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DAD, come servirsi al meglio della tecnologia per la formazione online

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Condurre una lezione o una riunione online richiede però qualche competenza tecnica, ma soprattutto le attenzioni tipiche del "public speaker": ecco qualche consiglio.

Vorticidigitali è una rubrica settimanale a cura di @andrea_boscaro promossa da Key4biz e www.thevortex.it. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

Un anno di pandemia si è tradotto, se è lecito dirlo, anche in un anno di intense e continue riunioni online che hanno coinvolto non solo insegnanti e studenti nella famigerata DAD, ma anche chi, grazie alla tecnologia, ha potuto continuare a lavorare e formarsi nonostante le restrizioni alla mobilità: non c’è alcun dubbio che, quando la polvere del Covid-19 si sarà finalmente depositata, queste forme di confronto in qualche misura perdureranno in quel “next normal” in cui la dimensione digitale della nostra vita, benché non in forme così totalizzanti, forse ci aiuterà a trovare un miglior equilibrio fra la dimensione personale e la dimensione lavorativa.

Condurre una lezione o una riunione online richiede però qualche competenza tecnica, ma soprattutto le attenzioni tipiche del “public speaker”: noi di The Vortex riassumiamo tutto ciò in alcuni gustosi meme per aiutare tutti – noi stessi per primi – a servirsi al meglio della tecnologia per la formazione online:

  • “nei meeting online le parole sono gesti”: la chiarezza espositiva, la realizzazione dei materiali, la scelte delle parole debbono essere ancora più attente perché minore è la propensione, da parte dei partecipanti, a formulare domande rispetto ad un’aula fisica. Ecco perché talvolta merita invitare ad esprimere opinioni, attendendo qualche momento perché le persone possano scrivere o attivare il microfono;  
  • “puoi improvvisare uno speech, non puoi improvvisarti public speaker” che è un mestiere o, almeno, un insieme di competenze e sensibilità che richiedono pratica. Ecco perché l’improvvisazione può nascere solo se si padroneggia benissimo la materia, ma in generale richiede avere chiari il palinsesto di ciò che si intende dire, le obiezioni e le domande che possono emergere, i tempi richiesti dal confronto, il check-in e il check-out della lezione e della riunione;
  • “non c’è una seconda occasione per fare una buona prima impressione online”: la cura della postura, della luce, dello sfondo, dell’allestimento sono tanto rilevanti quanto se si trattasse di un incontro fisico ed ecco perché l’ambientazione e una buona connessione incidono sulla buona riuscita dell’appuntamento;
  • “a nessuno piace sentirsi scemo, neanche online”: occorre non far sentire in imbarazzo nessuno, soprattutto per ciò che riguarda il suo uso delle piattaforme di meeting online. Siamo approdati su un un continente nuovo che da poco stiamo esplorando…
  • “parla con il corpo, ascolta con gli occhi” dicevamo nei corsi in presenza. Oggi se il corpo può parlare molto meno, merita avere un doppio schermo per mantenere il contatto visivo con le persone, osservarne le reazioni, coinvolgerle a voce e in chat per creare il clima partecipativo necessario alla buona riuscita della sessione;   
  • “arrivare puntuali, preparati e sorridenti non richiede alcun talento”: tutti possono fare una riunione online, basta applicarsi, imparare facendo segnandosi le domande che si ricevono e le difficoltà che si vivono per poter migliorare progressivamente;
  • “parla sempre all’ultimo della fila, ti sentiranno tutti”: negli incontri in presenza riguardava la voce, ma l’attenzione all’inclusione ha rilevanza anche online e sarà di giovamento per tutti, soprattutto se una spiegazione più rotonda permette di chiarire un concetto, effettuare una contestualizzazione, favorire una partecipazione attiva;   
  • “non conta cosa sentono, ma come li farai sentire”: chiamare le persone per nome, saper stemperare la tensione con momenti di leggerezza, valorizzare i contributi di tutti sono attenzioni che valgono ancor di più se pensiamo che le persone sono spesso da sole, a casa, distanti dagli altri e dai propri colleghi;   
  • “più storie, meno slide”: alternare viso e slide aiuta a rendere più credibili i propri insegnamenti e a fornire una cornice personale ad una serie di informazioni che, altrimenti, rischiano di essere nozionistiche;  
  • “fare poco, ma farlo bene, tutti giorni”: condurre una lezione o una riunione non è una scienza, ma un’attività artigianale e ogni occasione – anche la partecipazione ad un incontro condotto da altri – è buona per imparare;

I social media, si sa, non ci hanno resi più social: ci hanno resi più media. Le piattaforme per realizzare incontri online rappresentano un banco di prova per servirsi della tecnologia senza per questo mettere in secondo piano la componente umana.