L'emergenza

Diritti Tv Serie A, domani assemblea dei club. In ballo 233 milioni dell’ultima rata

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Fissata per domani l'assemblea della Lega Calcio, all'ordine del giorno dei club l'ultima rata dei diritti di trasmissione della Serie A rimasta in sospeso.

Ancora grande incertezza sul futuro della Serie A. Non si sa se il campionato potrà riprendere, fra nuove regole di distanziamento fra i giocatori e ripresa degli allenamenti collettivi in vista forse per il 18 maggio, ma che però non è ancora stata fissata. Alcuni giocatori di Samp, Fiorentina e Torino intanto sono positivi al virus. Nel frattempo, si fa sempre più concreta una questione che, al di là della ripresa o meno del campionato, diventa quanto mai urgente.

L’ultima rata di maggio

Si tratta del saldo dell’ultima rata dei diritti di trasmissione delle partite di serie A, pari a 233 milioni di euro, che per il momento i detentori dei diritti Sky, Dazn e Img non hanno saldato alla scadenza del primo maggio e non sono peraltro intenzionati a saldare prima di conoscere bene nel dettaglio le nuove regole di ingaggio per l’eventuale ripresa del campionato. E la Lega è sempre più nervosa di fronte ai broadcaster con cui peraltro dovrà negoziare a breve la vendita dei diritti del campionato per il prossimo triennio 2020-2023.

Broadcaster e club di Serie A

A questo punto, i rapporti fra broadcaster e club della Serie A non sono buoni.

La Gazzetta dello Sport ha fatto il punto della situazione e ha lasciato intendere che si tratta di una vicenda a dir poco delicata.

Pare che ci sia in corso una sorta di braccio di ferro che potrebbe anche finire in tribunale. Sky, Dazn e Img che detengono la gestione dei diritti Tv della Serie A avrebbero già chiesto una dilazione dei termini di pagamento o quanto meno una rinegoziazione, visto che non possono trasmettere una partita da marzo.

La Lega Calcio non sarebbe d’accordo. In realtà, anche al loro interno i club sono divisi sull’atteggiamento da tenere. Da un lato, la Juventus sarebbe più aperta ad un dialogo con i broadcaster, mentre ad esempio la Lazio e il Napoli sarebbero contrarie a qualunque tipo di compromesso.

In generale, i club dopo mesi di stop hanno bisogno di liquidità e i diritti televisivi rappresentano un toccasana in previsione di un mercato che si preannuncia quanto meno anemico.

Posizioni lontane

A questo punto le posizioni sembrano piuttosto lontane. Vedremo come andrà domani l’assemblea di Lega, ma il rischio è che senza un compromesso si possa finire alle vie legali. Una situazione che rischia di peggiorare ulteriormente se il campionato non dovesse riprendere.

Il modello da seguire per riprendere il campionato, ma anche per risolvere il conflitto fra club e broadcaster, è certamente quello tedesco della Bundesliga che riprenderà il 16 maggio.

Ma al momento in Italia il quadro è delicato anche per la debolezza del Governo, che finora non è stato in grado di accompagnare la situazione con la giusta dose di moral suasion. Non a caso il presidente del Consiglio Conte si è visto costretto a prendere in mano direttamente il dossier.

In programma domani anche un Consiglio dei Ministri dove i ministri Speranza (Salute) e Spadafora (Sport) relazioneranno a Conte sulla questione.