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Zoom, tutte le falle di privacy dell’app da 200 milioni di utenti al giorno nel mondo

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Questa funzione di datamining, scoperta dal Times, era disponibile per gli utenti di Zoom abbonati, a sua volta, a LinkedIn Sales Navigator. Una volta che un utente Zoom aveva abilitato la funzione poteva accedere rapidamente e segretamente ai dati del profilo LinkedIn – come posizioni, nomi dei datori di lavoro e titoli di lavoro, facendo clic sull’icona LinkedIn visibile sullo schermo durante le videocall su Zoom. Anche questa funzione, che consentiva una fuga di dati senza il consenso degli utenti, è stata disabilitata da Zoom. 

Questi sono i tre casi più eclatanti di falle privacy riscontrate su Zoom, ora risolte, ma dimostrano che è meglio usare delle precauzioni per usare in modo più sicuro Zoom, che è passato da 10 milioni di utenti al giorno nel mondo, registrati a dicembre 2019 prima del coronavirus, a 200 milioni nel mese di marzo. I dati sono stati forniti dal suo fondatore e ceo Eric S. Yuan, che sul blog dell’azienda ha presentato la nuova privacy policy e le prossime azioni da intraprendere nei prossimi 90 giorni per implementare la protezione dei dati degli utenti e la sicurezza delle videocall. Il ceo ha chiesto scusa agli utenti per le falle di privacy riscontrate fino ad oggi, questo solo per segnalare un aspetto di comunicazione, in attesa delle indagini giudiziarie intraprese negli Usa. Il confronto è con il caso del Sito Inps in Italia, dove nessun dirigente ha chiesto scusa agli utenti. Ma questa è un’altra storia (Ne abbiamo scritto qua).

Come usare Zoom in modo più sicuro?

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