Nuove reti

Il 5G europeo meglio cinese o americano?

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Il 5G europeo stretto nella tenaglia fra pressing anti Pechino da parte di Washington, forte presenza cinese nelle infrastrutture di rete e presunte mire americane sui campioni tecnologici di casa nostra.

Il 5G sta arrivando con tutto ciò che ne consegue in termini di implicazioni economiche legate allo sviluppo di nuovi mercati verticali, connettività sempre più capillare e diffusione dell’IoT. L’arrivo del 5G rappresenta una grossa occasione, in questa fase di rollout delle nuove reti, per diversi stati e diversi vendor che si contendono il mercato delle apparecchiature di networking.

Cosa dobbiamo aspettarci in Europa? Saremo padroni delle nostre infrastrutture con aziende europee che le gestiscono oppure ci affideremo al know how di produttori extra Ue? Saranno aziende cinesi o americane a realizzare il 5G in Europa?

Consumatori facili prede online

Al giorno d’oggi, fra fake news e disinformazione galoppante, i consumatori sono diventati spesso e volentieri delle prede facili dei grandi gruppi della rete, i GAFA, e gli stati.

Certo che con lo smartphone in tasca, e il sistema di localizzazione quasi sempre attivo, diventiamo una calamita per cookie e cercatori di dati.

Con il 5G, chiaramente, tutti noi diventeremo ancor più connessi alla città, agli oggetti sempre più connessi, alla nostra auto, ai mezzi di comunicazione ecc. Sulle reti 5G viaggeranno milioni di dati, preziosissime informazioni su noi stessi che per alcuni giganti della Rete rappresentano oro colato digitale. E chi controlla le informazioni controlla il mondo.

La guerra fra Usa e Cina per il controllo delle reti 5G

In questo contesto si inserisce la battaglia, o meglio, la guerra in atto fra Usa e Cina per il controllo delle reti 5G. Da più di un anno l’amministrazione Trump accusa i costruttori cinesi, Huawei e ZTE, di fare spionaggio al soldo del governo cinese. Accuse che non sono mai state corroborate da prove concrete. Ma il dubbio è stato instlliato e spinge diversi governi europei a prendere posizione pro o contro i vendor cinesi, visto che il pressing americano non accenna a diminuire.

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Fake news anti-Pechino?

Gli Stati Uniti sono in ritardo rispetto alla Cina nello sviluppo di brevetti 5G.

C’è da dire, come sottolineato in un’analisi del sito francese Planet sans fils, che Huawei è stata in grado di accrescere le sue quote di mercato di mercato dai tempi del 3G. Il vendor cinese è partner della maggior parte degli operatori europei. E poi Huawei è uno dei vendor globali più forti, se non il più forte in assoluto, nel mercato globale del 5G.

Il che non fa certamente piacere agli Usa, anzi li imbarazza, vista la nuova guerra fredda commerciale in atto con Pechino. E’ quindi di capitale importanza per gli Usa non farsi fagocitare dai cinesi su questo fronte. E così, con queste accuse di spionaggio gli Usa hanno lanciato un sasso nello stagno che ha messo la pulce all’orecchio delle cancellerie europee.

“Non sia mai che i cinesi ci spiino”, hanno pensato la Commissione Ue e alcuni altri stati europei decidendo di favorire le imprese europee, Nokia ed Ericsson, tornati alla ribalta in grande spolvero dopo che Huawei si era imposto sul mercato con prezzi ultra competitivi per i player del Vecchio Continente.

Il ruolo della Ue

A questo punto, però, sarà necessario che l’Unione Europea resti vigile se vuole mantenere il controllo sulle nuove reti 5G e sui suoi dati. Da qualche tempo circolano voci sul possibile interessamento di un campione americano, si tratta di Cisco, nei confronti appunto di Nokia ed Ericsson.

Cisco è un pezzo da novanta nel mondo delle reti informatiche. Tra l’altro, pare altresì che il governo americano stia approvando alcune direttive che consentirebbero a Cisco di alleggerire il carico fiscale, il che le garantirebbe una maggior liquidità. Una manovra che potrebbe in definitiva favorire delle acquisizioni da parte di Cisco.

In questo scenario, se Cisco fosse in condizione di rilevare Nokia e Ericsson o quote nelle due società, tutto lo sviluppo e il rollout delle reti 5G in Europa sarebbero controllati da Cisco, un’azienda americana.

Meglio cinesi o americani?

Detto questo, anche se Huawei è un’azienda che non trasmette dati allo stato cinese, e anche se Cisco a sua volta è un’azienda che non comunica dati allo stato americano, alla fine non è forse vero che le aziende restano sempre e comunque in qualche modo dipendenti dai loro stati?

Allora, alla fine, la domanda da farsi qui in Europa è di chi sarà il 5G europeo? Dobbiamo fidarci di più degli Stati Uniti o della Cina? Non sarebbe forse importante che l’Unione Europea diventasse azionista di maggioranza di Nokia ed Ericsson, per assicurare la conservazione dei dati della sua rete in Europa e in mani europee?