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Washington attacca i social media, devono essere responsabili di quello che pubblicano

Il Governo degli Stati Uniti d’America, attraverso la National telecommunications and information administration (NTIA), è intenzionato a portare a termine un piano per cambiare definitivamente il modo in cui le piattaforme di internet e quindi i social media si relazionano con i contenuti.

La NTIA del Dipartimento del Commercio, a seguito di un ordine esecutivo emesso a fine maggio, avrà il compito di fare pressioni sulla Federal communications commission (FCC), Commissione federale per le comunicazioni, affinché siano stabilite nuove regole sulla responsabilità delle pubblicazioni online degli utenti.

L’azione anti-social del Governo

Secondo il Governo, i social media stanno sfruttando le loro politiche di moderazione online per effettuare “censura selettiva” a danno di alcuni contenuti.

Viene subito in mente quanto accaduto poche settimane fa, nello scontro tra il presidente USA, Donald Trump, e Twitter, sulla scia dei disordini per l’uccisione dell’afroamericano George Floyd.

L’obiettivo è obbligare le piattaforme social a rendere più trasparenti tali meccanismi, spiegando meglio in che modo sono applicate queste politiche. Al contrario, saranno ritenute direttamente responsabili di quanto pubblicato dagli utenti.

Oggi, grazie alla sezione 230 del Communications Decency Act, i siti e le piattaforme online godono di uno scudo giuridico che li esonera da ogni responsabilità rispetto a quanto gli utenti pubblicano ogni giorno.

Obiettivo dell’azione della NTIA è proprio questo paragrafo.

L’intervento della Casa Bianca ha sollevato diverse reazioni, anche contrastanti tra loro.

Le reazioni e il “Ministero della Verità”

La richiesta dell’NTIA è sembrata ragionevole al Commissario per le comunicazioni e primo firmatario della petizione Brendan Carr: “Serve più chiarezza su quanto accade in rete e bisogna agire con rapidità e decisione”.

I social media possono anche essere frustranti, a volte – ha risposto la Commissaria Jessica Rosenworcelma trasformare l’FCC nella polizia privata del Presidente americano non è una scelta saggia. Se davvero rispettiamo la nostra Costituzione, tale richiesta va rigettata”.

Un’ultima stoccata all’amministrazione Trump è arrivata dalla Computer and Communications Industry Association, che senza mezzi termini bolla questa iniziativa come un tentativo di trasformare l’FCC in una specie di “Ministero della Verità”.

I social devono essere impegnati a combattere fake news e disinformazione online, pedopornografia, terrorismo e tentativi di ingerenze esterne nella nostra vita democratica – si legge in una nota dell’Associazione – non a modificare i contenuti per renderli più favorevoli a Washington. Si tratta di un ordine esecutivo illegale”.

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