricavi, il settore Tlc continua a investire, con un incremento della percentuale di spesa in conto capitale sui ricavi (Capex9 che passa dal 16% nel 2012 al 22% nel 2018. L’anno scorso gli investimenti complessivi hanno toccato quota 7 miliardi, che si aggiungono agli 1,9 miliardi spesi in licenze, oltre all’impegno a pagare ulteriori 5,3 miliardi di euro per le licenze 5G e la realizzazione della rete.  

A fronte di investimenti in continua crescita, la redditività del capitale investito è diminuito dal 6,9% nel 2012 al 2,1% del 2017. Nonostante un investimento complessivo di 90 miliardi di euro, il ritorno al settore è di soli 2 miliardi (2%).

Sempre più forte la riduzione della capacità di generare cassa, con un decremento di 10 miliardi di cassa in 10 anni. In altre parole, nel 2007 il settore aveva a disposizione 9 miliardi di euro, pari al 21% dei ricavi, nel 2018 i numeri sono totalmente cambiati.

Risvolti occupazionali

Le difficoltà del settore si rispecchiano sul fronte occupazionale, con la perdita in Italia di 8mila addetti nel periodo 2012 – 2018.

Industry Tlc, c’è ‘un problema Italia’? Trend finanziario insostenibile per le telco (prima parte)