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WindTre verso la scissione, lancia il 5G FWA nelle aree non coperte dalla fibra

WindTre lancia un servizio di FWA 5G nelle aree dove non arriva la rete in fibra, mentre prosegue l’iter per lo scorporo della rete, dopo la notifica dell’operazione e della creazione della NetCo ai sindacati. La nuova entità includerà circa un terzo dei 6mila dipendenti complessivi dell’azienda. Nei piani, il 60% della NetCo finirebbe al fondo svedese EQT AB mentre il 40% resterebbe in capo a CK Hutchison.

Se l’operazione andrà in porto, si registrerà una ulteriore ritirata di CK Hutchison dall’Europa, a fronte di un ulteriore allargamento della sfera di influenza di EQT nel mercato infrastrutturale.

Leggi anche: WindTre, comunicata ai sindacati l’intenzione di cedere il 60% della rete al fondo EQT AB

NetCo

L’unità NetCo comprende tutte le apparecchiature attive della rete di accesso radio (RAN), la relativa infrastruttura di rete di trasporto e i sistemi di gestione e supporto: la RAN copre il 100% dei circa 60 milioni di abitanti italiani con il suo segnale 4G, mentre la sua copertura 5G è 95%. Gli asset delle torri associate sono stati venduti dal proprietario di Wind Tre, CK Hutchison, a Cellnex nell’ambito di un’ampia vendita paneuropea di asset nel 2021. 

CK Hutchison riduce il carico in Italia

Ora CK Hutchison sta cercando di ridurre ulteriormente il suo carico in Italia e rafforzare la posizione finanziaria di Wind Tre con questa vendita di asset. Nel 2022, WindTre ha registrato un calo dei ricavi del 6% su base annua a 4 miliardi di euro e una riduzione di quasi il 70% dell’utile prima degli interessi e delle imposte (EBIT) a 188 milioni di euro: nella sua relazione annuale, CK Hutchison ha registrato una perdita di valore di poco più di HK $ 11 miliardi (US $ 1,4 miliardi) su Wind Tre poiché il valore delle attività italiane è diminuito. Tutti e tre i principali operatori mobili italiani – Tim, Vodafone Italia e WindTre – hanno avuto difficoltà finanziarie da quando Iliad è entrata nel mercato italiano nel 2018.

Come previsto, il progetto di scissione e cessione della quota di maggioranza del ramo NetCo sta suscitando grande fibrillazione tra il personale dell’operatore e i sindacati. Il timore è che l’operazione comporterà la perdita di posti di lavoro non solo tra i circa 2mila dipendenti che passeranno nella società della rete scorporata, ma anche tra i 4mila dipendenti delle restanti operazioni di supporto al business e marketing che si occupano dei 20 milioni di clienti mobili dell’operatore e che sarebbero l’anchor customer di NetCo.

EQT si espande in Europa

Se EQT avrà successo con la sua offerta per acquistare una quota di maggioranza in NetCo, sarà solo l’ultimo di una serie di investimenti in infrastrutture digitali da parte della società, molti dei quali si sono concentrati su asset europei. Negli ultimi anni, la gigantesca società di investimento ha pompato fondi in varie attività di rete e data center, tra cui gli operatori di rete a banda larga in fibra Delta Networks nei Paesi Bassi e Deutsche Glasfaser in Germania, l’operatore di data center EdgeConnex e gli operatori di rete GlobalConnect e Zayo (tra gli altri).

E se l’accordo sarà completato, segnerà un ulteriore ridimensionamento dal settore delle telecomunicazioni in Europa per CK Hutchison, che sta nel contempo cercando di fondere il suo operatore britannico, Three, con Vodafone UK, una mossa destinata ad attrarre il faro dell’Antitrust Ue. Le altre partecipazioni europee di CK Hutchison nel mobile si trovano in Svezia, Danimarca, Austria e Irlanda e sono molto più piccole di quelle in Italia e nel Regno Unito.

Nel frattempo, oggi WindTre annuncia che grazie alla sua rete 5G intende portare la connettività in banda ultralarga anche nei piccoli comuni e nelle aree più remote del Paese. L’azienda rende disponibile a famiglie e imprese la tecnologia FWA (Fixed Wireless Access) outdoor 5G, che consente di usufruire di elevate prestazioni di navigazione anche nelle zone non raggiunte dalla fibra.

La tecnologia FWA outdoor 5G di WINDTRE, già disponibile in Piemonte, Sicilia, Veneto, Trentino-Alto Adige e Toscana, verrà progressivamente estesa a tutta Italia.

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