Warner Bros. Discovery, l’assalto di Netflix, Paramount e Comcast
Il futuro di Warner Bros. Discovery è entrato in una fase decisiva. Tre protagonisti dell’intrattenimento globale — Paramount, Comcast e Netflix — hanno presentato le loro offerte preliminari per acquistare, interamente o in parte, uno dei gruppi storici dell’industria cinematografica americana e mondiale (data e luogo di nascita: 1923, Los Angeles).
Un’operazione che potrebbe valere complessivamente oltre 60 miliardi di dollari e che promette di ridisegnare le gerarchie del cinema, della televisione e soprattutto dello streaming online a pagamento.
L’acquisto di Warner Bros. Discovery da parte di un potenziale acquirente potrebbe aggirarsi attorno a una cifra compresa tra i 40 e i 45 miliardi di dollari, considerando le offerte finora emerse. Ad esempio, Paramount, Comcast e Netflix hanno formulato offerte indicative con valutazioni intorno ai 20-23,5 dollari per azione, mentre il valore di mercato attuale è circa 56,7 miliardi di dollari, ma nelle trattative di vendita si tende spesso a trattare a valori inferiori rispetto alla capitalizzazione di mercato in caso di operazioni di fusione o acquisizione complesse.
L’asta non è soltanto una contesa fra grandi aziende: è un vero bivio per Hollywood, un settore che attraversa una fase di radicale trasformazione, tra crisi dei ricavi dei canali tradizionali, competizione feroce nello streaming e necessità di consolidamento.
Perché Warner Bros. Discovery è così importante
Warner Bros. Discovery (WBD) rappresenta un patrimonio unico nel panorama globale:
- HBO e HBO Max, tra i brand più prestigiosi della TV di qualità
- Un catalogo cinematografico storico (da “Casablanca” a “Matrix”)
- Le saghe più redditizie del cinema moderno: Harry Potter, DC Comics, Il Signore degli Anelli, Game of Thrones
- Un colosso della produzione televisiva (Warner Bros. TV)
- Una quota rilevante al botteghino nordamericano
Un acquirente che ottenesse questo insieme di asset acquisirebbe un vantaggio competitivo enorme, soprattutto nello streaming, dove la differenza la fa ormai la profondità delle library, la forza dei franchise e la capacità di produrre contenuti premium.
Il Los Angeles Times ha dedicato al tema un lungo approfondimento dove ha spiegato i vantaggi e i limiti dell’operazione per ognuno dei possibili acquirenti.
Paramount: la spinta degli Ellison e la scommessa sul “super-studio”
Tra i potenziali acquirenti, Paramount sembra partire avvantaggiata grazie al sostegno finanziario di Larry Ellison, cofondatore di Oracle e tra gli uomini più ricchi del pianeta. Suo figlio, David Ellison, guida Skydance, già protagonista dell’acquisizione di Paramount avvenuta pochi mesi fa.
Perché Paramount vuole Warner Bros. Discovery? Oggi il gruppo ha pochi franchise di grande valore (il più rilevante è Tom Cruise e la saga “Mission: Impossible”, ma l’attore ha 63 anni). Warner porterebbe in dote una potenza di fuoco straordinaria in termini di IP cinematografico e televisivo.
L’unione delle due major aumenterebbe la quota al botteghino nordamericano al 32%, una dimensione mai vista dagli anni d’oro dello studio system.
Paramount ha già presentato un’offerta prevalentemente cash (circa 24 dollari per azione, giudicata insufficiente), e potrebbe rilanciare grazie a ulteriori capitali provenienti da fondi sovrani mediorientali. Lo scoglio principale resta la complessità dell’operazione e la volontà di non accumulare nuovo debito.
Comcast avvantaggiato?
Comcast, proprietaria di NBCUniversal, sembra essere il candidato preferito dell’attuale CEO di WBD, David Zaslav.
Cosa cerca Comcast? Non vuole i canali via cavo di Warner, ma è estremamente interessata agli studi cinematografici e a HBO. L’integrazione con Universal Pictures creerebbe un gigante da oltre il 43% del mercato cinematografico USA.
Warner fornirebbe contenuti cruciali per sviluppare Peacock, oggi un servizio di streaming considerato secondario. Gli asset cinematografici Warner sarebbero inoltre perfetti per l’espansione dei parchi tematici Universal, che già sfruttano il marchio Harry Potter.
Eppure non sarà facile. L’offerta di Comcast conterrà probabilmente una componente azionaria significativa, meno attraente del cash puro. Il clima politico è sfavorevole: il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha più volte attaccato Comcast e il suo presidente Brian Roberts, complicando il percorso regolatorio.
Netflix: l’offerta che potrebbe cambiare tutto
La candidatura di Netflix è la più sorprendente. Storicamente, l’azienda fondata da Reed Hastings ha sempre evitato le grandi acquisizioni, puntando su una crescita organica.
Netflix vuole Warner Bros. per diversi motivi. Prima di tutto per consolidarsi come leader assoluto dello streaming a livello mondiale, ma anche per integrare nel proprio catalogo i franchise più forti di Hollywood, da Harry Potter a Game of Thrones, passando per DC Comics.
Acquisire HBO Max porterebbe Netflix a superare il 30% del mercato streaming USA, una soglia critica per l’antitrust, allo stesso tempo, ottenere finalmente un grande studio fisico a Hollywood, un tassello che manca nel suo ecosistema creativo.
Netflix oggi ha oltre 300 milioni di abbonati: aggiungere gli oltre 70 milioni di HBO/HBO Max significherebbe un dominio quasi inattaccabile.
I rischi ovviamente ci sono e sono di varia natura: i regolatori potrebbero bloccare l’operazione per eccesso di concentrazione, mentre, da un punto di vista cultura, l’eventuale acquisizione rappresenterebbe un cambio radicale rispetto alla strategia storica dell’azienda.
Un’operazione che può riscrivere il futuro dello streaming?
Qualunque sia il vincitore, l’acquisizione di Warner Bros. Discovery avrebbe impatti globali. Intanto, si avrebbe un consolidamento definitivo del mercato. Lo streaming si avvia verso un modello simile alla telefonia mobile: pochi grandi player internazionali, molto capitalizzati, con strategie globali.
La ristrutturazione dei cataloghi sarebbe un ulteriore conseguenza. Chi acquisterà Warner potrà rafforzare la propria piattaforma streaming con IP di enorme valore, rilanciare franchise storici, attirare talenti creativi in modo più aggressivo.
Da non sottovalutare gli “effetti collaterali” su Hollywood. Consolidare due mega-studi significherebbe inevitabilmente: nuove ondate di licenziamenti, chiusura o fusione di strutture, riduzione della produzione complessiva.
Certi, infine, i cambiamenti nel grande mercato dello streaming. Paramount diventerebbe finalmente un player di prima fascia, Comcast trasformerebbe Peacock in un servizio competitivo e Netflix, se dovesse riuscire nel colpo, diventerebbe il primo vero “Google dello streaming”.
La vendita di Warner Bros. Discovery è molto più di una semplice transazione miliardaria: è il simbolo della trasformazione dell’intera industria audiovisiva. Nei prossimi mesi, il mercato potrebbe assistere alla nascita di un nuovo colosso globale dell’intrattenimento, destinato a influenzare cinema, televisione, streaming e persino i parchi tematici.
Qualunque sarà l’esito, è certo che Hollywood non sarà più la stessa.


