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Gram, niente penali. Gli investitori posticipano il lancio ad aprile 2020

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La maggioranza degli investitori di Telegram ha deciso di rinunciare al rimborso ed aspettare altri mesi per il lancio del token Gram e la blockchain TON Telegram.

Tutto rinviato al 2020 per il token Gram e la blockchain TON di Telegram.

Secondo quanto riporta Forbes, la maggioranza degli investitori ha deciso di rinunciare al rimborso ed aspettare altri mesi per il lancio della criptovaluta. La nuova data individuata è quella del 30 aprile 2020.

Dunque niente penali per l’azienda di Pavel Durov, che si è vista costretta a rinviare il lancio della propria criptovaluta, inizialmente previsto per oggi 24 ottobre.

Gram e il blocco della SEC

La scorsa settimana la SEC (Securities and exchange commission) poco prima che avviasse tutto il procedimento per dare il via alla vendita e distribuzione dei token, ha accusato Telegram di aver venduto illecitamente i token, non avendoli registrati come titoli.

Con il blocco arrivato dalla SEC, Telegram ha giocato di anticipo chiedendo agli investitori, tramite una lettera aperta, di scegliere se rinviare di 6 mesi il lancio. In caso contrario avrebbero avuto un rimborso del 77% di quello che avevano investito.

Facebook e Libra

Al momento Facebook e Libra sono sotto indagine da più fronti e ciò potrebbe avere un effetto anche per Telegram.

Ieri Mark Zuckerberg, Ceo e fondatore di Facebook, è stato sentito in commissione servizi finanziari della Camera degli Stati Uniti, riguardo Libra, la criptovaluta che Facebook vorrebbe lanciare nel 2020.

Un processo molto complicato dopo che Autorità e Governi di tutto il mondo hanno espresso preoccupazione per la possibile minaccia alla stabilità finanziaria e alla sovranità monetaria.

Inoltre pesa come un macigno il passato di Facebook soprattutto dopo Cambridge Analytica, uno scandalo scoppiato nel 2018 che ha leso soprattutto la privacy degli utenti.

Per prendere decisioni su Libra, dobbiamo scavare nel comportamento passato di Facebook riguardo al rispetto della democrazia“, ha sottolineato ieri durante l’audizione Alexandria Ocasio-Cortez, deputata democratica.