World Backup Day

World Backup Day 2022. Studio Aruba: sistemi di cloud backup per un’azienda su due in Italia

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Sette aziende ogni cento sono vittime di una perdita di dati, ciononostante quasi la metà di queste non sa quantificare economicamente il danno subito, la ricerca Aruba indaga la percezione del rischio e l’effettiva adozione di soluzioni di backup e cloud backup, coinvolgendo i responsabili dell’infrastruttura IT e della sicurezza di 300 piccole e medie imprese.

Giornata mondiale del backup: l’indagine Aruba per l’Italia

Oggi il dato è il fuel di ogni impresa. Senza non si può far business, ma bisogna essere bravi a gestirlo, trattarlo, valorizzarlo, trasformarlo in informazione preziosa, quindi va protetto, archiviato e immagazzinato. Per questo l’industria software offre oggi efficaci soluzioni per ognuno di questi passaggi, che necessita sempre di un backup, cioè di una copia di sicurezza di tutti i dati che processiamo in un determinato periodo di tempo.

I dati possono essere persi, rubati o rovinati, sia per il furto di smartphone o tablet, sia per i diffusi incidenti informatici o per un cyberattacco, per questo è fondamentale procedere con una copiatura sistematica di ogni record di dati a nostra disposizione. La Giornata mondiale del backup 2022 (World Backup Day) è finalizzata proprio a ricordarci ogni anno quanto sia importante per la sicurezza personale del cittadino e per quella di un’organizzazione pubblica o privata, effettuare sempre il backup dei dati.

Nel nostro Paese il problema della copia sistematica dei dati è affrontato diversamente dalle aziende a seconda della grandezza e della capacità di integrare sempre nuove soluzioni tecnologiche.

In occasione del World Backup Day, Aruba ha pubblicato un nuovo studio, condotto da BVA Doxa, per indagare la percezione del rischio e l’effettiva adozione di soluzioni di backup e cloud backup, coinvolgendo i responsabili dell’infrastruttura IT e della sicurezza di 300 piccole e medie imprese, nei settori servizi e terziario, commercio, esercizi pubblici, sanità & istruzione, produzione & vendita, trasporto e costruzioni.

“Provvedere ad una strategia di governance dei dati è oggi più che mai prioritario – ha commentato Lorenzo Giuntini, CTO di Aruba – i più recenti trend testimoniano come il cloud ed in generale le nuove tecnologie dell’era dell’orchestrazione e dello sviluppo agile mettano fortemente in crisi i sistemi di backup più tradizionali. Nuove esigenze nascono in poche ore così come nuovi dati da salvaguardare”.

Pensare ai meccanismi di approvvigionamento e di utilizzo di piattaforme di backup tradizionali è a tutti gli effetti incompatibile con le nuove sfide del business e con la rapidità con cui l’IT è in grado di creare valore, valore che deve essere affidabile, sempre disponibile e resiliente. Ad oggi – ha aggiunto Giuntini – solo i sistemi di backup cloud riescono a rispondere ad una tale sfida, garantendo tempi di approvvigionamento ultra rapidi, facilità d’uso e possibilità di ridurre o aumentare le risorse in tempo reale”.

Backup non per tutti

Ad esempio, il 27% delle piccole e medie imprese italiane non possiede un backup e tra le piccole imprese il dato che sale fino al 43%.

Di contro, il 73% delle aziende intervistate ha dichiarato di disporre di una soluzione di backup, ma il dato peggiora scendendo al 57% quando si parla di piccole imprese, mentre sale ad un più incoraggiante 87% quando ci si interfaccia con le medie imprese.

Il 57% delle aziende intervistate dispone di un backup in cloud, ossia la soluzione grazie alla quale i file vengono criptati e sincronizzati in tempo reale sui server del data center che ospita il servizio, rendendo il backup pienamente sicuro.

Riguardo al cloud backup, le piccole imprese risultano a sorpresa più virtuose: è il 60% ad esserne dotato a fronte del 54% delle medie imprese.

La ricerca ha permesso anche di stabilire che se la pandemia ha consentito alla transizione digitale di accelerare sul piano della dotazione tecnologica e del potenziamento delle reti, dall’altro non pare abbia aiutato ad aumentare l’attenzione di singoli e aziende alla conservazione e protezione dei dati.

A conferma di questo, è emerso che tra quanti utilizzano soluzioni di backup in azienda, il 62% dei rispondenti ne dispone da oltre 5 anni ma è solo il 3% ad essersene dotato nel corso del 2021.

La centralità della cybersicurezza

Sorprende anche l’incidenza di incidenti e attacchi informatici sul patrimonio dati: 7 aziende su 100 hanno sperimentato una perdita di dati e per il 34% di queste la causa scatenante è riconducibile ad un sistema di backup inefficace o non adeguato.

In media, secondo lo studio, le aziende coinvolte da una perdita di dati hanno subito un downtime di quasi 2 giorni ed il 43% di queste non saprebbe quantificare economicamente i danni causati dall’incidente.

La metà degli intervistati, invece, dichiara in modo netto che la perdita di dati ha causato un rallentamento sul lavoro (52%) e delle conseguenze economiche seppur non facilmente quantificabili (43%).