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Wef 2017, Accenture: ‘AI e robot migliorano il lavoro’. Sondaggio condotto in 10 Paesi

Accenture ha presentato a Davos una ricerca su come cambierà la forza lavoro nei prossimi anni. Le tecnologie intelligenti diventano più umane, ma le persone sono pronte a diventare più tecnologiche?

La skills revolution parte dai CEO. A lanciare la sfida lo studio “Harnessing: Revolution: Creating the Future Workforce” di Accenture Strategy,  secondo il quale dovranno essere i manager delle aziende a dare ancora più centralità alla propria forza lavoro, accompagnandola verso le nuove frontiere professionali dell’era digitale.

I dati

Secondo la ricerca, l’87% delle persone sono ottimiste a proposito dell’impatto delle tecnologie digitali sulla propria vita lavorativa e si aspetta che parte del proprio lavoro sia automatizzato entro 5 anni. L’80%, inoltre, è convinto che avrà più opportunità che difficoltà grazie all’automazione delle tecnologie. L’84%, addirittura, è entusiasta dei cambiamenti che avverranno nel proprio  lavoro e più di un terzo si è detta convinto che Intelligenza Artificiale, Robot e Analytics aiuterà ciascuno ad essere più efficiente (74%), a imparare nuove skill (73%) e a migliorare la qualità del lavoro (66%).

Uno scenario positivo per le leadership aziendali, che hanno la necessità di un’azione di “reskilling” per riqualificare rapidamente processi e modi di lavorare attraverso le tecnologie digitali e si trovano davanti ad una forza lavoro fortemente motivata e disposta a reinventarsi.

Come ridurre la disoccupazione

La posta in gioco è alta per le imprese, i lavoratori e la società stessa: lo sviluppo di competenze, come capacità di leadership, pensiero critico e creatività, o ancora intelligenza emotiva possono contrastare notevolmente la riduzione dei posti di lavoro legata alla crescente automazione. Come questo sia possibile lo spiega l’indagine di Accenture Strategy, condotta su un campione di 10,527 lavoratori di dieci diversi Paesi, secondo la quale se si riuscisse a raddoppiare il ritmo con cui i lavoratori sviluppano queste competenze, la quota di posti di lavoro a rischio diminuirebbe dal 10 al 4% entro il 2025 negli Stati Uniti. Secondo lo stesso meccanismo si assisterebbe a un calo dal 9% al 6% nel Regno Unito e dal 10% al 5% in Germania.

L’indagine online è stata condotta, dal 26 novembre al 9 dicembre 2016, negli USA, in Brasile, nel Regno Unito, in Francia, in Germania, in Australia, in Italia, in India, in Giappone e in Turchia.

“Le capacità squisitamente umane come leadership e creatività, saranno ancora fondamentali. Le aziende vincenti saranno quelle in grado di utilizzare le migliori tecnologie per valorizzare e non ridurre la forza lavoro”, afferma Ellyn Shook, Chief Leadership and Human Resources Officer Accenture, che poi ha concluso: “I dipendenti sono ottimisti e comprendono la necessità di acquisire nuove skills, in quest’ottica il digitale può accelerare l’apprendimento, renderlo parte integrante del lavoro quotidiano, quasi un nuovo stile di vita”.

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