Il report

WiFi irrinunciabile per i turisti in Italia, ma c’è solo in una struttura su due. E la rete federata?

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Il WiFi è un must per i turisti stranieri nel nostro paese, che si scontrano con le carenze del settore in attesa dei dettagli operativi per la rete federata del WiFi pubblico annunciata a luglio.

WiFi elemento irrinunciabile per i turisti stranieri in Italia, che si aspettano di trovare connessioni stabili in tutti i tipi di strutture, dal resort di lusso al piccolo camping sperduto. I turisti vogliono raccontare in real time le loro impressioni mentre le stanno vivendo e per questo l’accesso al web diventa fondamentale anche nella scelta della meta di soggiorno. E’ quanto emerge dal report Almawave (Gruppo Almaviva) e da EY “digItalyExperience: i Big Data nel turismo digitale”, che fotografa l’immagine turistica dell’Italia nel mondo, condotto sull’analisi social di 21 milioni di commenti multilingua sui fruitori dei servizi turistici e su un’indagine CATI tradizionale su 500 operatori del settore. Il risultato è alquanto deludente, visto che appena il 55% degli operatori intervistati dispone di una connessione nella sua struttura.

Rete WiFi federata del turismo: che fine ha fatto?

L’esito dell’indagine sarà certamente uno stimolo in più per la messa in opera della rete federata del WiFi pubblico per il turismo, di cui i piccoli Isp locali attendono di conoscere i dettagli. Come funzionerà il WiFi pubblico per il turismo? Sarà operativo l’anno prossimo, in tempo per la prossima stagione estiva? Il progetto è stato annunciato a fine luglio in un protocollo siglato fra MiseMibact e Agid: partirà a gennaio, con l’attivazione di tre sperimentazioni di allestimenti di reti WiFi: nelle grandi aree balneari, nei 51 siti Unesco e nelle 18 città della cultura, in aeroporti, porti e autostrade.

In pratica, il progetto consentirà di accedere al WiFi in diverse località turistiche tramite Spid (Sistema pubblico di identità digitale) mentre ai turisti stranieri che intendono connettersi alla nuova rete federata sarà consegnato un codice ad hoc.

Probabilmente se ne saprà di più quando il Mibact presenterà (quando?) il Piano digitale del turismo. Tanto più che il WiFi pubblico è diventato anche una delle priorità principali della Commissione Ue.

Dall’indagine CATI su un campione di 500 operatori, attivi nei settori della ristorazione, dell’ospitalità e dei servizi emerge che l’80% degli intervistati ritiene decisiva la recensione dei clienti per le scelte di altri viaggatori, ma la percentuale di quanti di loro dispongono di un account Twitter o Instagram si ferma rispettivamente al 5% e al 7% (valore che sale al 51% se riferito a Facebook), mentre solo il 10% prevede di investire nella pubblicità on line.

Solo il 55% degli operatori turistici ha il WiFi

Se il 55% degli operatori dichiara di disporre di una connessione WiFi – tema centrale nelle aspettative dei viaggiatori – tra gli strumenti di comunicazione per l’interazione con i clienti o per la promozione dell’offerta sembrano ancora prevalere modalità tradizionali. Così, la percentuale di utilizzo a tale scopo di canali social si attesta al 34%, quella di programmi come WhatsApp al 18% e l’attivazione di servizi di pubblicità via internet coinvolge il 9% delle strutture.

La propensione agli investimenti in soluzioni digitali, rilevata tra gli operatori, sembra essere ancora molto contenuta: solo il 7% pensa di realizzare un servizio di prenotazioni direttamente sul sito internet, il 9% intende dotarsi di un profilo social, mentre raggiunge il 10% la percentuale di quanti si preparano a mettere in campo servizi digitali per misurare la soddisfazione del cliente.

Migliore la situazione da parte degli operatori di trasporto. Le grandi aziende di trasporto e le istituzioni dimostrano di agire da qualche tempo nella direzione di un’offerta integrata e intermodale di trasporto che risponde ad una esigenza di mobilità moderna e sostenibile.

 

 

Il 47% dei viaggiatori sceglie online dove andare

L’analisi degli analytics diventa strategica, visto che secondo l’indagine nel prossimo futuro il 47% dei travelers sceglieranno la destinazione e il modo di viaggiare che rappresenta “chi sono”, e quindi la loro identità fisica e sociale. I Big-Data saranno gli enabler dello sviluppo turistico perché abilitano nuove forme di marketing predittivo, promozioni e offerte personalizzate, brand reputation, nuove forme di loyalty e di pricing dei servizi.

Il Report è il primo passo verso la creazione di un hub, un Osservatorio digitale del turismo italiano, fonte informativa di supporto decisionale per gli operatori e gli enti locali.

Sono stati raccolti oltre 21 milioni di messaggi sui canali Twitter e Instagram nel periodo dal 1 agosto al 15 settembre 2016, in italiano (45,9% dei messaggi) e in inglese (54,1%). Sono stati identificati oltre duemila concetti e un set di parole chiave suddivise in oltre venti ambiti di analisi (località, strutture ricettive, eventi, sport, enogastronomia, trasporti e intermodalità).

Il 90% racconta il viaggio

Oltre il 90% delle conversazioni riguarda la destinazione e il racconto dell’esperienza vissuta. L’interazione social nel 72,9% dei casi avviene proprio nel corso del viaggio stesso, si raccontano e commentano le esperienze mentre si vivono: ciò spiega perché la connettività sia un elemento così importante e la richiesta di WiFi tanto diffusa e imprescindibile. Prima del viaggio (24,9% dei casi di interazione social) ci si connette per raccogliere informazioni e prenotare. Dopo il viaggio (2,2%) per lasciare giudizi sulle strutture.

Lazio (20,1%), Lombardia (18,8%), Toscana (11,3%), Veneto (9,4%) e Sicilia (8,7%) sono le Regioni più citate sui social. Le località più nominate sui social in agosto e settembre sono Capri (9,4%), Amalfi (7%), le Cinque Terre (5,2%), Riccione (4,3%) e Rimini (4,2).

Sport, cibo e trasporti i temi più trattati

L’argomento top, dopo le località, è l’enogastronomia: raccoglie il 22,3% delle conversazioni sul turismo in Italia e il 60% di queste sono in lingua inglese.

Tra i contenuti più trattati in ambito turistico c’è lo sport. Gli utenti si esprimono a riguardo con un sentiment positivo nel 30% dei casi, neutro nel 68% e negativo solo nel 2%. Le attività acquatiche, complice il periodo estivo e la temperatura, attirano la gran parte dell’interesse (51,5%) e le estese coste italiane e i numerosi laghi permettono ai turisti di praticarli con facilità.

Tema che raccoglie numerosi spunti di attenzione è quello della mobilità, trasporti, collegamenti e più in generale l’intermodalità, da cui emerge l’aspettativa di maggiore interazione fra gli operatori e di informazioni sul servizio integrato.