Beni culturali

5G, Fastweb e ZTE in Campidoglio per la tutela dei Musei Capitolini

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Avviata in due sale dei Musei Capitolini la sperimentazione con una rete di sensori per il monitoraggio del patrimonio artistico.

La tecnologia 5G per la tutela del patrimonio storico culturale di Roma. Questo il senso della sperimentazione 5G presentata oggi in Campidoglio nell’ambito della collaborazione fra Roma Capitale, Fastweb e ZTE con il supporto dell’Università dell’Aquila sul monitoraggio degli edifici storici attraverso una rete di sensori attivata in due sale dei Musei Capitolini.   

Il progetto di tutela dei beni culturali e degli edifici storici del Campidoglio è la nuova puntata di #Roma5G, che si arricchisce di un nuovo capitolo nell’ambito della sicurezza degli edifici e della loro conservazione.

5G ai Musei Capitolini

In dettaglio, al Palazzo dei Conservatori e alla Sala Esedra del Marco Aurelio sono stati installati a ottobre scorso 8 sensori che registrano con regolarità informazioni sulla struttura. Grazie alla piattaforma integrata che sfrutta le frequenze 5G e all’infrastruttura ultraveloce di Fastweb, alle tecnologie di ultima generazione di ZTE e al know-how dell’Università dell’Aquila, i Musei Capitolini hanno così a disposizione un patrimonio di informazioni costantemente aggiornato utile alla programmazione della manutenzione del bene.

La voce delle istituzioni

Una soluzione che piace all’amministrazione capitolina. “Il 5G arriva a Roma applicato al patrimonio culturale. Con la città e l’Amministrazione siamo aperti ad accogliere questo uso intelligente della tecnologia che ci aiuterà a gestire i nostri beni storici”, ha detto il Vicesindaco con delega alla Crescita culturale Luca Bergamo, che sottolinea come il monitoraggio dei beni culturali tramite 5G e algoritmi consente di programmare in maniera preventiva e approfondita la programmazione degli interventi di manutenzione del patrimonio artistico della città.

“Il 5G è un’occasione straordinaria – aggiunge Massimo Bugani, capo staff della Sindaca Raggi con delega all’Innovazione – I limiti di emissione in Italia sono fra i più bassi d’Europa, ci stiamo muovendo in un contesto di massima cautela. L’utilizzo delle antenne e dei sensori 5G per la tutela del patrimonio artistico è una delle prime applicazioni concrete della sperimentazione a Roma”, che presto saranno arricchite da nuove soluzioni in collaborazione con Atac e nelle principali piazze della Capitale.   

La video intervista a Massimo Bugani

Lisa Di Feliciantonio (Fastweb): ‘5G grande occasione per Roma’

“Il 5G è un’occasione enorme per Roma – ha detto Lisa Di Feliciantonio, Head of Media Relations and Public Affairs di Fastweb – perché è non soltanto una piattaforma mobile ma anche uno strumento per portare la banda ultralarga in 5G FWA a famiglie e PMI in una città dove posare la fibra negli ultimi 300-500 metri dalle case non sempre è semplice”.  

La nuova sperimentazione ai Musei Capitolini trova applicazione nell’ambito della tutela degli edifici storici e del patrimonio artistico e culturale del Paese così come, “in prospettiva anche nel monitoraggio delle infrastrutture civili (ponti, viadotti, autostrade ecc…)”, ha aggiunto Di Feliciantonio, che sottolinea l’importanza di questa applicazione in un momento in cui il ciclo di vita del cemento armato sta volgendo rapidamente al termine nel nostro paese.

Videointervista a Lisa Di Feliciantonio

Lucio Fedele (ZTE): ‘Nuovi servizi pubblici grazie al 5G’

“Questa collaborazione con Fastweb e Università dell’Aquila è motivo di soddisfazione in quanto ha portato a questa importante sperimentazione nel cuore del Comune di Roma. Un perfetto connubio tra la nuova tecnologia e il patrimonio storico – ha detto Lucio Fedele, Chief Operating Officer di ZTE - Il 5G è una tecnologia che permette di realizzare importanti casi d’uso a beneficio non solo del singolo, ma soprattutto di nuovi servizi pubblici e questa infrastruttura di monitoraggio degli edifici, è un esempio perfetto per testimoniare l’affidabilità e la sicurezza del sistema, oltre a dimostrare anche l’alta specializzazione della nostra tecnologia e la volontà di ZTE di essere al fianco delle istituzioni e degli operatori per migliorare la qualità della vita delle persone. ZTE – ha sottolineato Fedele – continuerà a gestire il Centro di Innovazione e Ricerca 5G con casi d’uso ulteriormente interessanti, insieme ai nostri partner in Italia”. “ZTE è in prima linea per lo sviluppo del 5G e del 5G FWA, collaborando con enti pubblici e privati per rendere fruibile a tutti questa tecnologia nel più breve tempo possibile”, ha aggiunto Fedele.

Videointervista a Lucio Fedele

La voce degli esperti

Il Professor Fabio Graziosi, dell’Università dell’Aquila, dipartimento di ingegneria e scienze dell’informazione e matematica ha evidenziato l’importanza della presenza di sensori negli edifici per estrarre informazioni e conoscere in tempo reale il loro grado di vulnerabilità; il monitoraggio in real time basato sui dati delle microvibrazioni consente di gestire in tempi minimi, nell’ordine dei millisecondi, la messa in sicurezza di edifici storici.

“La sperimentazione avviata nel Palazzo dei Conservatori, antichissimo, e nella Sala Esedra del Marco Aurelio, più recente, permette di testare la salute dei materiali e di tecniche costruttive molto diverse tra loro”, chiude Claudio Parisi Presicce Direttore dei Musei Capitolini.

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