Agritech

Il vino fatto con l’intelligenza artificiale, quest’anno in Trentino sarà vendemmia 4.0

di |

“Fruitipy” è un sistema predittivo di IA sviluppato dalla Fondazione Bruno Kessler che consente di effettuare direttamente in vigneto le analisi, rilevando in tempo reale sia il livello degli zuccheri, sia la presenza di componenti acide, semplicemente puntando i sensori sui grappoli.

Grazie ad un sistema predittivo di intelligenza artificiale sarà possibile già questo settembre avvertire i viticoltori del Trentino sul momento migliore per cogliere l’uva e fare il vino in ogni vigneto. Si tratta del progetto “Fruitipy”, sviluppato dalla Fondazione Bruno Kessler e pronto a supportare i tecnici agronomi ed enologi di Cavit nelle operazioni di analisi e raccolta.

Come anticipato, “Fruitipy” è un sistema predittivo di intelligenza artificiale, è spiegato sul magazine della Fondazione, che, “grazie all’utilizzo di speciali spettrometri portatili”, risulta capace di “effettuare direttamente in vigneto le analisi che normalmente vengono svolte in laboratorio, rilevando in tempo reale sia il livello degli zuccheri, sia la presenza di componenti acide, semplicemente puntando i sensori sui grappoli”.

La tecnologia svolge diverse funzioni sul campo, tutte di grande utilità per gli operatori del settore, perché “rende sempre più precisa la definizione del momento ottimale in cui effettuare la vendemmia per ogni vigneto”, riuscendo a velocizzare e moltiplicare i processi di analisi, “con modalità assolutamente non invasive rispetto alle tradizionali procedure, che prevedono il taglio di campioni dalle viti e il loro successivo invio in laboratorio”.
A partire da fotografie e filmati dei vigneti, realizzati anche con un semplice smartphone e un’apposita app, la soluzione consente di “stabilire con altissimo livello di precisione la quantità di uva in ogni pianta, stimando quindi con anticipo i volumi di vendemmia di ogni zona”.

È da tempo che la Fondazione Bruno Kessler si dedica all’agricoltura 4.0, con particolare attenzione all’intelligenza artificiale e ai big data, che aiutano i “contadini digitali” a ridurre i costi, aumentare i risultati economici e arantire standard di qualità competitivi.
A giugno scorso, il ricercatore dela Fondazione Luca Coviello è tra i vincitori del Géant Future Talent Programme. Grazie al suo progetto di intelligenza artificiale per l’agricoltura, Coviello ha dimostrato i vantaggi dell’applicazione di tecnologie digitali nel settore agrifood per controllare in maniera più efficace e precisa la qualità dei prodotti e riuscire a produrre di più utilizzando meno risorse.